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Kornus
CORRIERE DELLA SERA - Cronache : Sardegna, zecche sulla nave «Ero coperta da capo a piedi»
29.07.2008
Denuncia di una turista. La Tirrenia: solo qualche insetto
La donna decisa a chiedere i danni alla società: «Ora farò gli esami per scoprire se ho preso qualche malattia» MILANO — Il diario di viaggio di Cristina inizia con una brutta pagina: «Mi sono addormentata in traghetto su una poltrona di prima classe sognando il mare della Sardegna e mi sono svegliata ricoperta di zecche dalla testa ai piedi». E finirà con una tappa fuori programma: «A vacanza finita, denuncerò la compagnia. Non deve più succedere». Cristina Sassudelli, 41 anni, impiegata di Bergamo, è una degli oltre 2.500 passeggeri che venerdì sera si sono imbarcati a Genova sul Bithia della Tirrenia: un palazzo galleggiante a sette piani che collega la Liguria a Olbia. Due amiche come compagne di viaggio, un biglietto per una poltrona di prima classe in mano, una vacanza prenotata in un villaggio di Marina di Portisco. Cristina, dopo la cena e una passeggiata sul ponte di coperta, si addormenta sulla sua poltrona. Intorno alle 6.30, il brusco risveglio: «Mi sono sentita prudere un braccio e ho aperto gli occhi: ero completamente coperta di zecche. Ce n'erano centinaia, di tutte le dimensioni. Sui miei vestiti, dentro la mia borsa. Ho sempre avuto cani, così le ho subito riconosciute». Le sue amiche chiamano il personale di bordo, quindi il comandante della motonave. «Mi hanno portato dal medico e mentre mi spogliavo mi sono cadute altre zecche dai pantaloni», racconta Cristina. «La visita è stata però superficiale, sul certificato è stato scritto solo che non sono stata punta. Ma io non ne ho la certezza e al più presto farò tutti gli esami per vedere se ho preso la richeziosi». La disavventura però continua mentre il traghetto attracca a Olbia: «Ho fatto una doccia, i miei vestiti sono stati portati via per ripulirli. Ma, visto che la valigia era già stata portata a terra e poi al villaggio dalle mie amiche, sono rimasta senza abiti». Cristina è sbarcata indossando «pantaloni taglia 50 del commissario di bordo» e tenendo in mano un sacchetto di plastica. «Ho chiesto invano un intervento dell'Asl, ma almeno sono riuscita a farmi comprare dei vestiti mentre la nave risalpava alla volta di Genova come se nulla fosse. Non mi hanno nemmeno rimborsato il biglietto». Ridimensiona il caso Lorenzo Muralli, direttore Affari generali della Tirrenia: «Sono state trovate delle zecche, è vero, ma non centinaia, soltanto alcune. L'episodio è in ogni caso spiacevole, per questo abbiamo offerto alla signora tutta l'assistenza possibile: medico, nuovi vestiti, accompagnamento al villaggio, rimborso del biglietto. La poltrona è stata smontata, il locale chiuso e disinfestato ». Quanto alla presenza di zecche in traghetto: «Salgono a bordo con i cani e siccome i proprietari si rifiutano sempre più spesso di metterli nel canile... Per questo periodicamente eseguiamo disinfestazioni mirate. Casi come questi però sono rarissimi, finora era capitato solo in inverno con a bordo cacciatori». Sarà, ma Cristina tira dritto: «Ho deciso di denunciare la Tirrenia proprio per evitare che altre persone debbano vivere quello che ho passato io». Alessandra Mangiarotti