INIZIATA LA RACCOLTA DELLE FIRME
PETIZIONE POPOLARE
CONTRO LE SERVITU’ MILITARI IN SARDEGNA
On.le PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO REGIONALE
DELLA SARDEGNA
in conformità di quanto disposto dall'art. 50 della Costituzione della Repubblica italiana e dall'art. 1, dello Statuto Speciale per la Sardegna in materia di petizioni popolari, e in conformità dell'art. 100 del Regolamento Interno del Consiglio Regionale,
I SOTTOSCRITTI FIRMATARI
convinti del principio umano e politico che i sardi hanno il diritto ad essere essi stessi padroni in Sardegna delle scelte politiche, sociali, economiche e culturali dell'Isola,
RILEVATO che le zone militari nel territorio sardo hanno occupato spiagge, pianure e montagne e che nei cieli di Sardegna volano macchine di guerra da Calamosca a Decimomannu, da Capo Teulada a Torre Grande, da Quirra a Capo Frasca, dal monte Limbara all'Isola di Tavolara, e tutto ciò con gravissimo pericolo per le genti sarde;
VISTO E PROVATO che tanti incidenti sono causati da macchine di guerra che sganciano ordigni di morte su terre pacifiche dove lavorano e faticano pastori e contadini; che molte spiagge sono chiuse con muri e reticolati e che il mare che circonda la nostra Isola è ricco di bombe, siluri e mine vaganti;
CONSIDERATO che l'occupazione militare si è infiltrata in Sardegna a poco a poco e si è estesa senza ritegno né riguardo per uomini e santi, mortificando Il popolo sardo e la sua autonomia;
TENUTO CONTO che le servitù militari fanno parte del disegno strategico dello Stato Italiano che ha sempre sottoposto e continua a sottoporre la Sardegna al proprio prepotente dominio, rimarcando sempre più la qua egemonia sulla volontà e i diritti di noi sardi;
RICHIAMANO, i firmatari sottoscritti, l'attenzione più rigorosa e sensibile dei governanti regionali su questa grave realtà dell'occupazione militare in Sardegna, che non è argomento da trascurare o ignorare, e
FANNO VOTI
perché tutti i Consiglieri regionali, interpretando i sentimenti dei popolo sardo, si facciano promotori della più vibrata protesta col Governo italiano. approvando in pubblica assemblea un documento CONTRO L’OCCUPAZIONE MILITARE IN SARDEGNA e che rivendichi a noi sardi il DIRITTO ALL'AUTOGOVERNO e ad ESSERE PADRONI DEL NOSTRO DESTINO.