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Discussione: Una Domanda Calcistica

  1. #1
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    Una Domanda Calcistica

    Esiste La Squadra Di Calcio Due Sicilie?se Si Gareggia Come La Squadra Di Calcio Padana Nel Campionato Di Calcio Mondiale Delle Nazioni Non Riconosciute Come Quella Della Provenza E Della Catalogna?

  2. #2
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    Dovrebbero esistere anche in altri sport (e già da bambini), ma penso di no, visto che non c'è una unione politica vera e propria e nemmeno un "parlamento" come invece la padania ha.

  3. #3
    Sospeso/a
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    padania senza confini, ma con la nazionale di calcio che vince pure il "suo" mondiale, Due Sicilie con confini e non ha nemmeno la squadra di calcetto a 5.

  4. #4
    NAPULITANIA
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    Per alcuni anni è esitista una sorta di nazionale che rappesentava quasi tutte le regioni dell'antico Regno delle Due Sicilie.

    Nel 1996 dopo qusi dieci anni di tentativi falliti si riuscì nell'intento di organizzare un torneo tra una reppresentativa del nord, una del centro e una del Sud. Questo fu possibile grazie alla mediazione di alcuni giovani sammarinesi che avevano fondato una sorta di nazionale paralela a quella iscitta nei tornei della FIFA e del UEFA. Una squadre amatoriale che giocava per beneficenza partite contro squadre della costiera romagnola o marchigiane. Stufi di giocare sempre contro gli stessi avversari decisero che dovevano giocare con squadre più impegnative e idearono la COPPA PENISOLA ITALIANA. Un torneo che avrebbe impegnato San Marino (amatoriale) contro le rappresentative di Sud, centro e nord. I samarinesi dissero agli organizatori di dare alle squadre nomi legati al territorio che avessero un fondamento storico. Si decise per il periodo antico. Cosi si formarono tre squadre: Galia Cisalpina (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), Etruria (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Sardegna), MAGNA GRECIA (Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia).
    Si mise in palio una trofeo che sarebbe stato assegnato definitivamente alla squadra che in 4 edizioni, da giocare in ognumo dei quattro territori, avrebbe vinto più volte oppure a parità di vittorie avrebbe totalizato più punti in tutte e 4 le eldizioni. La formula del tornao con un girone unico o girone all'italiana.
    La prima edizione si disputò a San Marino tra il 29 giugno e il 1 luglio 1996.

  5. #5
    NAPULITANIA
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    Predefinito Colori delle squadre e scelta delle sedi

    Alla vigilia della prima edizione furono scelti i colori delle prime maglie delle tre rappresentative italiane. Il San Marino aveva già la maglia azzurro cielo con i pantaloncini bianchi. Era chiaro che nessuna delle tre rappresentative avrebbe usato l’azzurro. Si decise per maglie monocolore e si scelsero i colori del tricolore italiano. La Gallia Cisalpina scelse il verde. La Magna Grecia insisteva per il bianco così anche l’Etruria. Il bianco andò alla Magna Grecia anche perché il suo maggiore organizzatore originario di Lecce così voleva. Il rosso rimasto andò all’Etruria. La Magna Grecia sempre per volere del suo principale organizzatore mise sulla maglia, durante la prima e la terza edizione un giglio d’oro sul lato sinistro del petto. Quando conobbi questa persona di nome Pasquale D’Urso mi disse che lo stemma da mettere era quello sulla nostra bandiera ma che non era il caso di metterlo per due motivi mancava l’Abruzzo ed il basso Lazio ai territori rappresentati e poi secondo lui i tempi non erano maturi bisognava aspettare altri 15-20 anni.
    Alla vigilia dell’edizione del 1996 i sammarinesi posero delle condizioni precise a chi avrebbe organizzato le successive edizioni. Imposero che l’edizione organizzata dalla Gallia Cisalpina dovesse essere giocata in Emilia Romagna; che quella organizzata dall’Etruria o nelle Marche o al limite in Toscana. Infine imposero che l’edizione organizzata dalla Magna Grecia dovesse essere organizzata in una località con un ottimo collegamento ferroviario e autostradale e preferibilmente in Molise o Puglia. Qualora chi era di turno non avesse rispettato queste scelte i sammarinesi avrebbero rinunciato alla partecipazione.

