Le qualificazioni tornano nell'immanifesto che non è nulla..perchè dall'immanifesto possono essere di nuovo richiamare in vita..
Ma è questo principio che non si riesce a capire..eppure l'esempio del futuro..e del passato o dei numeri l'ho espresso..
Il passato non si annulla..ma esce dal piano della manifestazione come il futuro che non c'è ancora..o dei numeri che sono moltitudine non numerabile finchè non sono manifesti..
Il lampadario torna nell'immanifesto..dove non esiste in forma distinta e individuale..ma come possibilità...anche la luce una volta che entra in un buco nero cesa di essere luce..e diventa qualcosa d'altro..che la nostra scienza stenta a capire..perchè esce dall'esistenza come la concepiamo..
Noi danziamo sopra un buco nero che sarebbe l'immanifesto..che alla fine ci riassorbirà con la morte..come assorbirà tutte le cose..
ma tutte le cose ritorneranno perchè non saranno distrutte ma rimarrranno come possibilità..non occuperanno spazio o tempo..
nondimeno senza questo immanifesto..il mondo non potrebbe esistere..
Mi stai dicendo che la percezione del proprio esistere è un fatto accidentale..mentre il cogito è strumento di verità..?L'intuizione immediata, la meditazione, le pratiche realizzative non sono in grado di autogiustificare il proprio valore: chi può dire che esse siano sempre e comunque disponibili all'uomo? o che lo siano mai state? o che improvvisamente non lo saranno più? Un Maestro potrebbe esprimere la propria saggezza indicando la via ma non potrebbe giustificare la perentorietà della via che sta indicando..allo stesso modo l'uomo del mito non poteva assicurarsi il benestare divino con Verità attraverso i rituali sacrificali, le danze, la festa..né la scienza è in grado di dire per quale motivo funziona e trasforma il mondo..è precisamente qui che prende piede il logo..perchè in tutti questi casi ogni tesi si giustifica o per petizione di principio..come a dire che A vale perchè A vale..principio d'autorità..o per circolo vizioso..A su B su C su A..o a regresso indefinito..A su B su C su D..senza mai potersi giustificare..il sapere filosofico porta alla luce il metodo incontrovertibile..cioè la giustificazione che è stante perchè ammettere la sua negazione significa negare la negazione stessa..ed ogni sapere, per quanto convincente e persuadente..se ipotetico non può che crollare di fronte alla ne-cessità..che per definizione non-cede..non si lascia scalfire da caste sacerdotali, apparati tecnologici e da alcuna volontà divina..
Se la percezione intuitiva e immediata di esistere..equivalente ad Atman..non è fondamento di incontrovertibilità ..pur essendo originaria..
come può esserlo il pensiero che è derivato da questa..?
Per pensare bisogna pur esistere..mentre si può esistere anche senza pensare..da qui il pensiero e la scienza o l'incontrovertibilità legata al logos..o alla ragione..è secondaria rispetto al Principio che si autoafferma per intuizione immediata..e appunto perchè immediata non smentibile..
e mentre un'emozione ..fondamento dello psicologismo è soggettiva ed è base del sentimentalismo senza rigore o certezze..la percezione di esistere o Consapevolezza di Essere..è oggettiva..chiunque può pervenirvi come chiunque puà andare a Milano se prende il treno..