OMNIA SUNT COMMUNIA

C'è l'impegno a stanziare parte del bilancio
Roma, 5mila sfratti
30mila famiglie
in attesa di una casa
Serena Salucci
L'estate calda dell'emergenza abitativa romana ha visto ieri i movimenti di lotta per la casa manifestare davanti alla sede del Consiglio Regionale del Lazio. Più di mille le persone in presidio per cinque ore, per ricordare alla giunta Marrazzo che di fronte a una situazione così drammatica nessuna istituzione può rimanere immobile. Basti ricordare i 5mila sfratti esecutivi, le 30mila famiglie in graduatoria per un alloggio popolare e un 5% di mutui prima casa, a rischio di insolvenza. A questi numeri vanno aggiunte migliaia di giovani e migranti con redditi precari, e il cosiddetto ceto medio per i quali, una città come Roma, è diventata troppo costosa.
Ieri le mille facce della precarietà abitativa c'erano tutte, con l'obiettivo di discutere con l'assessore regionale alla Casa, Mario Di Carlo, le proposte della piattaforma unitaria dei movimenti per il diritto all'abitare. Piattaforma che gli stessi movimenti hanno già presentato all'amministrazione comunale. Agli enti pubblici territoriali si chiede di riprendere la sovranità sul patrimonio pubblico, bloccando le vendite di alloggi comunali e popolari e acquistandone di nuovi, e di compiere delle scelte strutturali mirate alla riaffermazione di un diritto per troppo tempo negato. Perché in preda alla febbre edilizia degli ultimi anni, a Roma ci si è dimenticati, tra l'altro, di aggiornare i parametri per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica, rimasti a 26mila euro per nucleo familiare, quando la media degli affitti viaggia sopra ai mille euro. E sono rimaste lettera morta la legge sull'autorecupero, la creazione di centri di assistenza alloggiativa temporanea, le conversioni ad uso abitativo dei tanti immobili dismessi del demanio pubblico.
Una delegazione di Action, Asia RdB, Comitato Obiettivo Casa, Blocchi Precari Metropolitani e Coordinamento Cittadino Lotta per la Casa è stata ricevuta dall'assessore Di Carlo e dal presidente della commissione Casa Carapella, insieme con i consiglieri del Prc Ivano Peduzzi e Anna Pizzo. Da parte dell'amministrazione è emersa la consapevolezza della drammaticità del problema e la disponibilità a discutere alcune delle proposte, a partire da una legge regionale che rilanci l'intervento pubblico nel settore dell'edilizia popolare, per incrementare gli alloggi da destinare alle fasce sociali "a rischio", adeguando questa definizione alle attuali condizioni economiche. Sul fronte sfratti la regione Lazio è pronta a decretarne il blocco se fosse confermata la competenza regionale in materia, secondo una recente sentenza della Corte Costituzionale. In tal caso i movimenti hanno chiesto di valutare un ampliamento anche ai provvedimenti per morosità, rimasti fuori dal blocco sfratti, in vigore fino ad ottobre, contenuto nell'ultima finanziaria.
L'impegno per lo stanziamento di una sostanziosa fetta di bilancio per l'Erp è stato confermato dall'Assessore al Bilancio Luigi Nieri, che ha ricevuto la stessa delegazione dei movimenti, dando per certa la disponibilità di fondi regionali che verranno destinati già nel prossimo assestamento di bilancio. A conferma della concordanza di vedute è stato disposto un comunicato stampa congiunto dei movimenti e dell'assessorato alla Casa. Rimane da vedere come la prenderà l'amministrazione comunale, per questo si prevede di convocare entro la prossima settimana un tavolo interistituzionale per l'emergenza alloggiativa. Intanto non si ferma la mobilitazione cittadina, oggi dalle 11 in poi è previsto un presidio con "stornellata di protesta" sotto l'assessorato comunale alla Casa, per chiedere che Nino, al secolo Giovanni Meloni, l'ultimo degli stornellatori trasteverini possa tornare nel suo appartamento con il figlio disabile, dopo lo sfratto esecutivo dello scorso 11 luglio.


24/07/2008 Liberazione

ARDITI NON GENDARMI