  6. #6
    NAPULITANIA
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    Predefinito I Coppa Penisola Italiana

    I COPPA PENISOLA ITALIANA (anno 1996)

    (nella Repubblica di San Marino)

    1° giornata (29 giugno):
    17.30 cerimonia d'apertura
    18.00 San Marino - Galia Cisalpina !-0
    20.00 Etruria - MAGNA GRECIA 1-2

    2° giornata (30 giugno):
    17.30 San Marino - MAGNA GRECIA 0-2
    17.30 Galia Cisalpina - Etruria 1-0

    3° giornata (1 luglio):
    18.00 MAGNA GRECIA - Galia Cisalpina 3-1
    20.00 San Marino - Etruria 1-2
    al termine premiazione vincitore e cerimonia di chiusura

    Classifica finale:
    1° MAGNA GRECIA punti 9.
    2° Etruria punti 3, dif. reti -1.
    3° San Marino punti 3, dif. reti -2, terza per la classifica avulsa.
    4° Gallia Cisalpina punti 3, dif. reti -2, perdente contro San Marino.

    Capocannoniere del torneo: Elio Di Filippo (MAGNA GRECIA) 4 gol.

    Miglior giocatore del torneo: Elio Di Filippo (MAGNA GRECIA).

    La gara inaugurale è vinta di misura dalla squadra di casa, che però a dispetto del risultato ha dominato i verdi cisalpini.

    La Magna Grecia affida le sue possibilità di vittoria al fuoriclasse Elio Di Filippo che è anche capitano della squadre.. La prima gara con l’Etruria è equilibrata e il capitano è in ombra non riesce ad essere pericoloso in area ma comunque segna su rigore il gol della vittoria.

    La seconda giornata vedrà per accordo tra i quattro allenatori scendere in campo formazioni di partenza che per minimo 9/11 devono essere differenti da quelle del giorno prima.

    Lo scontro al vertice dalla seconda giornata è San Marino – Magna Grecia chi vince può mettere una serie ipoteca sulla vittoria finale. I biancazzurri non perdono da 17 incontri. La partita va avanti sui binari del perfetto equilibrio fino a venti minuti dalla fine, A meta ripresa entra in campo Elio Di Filippo, dopo appena tre minuti s’impossessa della palla a centrocampo e parte verso la parta sammarinese scartando mezze squadra e mettendo la palla in gol. A cinque minuti dalla fine il capitano dei bianchi segna in rovesciata il gol del raddoppio. Nell’altra sfida la Gallia Cisalpina regola di misura i rossi dell’Etruria.

    Nell’ultimo incontro alla Magna Grecia basta il pareggio per vincere il torneo, anzi addirittura una sconfitta di misura con un qualsiasi risultato, nell’altro incontro, che non sia la vittoria per tre gol di scarto del San Marino. La Magna Grecia da una lezione di calcio ai cisalpini vince 3-1 ed a punteggio pieno il torneo. I giocatori megaellenici aspettano così solo la premiazione poco prima delle 22 per alzare l’ambito trofeo.

  7. #7
    NAPULITANIA
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    Predefinito Ii Coppa Penisola Italiana

    II COPPA PENISOLA ITALIANA (anno 1997)

    (a Viareggio)

    1° Giornata (27 aprile):
    10.30 cerimonia d'apertura
    11.00 Etruria - Gallia Cisalpina 2-2
    16.00 MAGNA GRECIA - San Marino 4-0

    2° Giornata (29 aprile)
    16.00 Etruria - San Marino 5-1
    16.00 Gallia Cisalpina - MAGNA GRECIA 2-3

    3° Giornata (1 maggio):
    15.00 San Marino - Gallia Cisalpina 0-3
    16.00 Etruria - MAGNA GRECIA 1-0
    al termine premiazione e cerimonia di chiusura

    Classifica finale:
    1° Etruria punti 7
    2° MAGNA GRECIA punti 6
    3° Gallia Cisalpina punti 4
    4° San Marino punti 0.

    Capocannoniere del torneo: Gaetano Russo (Etruria) 4 gol.

    Miglior giocatore del torneo: Amedeo Bosetti (Gallia Cisalpina)

    Avendo vinto l’edizione precedente la Magna Grecia fu fatto un sorteggio per decidere chi tra Etruria e Gallia Cisalpina avrebbe ospitato il torneo.
    L’Etruria vinse il sorteggio dopo un primo momento che si pensava di organizzare ad Ancona la scelta cadde su Viareggio città con circa un quindicina di campi di calcio regolamentari, alcuni dei quali con spalti per la capienza di alcune migliaia di spettatori. Il campo principale di Viareggio è lo stadio dei Pini dove ogni anno si svolge la finalissima del noto torneo giovanile.

