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Discussione: Tutto regolare

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    Ma che mani pulite? no! Italia dei valori meglio se immobiliari


    Ma che mani pulite Antonio Di Pietro compra due grandi appartamenti a Milano e Roma e li affitta al suo partito Mani pulite.Antonio Di Pietro compra due grandi appartamenti a Milano e Roma e li affitta al suo partito di Gaetano Saglimbeni La ingegnosa e redditizia trovata dell'ex pubblico ministero di "Mani pulite", oggi presidente della Italia dei valori e ministro per le Infrastrutture nel governo Prodi con i comunisti e l’estrema sinistra Antonio Di Pietro compra due grandi appartamenti a Milano e Roma e li affitta al suo partito: così, con i canoni, paga le rate dei mutui contratti con le banche Li ha fatti acquistare dalla società "An.to.cri." (intestata ai tre figli Anna, Toto e Cristiano), con il chiarissimo progetto di darli in locazione al partito della Italia dei valori da lui fondato e gestito. A rivelare agli italiani la singolare operazione immobiliare, che sembra uscita dalla mente creativa di uno dei tanti "furbetti di quartieri e quartierini" di cui sono piene le cronache finanziarie e politiche degli ultimi anni, è stato il quotidiano economico "Italia Oggi", sulla base delle indicazioni fornite dagli stessi parlamentari e uomini di governo nella denuncia dei redditi.Niente di illegale, ma è stato certo un grosso affare, di sicura resa finanziaria e patrimoniale. A condurre il quale è stato in prima persona chi era nello stesso tempo proprietario (o il padre dei proprietari) dei due immobili e inquilino, contrattando in pratica con se stesso l'entità dei canoni. "Non c'è stato, non c'è e non può assolutamente esserci conflitto di interessi", assicura il ministro ex magistrato. L'ex magistrato di “Mani pulite” Antonio Di Pietro, presidente del mini-partito della Italia dei valori e ministro per le infrastrutture nel governo Prodi, al centro delle polemiche per i due appartamenti acquistati a Milano e Roma da una società intestata ai suoi tre figli e dati in affitto al partito da lui fondato e gestito, con il ben congegnato progetto di coprire con i canoni di locazione (pagati con il finanziamento pubblico dei partiti, e cioè con le tasse che paghiamo noi cittadini) le rate dei mutui contratti. Un affarone, certo, ideato e portato a termine con ingegnosa maestria da un ministro ex magistrato che in fatto di disponibilità finanziaria non deve passarsela male, se nella dichiarazione dei redditi fatta nel 2006 per il 2005 (anno in cui non era ancora al governo, ma semplice parlamentare europeo, oltre che presidente del minuscolo partito della Italia dei valori) ha dichiarato il non disprezzabile reddito di 187.716 euro. E proprio da quella denuncia dei redditi, depositata dai parlamentari e uomini di governo al momento del loro insediamento e quindi agli atti ufficiali della Camera e del Senato, è partita l’indagine-rivelazione pubblicata con grande risalto (e una certa inquietudine negli ambienti delle sinistre-Ulivo) dal quotidiano economico-finanziario “Italia Oggi”. Non uno, ma due grandi appartamenti a Milano e Roma, rispettivamente di 9 e 10 vani ed in zone piuttosto centrali, il leader politico ex pubblico ministero di “Mani pulite” ha fatto acquistare dalla società “An.to.cri.” intestata ai tre figli Anna, Toto e Cristiano (potendo disporre di cospicui mutui bancari, oltre che dei propri risparmi di europarlamentare da 15 mila euro al mese), con il ben congegnato e fin troppo chiaro progetto di darli subito in affitto e farli pagare così, con il canone e per gran parte, agli inquilini. Ad un solo inquilino, nel caso in ispecie, ad un illustre affittuario di tutto rispetto e di sicura solvibilità, dato che i suoi bilanci sono impinguati con regolari finanziamenti dello Stato: al partito politico, cioè, di cui lo stesso ministro ex magistrato Antonio Di Pietro è stato fondatore ed è presidente (l’Italia dei valori, appunto). Niente di illegale, naturalmente. Ma una cosa è certa: si è trattato di un grosso affare, di sicura resa finanziaria e patrimoniale. A condurre il quale è stato in prima persona (ed è questo il lato più sorprendente della vicenda, certamente il più criticabile politicamente e moralmente, non dico penalmente) chi è nello stesso tempo proprietario dei due immobili, o semplicemente il padre dei proprietari, e inquilino, contrattando con se stesso (dobbiamo supporre) anche l’entità dei canoni (“concordata tra le parti”, è scritto nei contratti di locazione). Lui assicura: “Non c’è stato, non c’è e non può esserci assolutamente conflitto di interessi”. Ma sono in molti a non pensarla così, a cominciare dal suo ex amico prof. Elio Veltri, co-fondatore con lui della Italia dei valori ed ex parlamentare, il quale ci ha anche “ricamato” sopra con molta arguzia, ri-battezzando il suo ex partito, oggi patrimonio esclusivo di Antonio Di Pietro, “l’Italia dei valori immobiliari”. Sono tutti e due sedi del partito, i due appartamenti acquistati dalla società “An.to.cri,”: a Milano in via Felice Casati ed a Roma in via Principe Eugenio. Canoni mensili pressoché uguali, sui 2 mila e 800 euro ciascuno, che coprono ampiamente (ha spiegato “Italia Oggi”) le rate dei mutui contratti con la Banca nazionale del Lavoro per l’acquisto degli immobili e (ironizza Luigi Santambrogio sul quotidiano “Libero”) “sono stati il frutto di una serrata trattativa tra il proprietario Antonio Di Pietro e l’inquilino Di Pietro Antonio”. Si ironizza tanto (era inevitabile che avvenisse) sul Di Pietro ex magistrato di “Mani pulite” trasformato in “immobiliarista delle case pulite” (cito da “Il Giornale” di Milano), per “l’Italia dei valori immobiliari” (citazione sopra-ricordata dall’Elio Veltri-pensiero). Ma il battagliero “Libero” di Vittorio Feltri va oltre l’ironia, arrivando a dire (pane al pane e vino al vino, come è sua abitudine) che “i soldi che il Di Pietro inquilino versa per i canoni d’affitto al Di Pietro proprietario li paghiamo noi cittadini”. È una sorta di sillogismo aristotelico, supportato da una logia ferrea e stringente, quello che il quotidiano di Feltri ha sottoposto alla attenzione dei lettori per spiegare come stanno realmente le cose: con tanto di premessa maggiore, premessa minore e conclusione. Premessa maggiore: i soldi che lo Stato dà ai partiti sono quelli che noi cittadini versiamo con le nostre tasse (ed il compagno premier Prodi ha aumentato, imponendoci di pagarne molte di più di quelle che Berlusconi ci aveva tolto). Premessa minore: l’inquilino Di Pietro, presidente della Italia dei valori, con i soldi del finanziamento pubblico dei partiti, paga al proprietario Di Pietro i mutui che gli hanno consentito e consentono di essere e restare proprietario (lui ed i suoi tre figli) dei due grandi e costosissimi appartamenti in zone centrali di Milano e Roma che ospitano gli uffici del partito. Conclusione: i due appartamenti, al ministro ex magistrato di “Mani pulite”, li paghiamo noi cittadini. Paradossale, la conclusione? Una certa forzatura c’è, chiaramente, in un discorso del genere, se è vero (e l’alto valore degli immobili sta a dimostrarlo) che una parte dei soldi per l’acquisto il dottor Di Pietro l’ha tirata fuori dalle proprie tasche (quanti, esattamente, non sappiamo). Ma nel fondo di ogni paradosso, diceva uno dei grandi giornalisti del ventesimo secolo, Indro Montanelli, “c’è sempre un briciolo di verità”. E qui, se le cose stanno così (non mi risulta che il ministro presidente dell’Italia dei valori le abbia fin qui smentite), potrebbe essercene più di un briciolo. Che il Parlamento ha il dovere di far conoscere interamente ai cittadini, visto che i soldi che alimentano questa ingegnosa operazione politico-finanziaria provengono, ancora e sempre, dalle nostre tasche. Tratto da: Liberaliperisraele.ilcannocchiale.it 3 maggio 2007 - 160 http://liberoblog.libero.it/attualita/bl6859.phtml http://italianiscostumati.splinder.c...onio_di_pietro http://www.lavocedellacampania.it/de...chiesta1&id=59 http://beppegrillo.meetup.com/boards...thread=2637888

