Dal punto di vista del PRC è una scelta giusta. Farà l'opposizione di sinistra che in periodi di delusione per il csx ufficiale otiene consensi.
come la Linke in Germania o ora i socialisti in Olanda.
Dal punto di vista del PRC è una scelta giusta. Farà l'opposizione di sinistra che in periodi di delusione per il csx ufficiale otiene consensi.
come la Linke in Germania o ora i socialisti in Olanda.
Against all odds
Ecco. Questa frase riassume il concetto. Paradossalmente in tutta la prima repubblica è stata più efficace l'azione del PSI (o meglio, di alcune sue "frange interne"), partito che si presentava con una facciata riformista, moderata e governativa, che il PCI, che pur presentandosi con una facciata abbastanza più radicale, nei fatti la risolveva in mero verbalismo, entrando addirittura maggiormente in combutta con la DC nella spartizione dei posti di comando (al di là della mera dimensione governativa, a cui non accedé mai) e facendosi più dello stesso PSI "partito-istituzione" nella gestione del potere nelle diverse regioni rosse.
Fu proprio questo farsi "partito-isituzione", controllando da una posizione di egemonia e capillarmente intere regioni e giunte, che rese il PCI un partito "pompiere" dei processi di radicalizzazione della società italiana, potendosi permettere di smorzare la protesta attraverso l'egemonia nei sindacati, nelle cooperative e nelle altre strutture di potere. Ad esempio, per quanto ci mise del suo, in Francia il PCF, non avendo una gestione così capillare ed organica nella gestione/amministrazione del territorio, fu costretto ad assumere demagogicamente posizioni meno apertamente avverse al movimento extraparlamentare, non potendo costituire - pena il bruciarsi - l'argine sinistro alla contestazione.
Ora, due osservazioni senza intento polemico a Danny: se dunque l'Italia si è tolta di mezzo gl ieredi del "piccismo", data la premessa di cui parlavamo, non vedo cosa ci sia da rimpiangere. Con una marginalzizazione dei due partiti comunisti si aprono maggiori possibilità d'azione sia per i "riformisti" da una parte, sia per i rivoluzionari dall'altra.
Seconda osservazione: mi sembra che il governo dell'Unione abbia asserito di voler risolvere i problemi dei ceti deboli attraverso quella che è un programma tipicamente neo-liberale. Abbassamento delle tasse (che ha riguardato i vari ceti, senza portare ad una tassazione maggiormente progressiva, anzi riducendone la progressività) e liberalizzazioni (gestite poi a cazzo sia dall'Unione che dall'allora CdL, solo in settori marginali e sempre con l'obiettivo di favorire quell'amico o quell'altro compare).
Io vedrei invece la necessità di ripartire da un processo più lungo nel tempo, ma non neo-liberale: la costituzione a livello continentale di un nuovo Welfare-State efficace, con assistenza sociale, sanità e istruzione pubbliche e gratuite per tutti, accompagnate da un sistema di energie rinnovabili i ncampo energetico. Partendo da qui sarebbe poi possibile creare forme di partecipazione agli utili dei lavoratori fino a più avanzate forme di autogestione, con meccanismi monetari di eliminazione del saggio di profitto. Cosa che non è certo assolutamente nell'attuale intenzione/programma della dirigenza del PD, impegnata in inefficaci "soluzioni" neo-liberali.
Secondo me al PD e al centro-sn in generale è andata bene così!
Ferrero uomo onesto intelletualmente e pulito farà forse insieme a Diliberto il Partito Comunista degli anni 2000 che magari potrà servire come pungolo o voce critica di sn che male non fa indipendentemente da che colore politico abbia il governo in carica.
Se vinceva Vendola si attaccavano al PD senza portare praticamente elettori perchè quel 3% non l'avrebbe seguito, in cambio di poltrone, potere e impedendo di governare come già 10 anni di coalizioni di centro sinistra hanno ben dimostrato.
Quindi ha vinto la chiarezza delle idee che male non fa mai!
Vedremo. Secondo me ha vinto il progetto di riunificare i Comunisti. Il che non è necessariamente un bene per i ceti mediobassi. A me francamente delle ideologie non frega nulla. Sono pragmatico, non ideologico. Preferisco avere 30 deputati di Rifondazione all'interno di una alleanza programmatica di CentroSinistra dove possano far contare quei seggi ..piuttosto che 70 seggi ma fuori da qualsiasi alleanza di governo.
Perchè Veltroni dialoga con Berlusconi?
Per certi versi non è una buona notizia...però adesso bisogna vedere fino a che punto sarà disposto ad arrivare Ferrero, dato che non si capisce quale strategia abbia per il futuro del partito....per ora comunque non credo che le alleanze a livello locale siano messe in discussione, perché se così fosse significherebbe consegnare alla destra migliaia di amministrazioni comunali, parecchie province e praticamente tutte le regioni tranne quelle rosse...e voglio continuare a sperare che in RC non siano diventati masochisti fino a questo punto...!
per quanto riguarda Vendola...credo che a breve lo vedremo assieme a Mussi & co. in SD...quindi nel medio periodo potrebbero formarsi due partiti a sinistra del PD, uno dei "duri e puri" e l'altro dei "riformisti"...il che sarebbe anche un modo per fare definitivamente chiarezza...
secondo me il nostalgismo dei bei tempi andati fa sempre ben poca strada
da ex elettore ds-pd (e militante molto impegnato nella fu campagna elettorale) consiglierei i pidisti a pensare più ai problemi di casa loro (che sono tanti) che a quelli degli altri.
il prc ha scelto di uscire dall'ambiguità e di sciogliere un abbraccio mortale che lo ha portato, anche grazie alla "politica delle televendite", al fricchettonismo festaiolo, all'ideologismo dei diritti privo di contenuto e rappresentanza sociale alla scomparsa dal parlamento italiano.
da uomo di sinistra, se devo scegliere tra casini e ferrero, scelgo quest'ultimo senza dubbio. da domani rifondazione comunista ha un voto in più. il mio.