    Il torneo inizia con un’avvincente sfida Etruria – Gallia Cisalpina che termina 2-2 con la Gallia due volte in vantaggio. Amedeo Bosetti scegna il gol d’apertura del torneo. Questo giocatore ha addosso le stesse aspettative di Elio Di Filippo l’anno prima. Il sangiorgese protagonista del primo torneo non è presente in questo. Amedeo Bosetti però a differenza del Napoletano ha idee poco simpatiche si dichiara neonazzista ha una svastica tatuata sul braccio, è anche iscritto alla lega, ha idee razziste contro i meridionali ma contro chiunque è diverso dai “padani”. Si definisce giocatore di razza celtica ariana, che secondo lui è una razza superiore destinata al dominio. Egli stesso giustifica la sua bravura con l’appartenenza a questa razza. Oggettivamente il calciatore è tecnicamente molto dotato.

    Nell’incontro del pomeriggio la Magna Grecia vince in modo nettissimo contro il San Marino 4-0. Numerosi emigranti, soprattutto napoletani sosterranno la squadra sugli spalti per tutto il torneo.

    La seconda giornata ha le sue gare in contemporanea. L’Etruria gioca nello stadio dei Pini come nel primo incontro la sua partita non ha storia dato che s’impone 5-1 con tripletta di Gaetano Russo.

    L’altro incontro però è molto sentito. La Gallia si porta in vantaggio dopo dieci minuti. La palla è di nuovo a centrocampo, da qui parte l’azione dall’immediato pareggio megellenico. Alla mezz’ora la Magna Grecia è in vantaggio. Nel finale di tempo c’è il pareggio dei verdi. Nel secondo tempo la partita s’incattivisce le ammonizioni fioccano ed i falli sono fatti con cattiveria da entrambe le parti, i giocatori delle rispettive squadre si odiano a vicenda. Questo però non è ancora niente. Al novantesimo la Magna Grecia passa di nuovo ed il risultato è fissato sul definitivo 3-2. Negli spogliatoi incominciano gli insulti tra i giocatori delle rispettive squadre ed i dirigenti. Pasquale D’Urso mostra la bandiera del Regno delle Due Sicilie al Bosetti dicendogli noi abbiamo una storia è siamo esistiti non siamo una buffonata come la Padania. Il lombardo per non smentire la barbarie tipica della sua razza sputa sulla bandiera cogliendo proprio la parte centrale dello stemma. Immediatamente un calciatore pugliese della zona di Gioia del Colle lo aggredisce da dietro e inizia a strangolarlo. Inizia una rissa feroce tra i due gruppi terminata solo con l’arrivo di alcune volanti dei carabinieri. Diverse le persone che hanno riportato ferite in entrambi i gruppi i cisalpini volevano denunciare più di un megaellenico per lesioni gravi, mentre per nessuno dei settentrionali c’era ipotesi di reato superiore alle lesioni personali. Segno inequivocabile che dopo la vittoria sul campo i nostri hanno vinto anche a mazzate. Nessuna denuncia sarà però inoltrata grazie alla mediazione degli organizzatori. Il comandante delle stazione disse a tutti noi di vergognarci perché tutti italiani. Il sottoscritto che allora era l’addetto alle relazioni esterne ebbe l’ardire di rispondere “visto quello che è successo oggi è lampande che Garibaldi avrebbe fatto meglio ad andare a Nizza invece di non farsi i fatti suoi”.

    L’ultima giornata vedeva la Gallia ed il San Marino entrambe fuori dalla lotta per il trofeo afrontarsi alle 15. I verdi s’imponevano 3-0.

    Un ora dopo iniziava l’ultima partita del torneo di fatto un finale. Due risultati su tre favorevoli alla Magna Grecia. L’Etruria impone il suo gioco e chiude i bianchi nella propria meta campo. Poche le incursioni in aventi dei megellenici, comunque tutte pericolose. Malgrado le numerose azioni offensive l’Etruria non riesce a passare. A cinque minuti dalla fine l’arbitro s’inventa un rigore per un contatto che forse non era fallo ma sicuramente era fuori area. S’incarica del rigore l’Abruzzese Gaetano Russo che spiazza il portiere e segna il gol del definitivo 1-0 che da la vittoria nella seconda edizione all’Etruria.

