Il Quirinale frena la manovra del governo:
da modificare le norme sulla flessibilità di bilancio
ROMA (26 luglio) - Il Quirinale frena la manovra d'estate all'esame del Parlamento. Il capo dello Stato ha chiesto al governo di modificare l'attuale formulazione dell'articolo 60 del provvedimento che contiene le norme sulla flessibilità del bilancio. Giorgio Napolitano ha bacchettato l'esecutivo ricordando che con atti amministrativi non si possono cambiare leggi di spesa. Nel pomeriggio, il ministro Calderoli ha assicurato che le osservazioni del Quirinale verranno recepite in un emendamento del governo.
Gli uffici del Quirinale seguono con particolare attenzione l'iter di questo provvedimento, sia sotto il profilo della copertura della spesa, sia sotto l'aspetto del rispetto dell'ordinamento. La questione, agli occhi del Colle, presenta «aspetti particolamente delicati», visto che si anticiperebbe, di fatto, una manovra che invece dovrebbe essere discussa nella sessione di bilancio.
Già giovedì scorso, il 24 luglio, Napolitano dopo aver dato notizia della promulgazione della legge di conversione del decreto per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie, aveva avuto modo di soffermarsi sulle misure contenute nell'anticipo della manovra. E in quella occasione, il presidente della Repubblica aveva rilevato che l'abrogazione del comma 3 dell'articolo 5 del decreto legge n° 93 affrontava «in modo inappropriato il delicato tema della flessibilità del bilancio».
Calderoli: con il Quirinale tutto risolto. «Sulla vicenda del Quirinale è stato già tutto risolto» ha detto il ministro per la Semplificazione normativa, Robero Calderoli, in merito alle richieste del Colle di modificare alcune norme contenute nel decreto legge che anticipa la Finanziaria. «Sicuramente le osservazioni del Quirinale saranno recuperate in un emendamento del governo». Per Calderoli, comunque, «si tratta solo di correzioni di forma e non di sostanza».
Vegas: sorpreso dalla posizione del Quirinale. «Se fosse vera la posizione del Quirinale, sarei molto sorpreso. Non ne comprenderei i motivi» dice il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, secondo il quale «l'articolo 60 del decreto, in fondo, si limita a consentire un minimo di elasticità alla spesa, fermi restando i saldi complessivi». Vegas, spiega anche che «la norma contenuta nel decreto consente di evitare l'applicazione materiale di un taglio lineare che unanimemente né il governo né il Parlamento desiderano. Quindi si tratta dell'indispensabile elasticità nella fase di prima applicazione di una norma di contenimento della spesa. In realtà il contenuto dell'articolo 60 ha una portata molto più limitata rispetto alcomma 507 della Finanziaria del 2007 che consentiva al ministero dell'Economia di variare l'importo complessivo della spesa decisa dal Parlamento e sul quale la presidenza della Reppubblica, all'epoca, non ebbe nulla da eccepire».
Azzollini: le modifiche in un emendamento del governo. «Si sta valutando a come aderire alle richieste del Quirinale. Penso che il governo elaborerà un emendamento già nel corso dell'esame della manovra in commissione» ha detto il presidente della commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini, a proposito delle richieste giunte dal Quirinale di modifica all'articolo 60 del dl che anticipa la manovra. Azzollini ha precisato che non verranno accolti ulteriori emendamenti al decreto e che «le modifiche al testo riguarderanno solo ed esclusivamente questo aspetto».
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