  2. #2
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    esilarante Se questi galoppini avessero solo 1/10 dello zelo che hanno nei confronti di Di Pietro per analizzare il loro capo rimarrebbero scandalizzati...ma si sa'...non credendo ai teoremi si concentrano sul nemico vero...

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Kronos Visualizza Messaggio
    esilarante Se questi galoppini avessero solo 1/10 dello zelo che hanno nei confronti di Di Pietro per analizzare il loro capo rimarrebbero scandalizzati...ma si sa'...non credendo ai teoremi si concentrano sul nemico vero...
    Già, esilarante... un po' come il fatto che sia stato proprio il Tonino nazionale a dare addosso nelle aule giudiziarie e nelle piazze al Berlusca...
    C'è proprio da stare allegri...

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da ItaliaLibera Visualizza Messaggio
    Già, esilarante... un po' come il fatto che sia stato proprio il Tonino nazionale a dare addosso nelle aule giudiziarie e nelle piazze al Berlusca...
    C'è proprio da stare allegri...
    E che ha preso in giro prima i DS facendosi eleggere nel collegio blindato del mugello, poi il pd, apparentandosi e facendosi eleggere in Parlamento. C'e' proprio da stare allegri.

  5. #5
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    ancora

    il salvadanaio deve essere bel pieno
    Il problema non è Berlusconi , il problema sono gli italiani!

    DISSIDENTE POLITICO IN REGIME DA OPERETTA!
    OH CINCILLA' ... OH CINCILLA'!

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da ihope Visualizza Messaggio
    E che ha preso in giro prima i DS facendosi eleggere nel collegio blindato del mugello, poi il pd, apparentandosi e facendosi eleggere in Parlamento. C'e' proprio da stare allegri.
    è veramente uno scandalo

 

 

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