  8. #8
    NAPULITANIA
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    Predefinito Iii Coppa Penisola Italiana

    III COPPA PENISOLA ITALIANA (anno 1998)

    (a Imola)

    1° Giornata (1 maggio):
    10.30 cerimonia d'apertura
    11.00 Gallia Cisalpina - Etruria 2-1
    16.00 San Marino - MAGNA GRECIA 1-6

    2° Giornata (2 maggio):
    14.00 MAGNA GRECIA - Etruria 1-0
    16.00 Gallia Cisalpina - San Marino 3-0

    3° Giornata (3 maggio):
    14.00 Etruria - San Marino 4-0
    16.00 Gallia Cisalpina - MAGNA GRECIA 2-2
    al termine premiazione e cerimonia di chiusura

    Classifica finale:

    1° MAGNA GRECIA punti 7, dif. reti +6
    2° Gallia Cisalpina punti 7, dif. reti +4
    3° Etruria punti 3
    4° San Marino punti 0.

    Capocannonieri del torneo: Salvatore Florio (MAGNA GRECIA) e Simone Todesco (Gallia Cisalpina) 3 gol.

    Miglior giocatore del torneo: Frencesco Esposito (MAGNA GRECIA).


    La grave rissa dell’anno precedente tra i settentrionali e i meridionali ha lasciato molti strascichi. Questa ha messo in forse lo svolgimento della terza edizione. L’organizzazione della squadre della Gallia Cisalpina, non senza qualche resistenza, è passato dai leghisti lombardo-veneti a calciatori ed ex calciatori emiliani di sinistra. Anche lo staff organizzativo dalla Magna Grecia ha subito delle epurazioni infatti due elementi di area autonomista neoborbonica hanno dovuto abbandonare. Tutto questo affinché la competizione potesse svolgersi. I dirigenti ed i tecnici della selezione della Magna Grecia sono, a differenza dei due anni precedenti sono sia di destra che di sinistra i primi nazionalisti italiani tutto tricolore e risorgimento i secondi di ispirazione garibaldina. Insomma lo spirito della selezione è molto cambiato.
    La terza edizione si svolge a Imola in Emilia Romagna perciò a giocare in casa è la Gallia Cisalpina.

    L’incontro d’esordio è tra la Gallia Cisalpina e l’Etruria; i padroni di casa vincono di misura. La Magna Grecia esordisce battendo il San Marino 6-1.

    La seconda giornata è appena 24 ore dopo. Si usa lo patto fatto nel 96 di schierare nelle squadre di partenza almeno 9/11 diversi da quello schierati nella formazione iniziale dell’incontro precedente.

    La Magna Grecia vince 1-0 contro l’Etruria mentre la Gallia Cisalpina vince sul San Marino 3-0. Dopo questi due turni i padroni di casa ed i bianco gigliati sono a punteggio pieno e si giocano la vittoria del torneo. Alla Magna Grecia però in virtù della vittoria più netta con il San Marino può bastare anche il pareggio, come era già accaduto l’anno precedente.

    Il 3 maggio si svolge la terza giornata. Alle ore 14.00 il quinto incontro vede l’Etruria imporsi 4-0 sul San Marino. I rossi conquistano il terzo posto.

    Alle 16.00 inizia l’ultimo e decisivo incontro del torneo, come l’anno precedente una vera e propria finale. Anche questa volta la Magna Grecia è una delle due squadre che si contendono il trofeo.

    La partita inizia molto equilibrata. La Magna Grecia rompe l’equilibrio e al 24’ si porta in vantaggio con Salvatore Florio che dopo la doppietta con il San Marino segna la terza rete nel torneo e raggiunge in testa alla classifica dei cannonieri Simone Todesco della Gallia Cisalpina. I bianchi sfiorano il raddoppio ma a dispetto di questa supremazia la Gallia Cisalpina nel finale del tempo. Il secondo tempo inizia con i verdi che sono costantemente in attacco e sfiorano il gol più volte ma è la Magna Grecia e segnare al 18’ il 2-1 con una azione di contropiede. Per la Gallia è un colpo quasi mortale ora in un quarto di gara devono fare due gol per vincere. Alla mezzora il pareggio dei verdi. L’ultimo quarto d’ora della partita vede i padroni di casa sempre in attacco ma il risultato non cambia più. Finisce 2-2. La Magna Grecia vince per la seconda volta in tre anni la Coppa della Penisola Italiana. Un successo che testimonia la netta supremazia della rappresentativa suditaliana rispetto alle altre della penisola.

