Il Governo Berlusconi renderà precaria l’Italia. Un emendamento approvato in Commissione Bilancio e Finanze della Camera lascia mano libera alle aziende di violare la legge e di assumere all’infinito lavoratori a tempo determinato. La Confindustria soddisfatta.

Il governo Berlusconi intende proseguire nell'opera di macelleria sociale già cominciata col "pacchetto Treu" e proseguita con la "legge Biagi". Infatti, un emendamento, approvato dalla Commissione Bilancio e Finanze della Camera (presidenti Conte Gianfranco – PDL e Giorgetti Giancarlo - Lega Nord) e recepito dal maxiemendamento, precluderebbe ai lavoratori precari la possibilità di ottenere dal magistrato la stabilizzazione del rapporto rendendo così "a tempo indeterminato la condizione di precario".

L'emendamento, nel solco della peggiore tradizione capitalista, prevederebbe per le aziende che violano la normativa, l'applicazione soltanto di una sanzione di entità variabile tra le 2,5 e le 6 mensilità. Tale emendamento escluderebbe la possibilità per il lavoratore - anche per le controversie in corso - di vedersi trasformare il proprio rapporto a tempo indeterminato in caso di accertamento da parte del giudice della irregolarità contrattuale. I primi ad esultare sono stati gli industriali che per bocca del direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta, hanno inteso dare il proprio plauso al governo.

L'atteggiamento del governo e della pattuglia di parlamentari che lo sostengono dimostra inequivocabilmente che per i lavoratori, per i giovani e per le fasce sociali più deboli del Popolo Italiano non c'è da nutrire alcuna speranza dall'attuale "casta politica" fatta di nani, ballerine e veline.

Allo stesso tempo "Azione e Tradizione" non può non scorgere un'ipocrisia macroscopica nel comportamento del PD e della sinistra extraparlamentare che oggi attaccano il governo Berlusconi ma che in due anni di governo non hanno modificato l'impianto della Legge Biagi che tanti danni e tanti disastri economici e sociali ha prodotto.

Infine non si può non rilevare l'assoluta complicità dei parlamentari della ex Alleanza Nazionale che avrebbero dovuto rappresentare l'anima sociale dentro il PDL e che - invece - come Italo Bocchino (vicepresidente dei deputati del Pdl) difendono a spada tratta l'emendamento definendolo "una misura equa per entrambe le parti".