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Risultati da 1 a 9 di 9

Discussione: Caso Rasman

  1. #1
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    Predefinito Caso Rasman

    Sul blog di Beppe Grillo è presente l'intervista alla sorella di un cittadino Triestino che ella ritiene deceduto per le percosse della polizia.
    Detto che il giovane era in cura presso un centro di igiene mentale e che il rione in cui è avvenuto il fatto gode di una pessima fama, voi ne sapete qualcosa di più?
    E' possibile che ci sia stato un caso di brutalità contro una persona malata (per quanto grande e grossa)?
    Anche perchè avere una sorta di "picchiatori in divisa" invece che dei professionisti della sicurezza non è tranquillizzante.
    Possibile che 4 persone professionalmente addestrate non riescano ad immobilizzarne una?
    I poliziotti non dovrebbero conoscere delle tecniche di immobilizzazione (arti marziali, ecc.)? Sia dal racconto della madre che dal referto del medico legale, emerge che hanno iniziato a picchiare con tutto quello che gli capitava in mano (compreso il piede di porco usato dai vigili del fuoco per forzare la porta).
    Siamo in buone mani...................

  2. #2
    Viribus Unitis
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    Qualunque sia la verità, che essendo in Italia non sapremo mai, l'ultima frase che hai detto è comunque vera

  3. #3
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    Nella questura di Roma ho letto una briciola di verità sul muro della stanza di un commissario: "Noi li prendiamo, i giudici li liberano".
    Una delle poche istituzioni italiane che stimo sono le Forze di polizia. Rompiballe quando si tratta di fare carte, ma bravissimi nelle emergenze. Pertanto credo che nel caso Rasman si tratti dell'ennesima strumentalizzazione. Da tutto il poco che so, era un disperato, un fallito, che, se non fosse stato per quell'episodio, si sarebbe comunque gettato prima o poi dal sentiero Rilke.