    Il premio come miglior giocatore va ad un difensore, mentre nei due anni precedenti era andato ad un attaccante, Frencesco Esposito di San Giorgio a Cremano giocatore della Magna Grecia. La classifica dei cannonieri vede un ex equo tra il siciliano Salvatore Florio e Simone Todesco della Gallia Cisalpina.

  9. #9
    NAPULITANIA
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    Predefinito La definitiva assegnazione del trofeo

    Nel 1999 era il turno della Magna Grecia ad ospitare la IV edizione della Coppa Penisola italiana. Questo per completare la rotazione tra le quattro rappresentative ed ospitare il torneo. L’edizione è decisiva anche per l’assegnazione definitiva del trofeo. Nove le località nove le località meridionali candidate ad ospitare l’ultima edizione. Cinque in Campania: Caserta, Portici, Torre del Greco, Cava dei Tirreni e Salerno. La Puglia aveva candidate: Barletta e Gallipoli. Vibo Valenzia, in Calabria, e Barcellona Pozzo del Gotto, in Sicilia, completavano il quadro.

    Non c’era accordo tra i vari comitati promotori tutti formati da uno a tre elementi. Nessuno sembrava favorito sugli altri. I sammarinesi per lo loro comodità a spostarsi preferivano Barletta. Caserta era preferita dall’Etruria mentre gli organizzatori della Gallia Cisalpina proposero di non completare la rotazione tra i paesi ospitanti e di ospitare la manifestazione a San Marino o in Etruria. Presto alla contese interna tra i meridionali promotori del loro paese come candidato si aggiunge la polemica se è opportuno disputare a Sud il torneo. Così so arriva all’ufficiale rinuncia di San Marino seguita dalla comunicazione il giorno dopo anche di quella della Gallia Cisalpina. La competizione è saltata.

    Resta la questione dell’assegnazione definitiva del trofeo. Il regolamento prevede di assegnare la coppa alla rappresentativa che in quattro edizione la vince più volte o che s’impone nelle prime tre edizioni consecutivamente. In caso di parità di coppe conquistate il trofeo spetterà definitivamente alla rappresentativa che avrà fatto più punti in tutte le quattro edizioni.

    Dopo tre anni: la Magna Grecia ha 22 punti (9 nel 1996, 6 nel 1997 e 7 nel 1998) e due edizioni vinte nel 1996 e nel 1998, la Gallia Cisalpina ha 14 punti (3 nel 1996, 4 nel 1997 e 7 nel 1998), l’Etruria 13 punti (3 nel 1996, 7 nel 1997 e 3 nel 1998) e la vittoria nell’edizione del 1997, San Marino 3 punti (3 nel 1996 e 0 nel 1997 e 1998).

    Proprio questa situazione a netto vantaggio della Magna Grecia ha portato alla rinuncia delle altre contendenti. Una eventuale, quanto improbabile vittoria della Gallia Cisalpina o del San Marino in terra megaellenica avrebbe dato il trofeo definitivamente alla Magna Grecia. All’Etruria non sarebbe bastata la vittoria per essere in pari; avrebbe dovuto vincere a punteggio pieno e contemporaneamente la Magna Grecia avrebbe dovuto perdere tutte e tre le gare della sua edizione casalinga. Un evento molto improbabile e che comunque avrebbe solo dato la parità tra queste due rappresentative. Parità che avrebbe comportato un incontro di spareggio tra le due squadre, per l’assegnazione del trofeo.

    Si decise con il voto a favorevole dei rappresentati di Etruria e di San Marino di assegnare il trofeo definitivamente alla rappresentativa della Magna Grecia data la situazione di coppe conquistate e di somma di punti complessivi. A questa situazione oggettiva va aggiunto che nel corso dei tre anni la Magna Grecia è stata rapresentativa che ha espresso il miglior gioco e tasso tecnico.

    Rimane il rammarico che i giocatori megaellenici sono andati in giro per l’Italia per tre anni, sobbarcandosi tutte le difficoltà delle trasferte giocando sempre fuori casa con un pubblico in gran parte avverso eccetto per i meridionali emigrati che hanno sostenuto la squadra, e non hanno avuto ricambiato la visita dalle altre tre squadre che in misura diversa non gradivano fare una trasferta nel Sud Italia.

