<<Hanno cercato in vari modi di danneggiare la nostra immagine, infangarci, colpirci»
L'ira di D'Alema sul caso Oak fund:
«Non siamo né stupidi né ladri»

Il dirigente del Pd: «È tutta una montatura costruita da qualcuno. Vorremmo capire chi è»


ROMA - «È tutta una montatura. Per essere detentori di un fondo chiamato "Quercia" bisognava essere stupidi oltre che ladri. Noi non siamo nè ladri nè stupidi».
L'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema (Imagoeconomica)Lo dice, in una intervista al settimanale "Tempi", il presidente della Fondazione Italianieuropei e dirigente del Pd Massimo D'Alema, a proposito delle rivelazioni dell'ex capo della security di Telecom Giuliano Tavaroli sull'esistenza di un fondo segreto, l'Oak Fund, il fondo "Quercia" che sarebbe stato nella disponibilità dell'ex segretario dei Ds Piero Fassino e del senatore Ds Nicola Rossi. «Quindi - aggiunge D'Alema - si tratta di una montatura che è stata costruita da qualcuno. Vorremmo capire chi è. Vorremmo anche che la magistratura facesse luce su queste indagini illegali».
AGGRESSIONE MEDIATICA - «Sicuramente - prosegue D'Alema - hanno operato spie, provocatori, hanno cercato in vari modi di danneggiare la nostra immagine, infangarci, colpirci, anche perchè quella vicenda ha toccato interessi forti nel Paese. C'era volontà di vendetta, senza che mai si concretizzasse nulla. Perchè non c'è nulla da trovare e non c'è nessun particolare retroscena da scoprire. Adesso però vogliamo che sia chiarito molto bene chi ha messo su questi dossier, chi ha fatto queste indagini, chi ha concepito questa aggressione mediatica. Perchè, ripeto, sul piano giudiziario non c'è nulla di nulla. Si tratta di un'operazione non dissimile a quella che fu fatta per Telekom Serbia. Probabilmente, ambienti analoghi, o dello stesso genere». «Intendo che c'è naturalmente da capire - continua l'ex ministro del Esteri - perchè questa robaccia che era già uscita, che girava da tempo, in questi giorni è stata riproposta con tale clamore dal quotidiano "Repubblica". Una operazione che trovo molto grave sul piano professionale. Sul significato politico per adesso sospendo il giudizio. Anche se qualche idea mi viene in mente».
ESPOSTO - «Tutta questa storia -afferma D'Alema- è rivelatrice di diverse cose preoccupanti e negative. La prima riguarda il fatto che con tutta evidenza sono state fatte, e non è la prima volta che viene alla luce, indagini illegittime sul nostro partito. Noi abbiamo avuto la percezione di essere oggetto di indagini illegali, tanto è vero che presentammo un esposto denuncia due anni fa alla Procura della Repubblica di Milano». «Esposto - prosegue D'Alema - che non ha avuto seguito e che prendeva spunto dalla circolazione illegittima di intercettazioni telefoniche, che all'epoca non erano nemmeno state trascritte dai magistrati, ma che vennero pubblicate dai giornali. Parte di queste cose raccolte attraverso indagini illegittime furono pubblicate dal quotidiano "La Stampa". Li ho denunciati e sono in attesa ormai da più di un anno, per un articolo in cui si parlava di conti esteri, che noi non abbiamo mai avuto e non abbiamo. Perciò, noi vogliamo capire...». Quanto all'Oak Fund, al fondo "Quercia", il presidente di Italianieuropei ribadisce: «sono stupidaggini. Fra l'altro, i legittimi proprietari di questo Oak Fund si sono manifestati e la cosa non ha nessuna consistenza. È tutta una montatura».

31 luglio 2008

http://www.corriere.it/politica/08_l...4f02aabc.shtml