Originariamente Scritto da
nardax79
Per il Presidente del Consiglio i senatori della Pdl "superiori" rispetto
ai loro colleghi della Camera. Ieri maggioranza sotto per 67 assenze
Scontro Berlusconi-Bocchino
"Dal premier parole irricevibili"
"Un altro disagio dopo quello di essere costretti a conventire decreti blindati"
Più volte il numero 2 della Pdl alla Camera si è smarcato dal capogruppo Cicchitto
di CLAUDIA FUSANI
Italo Bocchino, n.2 della Pdl alla Camera, con il ministro Ignazio La Russa
ROMA - Battibecco tra il premier Berlusconi e il suo numero 2 alla Camera Italo Bocchino. Che è un po', anche, un battibecco tra Forza Italia e An. In ballo c'è l'accusa di essere dei fannulloni, proprio così, deputati fannulloni che per la seconda volta in due mesi fanno andare sotto il governo durante una votazione. E perchè? Perchè 67 di quelli che Berlusconi ha messo nelle liste e ha fatto eleggere per fare il loro dovere - cioè "essere presenti e votare" - non erano in aula. E il governo, la maggioranza, è andata sotto su un emendamento creando non pochi guai.
Da qui la massima del premier: "I senatori della Pdl sono superiori, questa è una verità indiscussa e indiscutibile". Logica conseguenza: i deputati sono inferiori, o meglio fannulloni. Come un maestro che sulla lavagna mette in colonna buoni e cattivi. Stamani la replica stizzita e offesa del vicecapogruppo Bocchino: "Parole infelici, irrispettose e irricevibili". Non si limita alla forma, va oltre e quasi contesta il modo di procedere del governo, a colpi di decreti e di fiducia. "Le parole di Berlusconi - aggiunge Bocchino - provocano, inoltre, un ulteriore disagio ai deputati, già costretti a convertire decreti blindati del governo". E' chiaro che la faccenda non può essere rubricata solo come una banale disputa verbale. Anche perchè non è la prima volta che Bocchino alza la voce e rompe le righe. Finora lo ha sempre fatto a nome di An e il bersaglio, innominato ma definito, è stato il capogruppo Cicchitto. Stavolta il bersaglio è il premier. E nel codice non scritto di casa Berlusconi, è un po' come aver sfiorato la lesa maestà.
Il precedente. Succede che ieri pomeriggio alla Camera il governo va sotto sul decreto milleproroghe e passa un emendamento del Pd. Nei banchi della Pdl se ne contano 67 vuoti. E' la seconda volta, era già successo, sempre alla Camera, all'inizio di giugno. E anche allora Berlusconi si arrabbiò: convocò a palazzo Grazioli capogruppo e vice e li pregò che nel futuro si preoccupassero di evitare altri incidenti. Due mesi dopo ci risiamo. La cosa in sè non è grave ma lo diventa perchè con questa modifica il testo deve ritornare al Senato per l'approvazione, un passaggio parlamentare in più in un calendario che tra Camera e Senato deve approvare entro l'8 agosto due decreti di cui uno delicatissimo come quello relativo alla manovra.
Berlusconi e i fannulloni. Il premier ieri sera aveva una cena con i senatori. E non se l'è tenuta. "Grazie - dice il premier - per come avete fatto iniziare questa legislatura. Dopo ciò che è successo oggi alla Camera, la superiorità del gruppo del Pdl al senato è indiscussa e indiscutibile". Applauso degli ospiti, i senatori Gasparri e Quagliarello, il ministro La Russa, Sandro Bondi e Sacconi e i colonnelli Paolo Bonaiuti, Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto che, essendo capogruppo della Pdl alla Camera, sarebbe il primo nella lista dei cattivi e dei fannulloni.
Bocchino non ci sta. Quando stamani la novella ha fatto il suo ingresso a Montecitorio, tra divanetti e salottini e sala stampa, ecco che Italo Bocchino ha deciso di dichiarare. Va bene tutto, ma la dignità sotto i piedi, no, quella no. Ed ecco la dichiarazione: "Le affermazioni del Presidente Berlusconi sulla presunta superiorità del gruppo del Pdl al Senato rispetto a quello alla Camera sono infelici, irrispettose e irricevibili". Della serie che non ci sta di essere preso per l'orecchio dal maestro e portato davanti alla lavagna con i buoni e i cattivi. Non solo, già che c'è Bocchino ne ha anche per il calendario dei lavori, per il numero di decreti e fiducie che sviliscono l'attività parlamentare. "Tutto questo - aggiunge - provoca ulteriore disagio ai deputati già costretti a convertire decreti blindati del governo". Un tasto, quello della delegittimazione dell'aula, su cui l'opposizione è molto sensibile e il presidente della Camera Gianfranco Fini anche. Bocchino lo sa. E lo schiaccia. Provocando non pochi malumori.
La Pdl: "Quella del premier solo una battuta". L'esternazione di Bocchino fa in fretta il giro di Montecitorio. Anche perchè non è la prima volta che il numero 2 smarca la squadra e se ne va per conto proprio. L'ultima volta è successo nel dibattito su Bossi e l'inno svillaneggiato: Bocchino attaccò la Lega e Cicchitto la difese. Anche stavolta Cicchitto era uno degli invitati alla cena eppure non ha reagito. "Perchè è stata soprattutto una battuta..." spiegano minimizzando nell'ufficio del capogruppo. Bocchino non vuole aggiungere altro: "Non intendo approfondire, quello che ho detto è chiaro e suffficiente" aggiunge a fine mattinata. A quel punto è già arrivata l'ammonizione. Perchè un conto è dissentire dalla linea di Cicchitto. Un altro è attaccare Berlusconi.
(
30 luglio 2008)
http://www.repubblica.it/2008/07/sez...ce-senato.html
C.V.D. il P.d.C. considera i senatori e depudati dei semplici dipedenti che stanno la solo per premere il bottone giusto...
Io sono convinto che alla fine il pdl si farà senza an... perchè sono convinto che la base di an non cista a militare in un partito dove i dirigenti li decide solo e soltanto berlusconi...