  10. #10
    NAPULITANIA
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    Predefinito Conclusioni su perchè non abbiamo una rappresentativa

    Questa esperienza dalla Magna Grecia non poteva andare perduta. Già dal 1996 al nord avevano fatto la Padania. Il sottoscritto si adoperò sin dal 1998 per trasformare la Magna Grecia (calciatori di Campania, Calabria, Basilicata, Molise, Puglia e Sicilia) in Due Sicilie aggiungendo anche i giocatori di Abruzzo e Basso Lazio. Purtroppo le due persone che potevano collaborare con me emigrarono all’estero proprio tra il 1998 e il 1999. Inoltre molti giocatori di quella selezione credevano ancora nel mito di Garibaldi e nelle stronzate del risorgimento ed erano contrarie ad una selezione che si chiamasse Due Sicilie e si rifacesse al territorio del “becero” regno dei barboni. Questa gente quando era di destra amava i progrediti savoi se era di sinistra erano i tipici giovani che si mobilitano per il Tibet ma hanno gli occhi foderati di mortadella che non gli fanno vedere i problemi della loro terra. Ma la maggior parte di questi calciatori sopra al collo non aveva niente.
    Tutta gente inutile per una selezione delle Due Sicilie.

    La formazione della Magna Grecia aveva giocatori molto tecinici ed io stesso pur essendo un discreto giocatore in tre anni non sono mai riuscito ad entrare nella rosa dei 22. Per questo quando ho potuto non potendo dare il mio contributo giocano ho messo a disposizione le mie capacità organizzative e la mia esperienza nel calcio dilettantistico per la selezione Magna Grecia.

    Rimasto solo e non potendo contare su quasi tutti i giocatori megellenici cominciai a fare una selezione di calcio a cinque prima con calciatori provenienti dal movimento neoborbonico ma lo stesso movimento non appoggiò mai ufficialmente l’idea.

    Dopo qualche risultato modesto. Decisi di chiamare calciatori anche con la pensavano come noi ma almeno che avessero un poco di amore per la propria terra. Decisi di porre un solo limite ideologico non avrebbero fatto parte della selezione Due Sicilie i calciatori che tifavano per un squadre del nord Italia, in particolare le tre strisciate, ma comunque per qualsiasi squadra che non è delle Due Sicilie questo significa che anche i meridionali tifosi di Roma, Lazio, Fiorentina ecc. non sarebbero stati mai presi in rosa.

    Tra la fine del 2000 e il 2001 cominciarono i risultati buoni nell’ambito delle partite di calcetto. Il miglior risultato fu la vittoria della finale della Coppa Barra 2001 per 21-4. Purtroppo alla fne del 2001 ci fu un volta faccia di diversi calciatori che mi lasciarono quasi senza compagni ed io mollai in attesa di tempi migliori. Che attualmente non si sono ancora presentati.

    Resta il rammarico che i tempi ideologicamente erano prematuri, e credo che lo siano ancora, per un selezione Due Sicilie. Certo anche la mancanza di collaborazione ed appoggio politico contano. La “nazionale” Patana esiste perché c’è un grande partito che la promuove. Noi non abbiamo neanche un piccolo partito che in modo unico, unitario ed indipendentista rappresenta il territorio dell’antico Regno delle Due Sicilie.ed abbia almeno una sezione per ognuna delle sette regioni. Non abbiamo una struttura per un minimo di indottrinamento dei calciatori e non abbiamo sufficienti calciatori almeno discreti per costituire almeno all’inizio poco meno della meta della rosa.

    Quello di organizzare la nazionale Due Sicilie e farla giocare con nazioni riconosciute o che rivendicano l’indipendenza è stato sempre un mio sogno ma anche un impegno purtroppo non realizzabile per mancanza di materiale umano idoneo. A calcio ci si affida completamente ai compagni ed essi ognuno di loro si affida a te. Una cosa questa che per me è la migliore che il calcio mi ha dato e il motivo maggiore che apprezzo questo sport. Oggi che non gioco più agonisticamente non mi mancano i campionati o i trofei ma questo spirito di corpo che c’è nelle squadre di calcio che fanno gruppo. Non vedendo questo nel nostro ambiente, altrimenti avremmo già fatto da anni un partito unitario, ho rinunciato.

 

 
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