Dopo parecchi mesi mi ripresento con questo post...

La prima condizione da soddisfare per la creazione di un movimento politico, una volta stabilite le finalità, è trovare persone che le condividano e che siano disposte a lottare per la loro realizzazione.
In sostanza si tratta di fare “massa critica”.
Il problema è che uno sguardo alla società a cui proporsi per trovare militanti ci restituisce un panorama a dir poco scoraggiante. Ciononostante la totale assenza di consapevolezza politica della massa può anche rivelarsi un'arma a doppio taglio favorevole a noi che desideriamo il cambiamento radicale, la ribellione al Sistema e la sua caduta. Ne consegue, alla fine dell'analisi, una drastica revisione del concetto di “fare massa critica”.
Chiunque si cimenti nella politica ha notato quanto sia difficile trovare persone disposte a militare attivamente. Anche chi si dichiara a parole appassionato non è disposto ad andare generalmente oltre il semplice voto per questo o quello. Nella mia esperienza personale, del tutto simile a quella delle altre persone con cui ho parlato, ho visto che anche le sezioni dei partiti che poi risultano essere più popolari faticano a mettere insieme persino i candidati a delle semplici elezioni comunali. Figuriamoci cosa possa significare cercare di mobilitare persone disposte a collaborare con un movimento di tipo, estraneo a ogni cultura politica tradizionale e per nulla paragonabile ai partiti (che, repetita iuvant, già di per sé hanno scarso seguito attivo).
Un giro in un centro commerciale la domenica può essere illuminante. Dalla gioventù griffata, agli underground fintalternativi di periferia, alle famigliole che non hanno proprio niente da fare, alle coppiette troppo ansiose di sperperare risparmi, non bisogna essere Nostradamus per capire che tutte quelle persone non hanno alcuna volontà di impegnarsi per rendere il mondo un posto migliore. E se moltiplichiamo il campione per qualche centinaio di milioni di persone che replicano lo stesso modello in tutto il resto del mondo occidentale e “civile” viene facile capire perché questa stessa porzione di mondo riesca a farsi passare sotto il naso le peggiori ingiustizie e fregature senza rendersene conto: denutrizione, malnutrizione, mancanza di sovranità, stress psicologico, nichilismo, depressione, guerra, usura, malasanità, cattiva informazione e chi più ne ha più ne metta.
Chi spera di reclutare leve combattive in questo bacino ha di che star fresco.
E allora, come abbattere un Sistema che ha dalla sua ogni arma economica, mediatica e giudiziaria, se non si può nemmeno contare sulla forza del numero?
In questo senso Friedrich Nietzsche è stato profetico quando, nel Così parlò Zarathustra, ha raccomandato di non predicare indistintamente alla massa perché in questo modo si sprecano inutili energie senza contare che un'idea gettata a casaccio rischia di essere distorta e strumentalizzata passando. Molto meglio allora selezionare prima i destinatari del nostro messaggio tra coloro che sembrano i più volenterosi e far sì che essi, a loro volta, siano in grado di trasmettere il messaggio ad altri.
Fatto proprio questo metodo di propaganda è bene tener presente in cosa consiste l'ambiguità della mancanza di coscienza della società, quella stessa ambiguità che, abbiamo detto, può essere usata contro chi vuole scientificamente tenere la gente nell'ignoranza e nell'ingenuità. Quella stessa gente che non è disposta a muovere un dito per abbattere il Sistema non è nemmeno disposta a rischiare per difenderlo. E' difficile immaginare che la ragazza svampita che passa da un negozio di trucchi a uno di perizoma, o il suo compagno stordito che dopo l'hamburger perde tre ore nel negozio di telefonia, possano fare la rivoluzione, ma è altrettanto difficile immaginarli nella controrivoluzione a favore del Sistema.
Il quadro di cui essere consapevoli è che la grandissima parte della società è passiva, qualunque sia il progetto politico e sociale che le viene proposto-imposto essa lo accetta facendo spallucce (in questo senso la società è attualmente incapace di cogliere il male ma sarebbe altrettanto incapace di cogliere il bene se anche ci vivesse dentro).
Pertanto la partita politica tra il Sistema e l'antagonismo è una partita che si gioca in ristretta e non in plenaria. Potremmo dire “tra pochi eletti”, su un fronte e sull'altro.
Far sì che la società sia consapevole e cosciente del destino cui partecipa diventa, a questo punto, uno degli obiettivi politici da mettere in agenda per il dopo-rivoluzione per far sì che nell'intero essa sia guardiana del nuovo stato di cose e impedisca rigurgiti nichilisti occidentali.