  4. #4
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    Sul fallito non sono d'accordo.
    Era in cura per una patologia psichiatrica acquisita durante il servizio militare, avrebbe iniziato a lavorare come nettrurbino il giorno successivo alla morte.
    Due considerazioni:
    1) il fatto che fosse una persona con problemi di salute non gustifica la sua uccisione. Sennò facciamo come i nazisti, ammazziamo le persone con disabilità psichica e poi passiamo agli altri.
    2) Sul termine fallito: per me sono più falliti quelli che si fanno raccomandare per lavorare, o Berlusconi che ha fatto i soldi con la mafia, o quelli che si imboscano sul lavoro, o quelli che vanno a comprarsi i diplomi (anche di laurea) nel mezzogiorno
    3) Negli USA il sistema socioassistenziale è organizzato per dare la possibilità a chiunque di sviluppare le proprie potenzialità. Ci sono persone con disabilità grave che, economicamente, rendono di più, al Paese, di molti normodotati.
    In Italia il sistema assistenziale è finalizzato a dare lavoro a normodotati (un lavoro che, nella maggior parte dei casi, è svolto male): Rasman ne manteneva almeno una decina, tra assistenti sociali, medici, ecc.
    Per me non ci sono problemi: vogliamo stabilire un tacito accordo per cui se una persona ha una disabilità la polizia può massacrarla?
    Oppure ne facciamo una questione di reddito? iL 740 come misura di successo o fallimento.
    Se hai un reddito alto la polizia ti tratta bene, sotto i 30.000 euro/annui ti manganella un po', sotto i 12000 ti rompe la testa. Si può fare, va modificata la Costituzione (ma tanto, ormai è carta straccia da decenni).
    Il problema non è solo Rasman: erano in 6 (6 agenti di polizia, professionalmente addetrati) e non sono riusciti ad immobilizzare una persona senza ammazzarla.
    Secondo me questo significa che le nostre forze di polizia sono mal preparate.
    E il basso stipendio (che, oltretutto, rispetto a molti precari, basso non è) non giustifica un modo di lavorare non professionale.
    Se ritengono che lo stipendio sia troppo basso lascino il corpo della polizia di stato.
    In conclusione:
    se hanno sbagliato devono pagare.
    Il fatto che Rasman avesse una disabilità è una aggravante non una attenuante.
    Già adesso in italia abbiamo medici che assistono male i pazienti anziani in quanto ormai vecchi e improduttivi.
    Siccome quei medici sono pagati da tutti devono svolgere il loro lavoro al meglio. Altrimenti escano dal sistema sanitario nazionale.
    E parlo da specialista delle facoltà di medicina.
    Quello che penso io è che il sistema pubblico italiano sia ormai allo sfascio con una formazione media, in tutti i campi (poliziotti, specializzandi delle facoltà mediche, militari, insegnanti) assolutamente carente (come confermato dalle statistiche e dal confronto con i Paesi europei civili).
    Ricordiamo che a Rasman fu riconosciuta una invalidità di servizio, ovvero fu riconosciuto da un giudice che la sua invalidità psichica era stata cagionata dai soprusi subiti durante la leva.
    E' possibile che un ragazzo che sta bene sia affidato allo stato e questi cagioni allo stesso una invalidità in conseguenza di atti di nonnismo (passi per un incidente, ma non questa merda)?
    Dove erano i superiori, i capicamerata, il sistema di controllo, quando Rasman veniva infilato con la testa nello sciacquone, una notte sì e l'altra pure?
    Altro esempio della non preparazione dei rappresentanti delle forze armate.
    Mi pare troppo comodo, prima, che una forza armata cagioni un danno ad una persona e poi che un'altra lo ammazzi e si giustifichi il tutto dicendo: "bè tanto era un fallito" (grazie al c...o, l'anno fatto fallire reppresentatnti di foze armate analoghe a quello che lo hanno amazzato).
    L'esercito, con la sua impreparazione e superficialità, ha cagionato 4 danni:
    - a Rasman;
    - alla collettività: per pagare le cure a Rasman;
    - alla collettività perchè, senza la patologia causatagli, da uno stato da terzo mondo, Rasman sarebbe probabilmente stato più produttivo enonomicamente;
    - alla collettività che sta pagando le tasse per mantenere persone professionamente incapaci (mi riferisco ai militari che hanno consentito che Rasman subisse violenza e a 6 poliziotti che non sono riusciti a bloccare "un handicappato", allora mi si dica chi è più handicappato: se Rasman o i poliziotti).
    Mi pare che il meno fallito di tutti, nella vicenda, sia stato proprio Rasman.
    Iniziamo a fare pulizia tra i rappresentanti dello stato.
    Tuteliamo chi fa il poliziotto e diventa poliziotto con l'intenzione di tutelare la colletività e mandiamo fuori dalle pubbliche istituzioni chi diventa poliziotto solo per risolvere i suoi problemi economici (ti assicuro che ci sono un sacco di carabinieri poco più che trentenni che fanno i segretari d'azienda, pagati come militari).
    Mandiamo fuori tutta questa gente e utilizziamo i soldi per pagare meglio chi, il poliziotto, lo fa sul serio, lo fa con l'intenzione di fare il poliziotto.
    E' chiaro che vanno emanate leggi che impediscano che le persone diventino rappresentanti di forze dell'ordine per convenienza.
    Leggi che sono semplicissime da promulgare (ad esempio test psico-fisici ogni 2- 4 anni che, in caso di non superamento, determinino il licenziamento - negli USA lo fanno e anche in Germania hanno dei sistemi analoghi per i dipendenti pubblici).
    In uno stato come quello italaino, in cui non viene eseguita nessuna selezione di merito e il sistema si basa su raccomandazione, imbroglio e clientelismo, mettersi a fare i "selettivi" è un atto vigliacco e da deboli.
    Anche perchè una persona "normale", rispetto ad una con disabilità psichica (o altra tipologia di menomazione), non ha nessun merito in più, ha solo "culo".
    Può un paese civile selezionare i suoi cttadini in base al "culo" (alla fortuna)?

  5. #5
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    @hellas
    Concordo con l'inefficienza di questo Stato, con il fatto che le vittime del nonnismo dovrebbero essere accompagnate da percorsi rieducativi e che il sistema italiano della raccomandazione in tutti i campi è una vergogna, ma io desideravo evitare generalizzazioni.
    Se le leggi sono state insufficienti per risarcire Rasman dal danno subito, se a monte ci sono state persone incapaci che lo hanno lasciato sbandare, non mi pare giusto prendersela con quei poliziotti che lo hanno fermato e, per errore, ucciso.

    1. Non avevano nessun interesse politico o economico a farlo fuori
    2. Una persona della corporatura di Rasman, magari con grossi muscoli, è pericolosa
    3. Chi si vede messo alle strette può sviluppare energie incredibili
    4. Rasman era ammalato, mi sembra con problemi cardiaci o respiratori (=bastava poco per ammazzarlo)

    Quindi, i poliziotti si sono visti aggrediti, in situazione di pericolo e, magari con una presa poco da manuale, gli hanno fatto cessare lo stimolo respiratorio. Pensa che con una botta mirata (o casuale) sul nodo del Fluorens causi la morte immediata, come pure con una leggera pressione sul seno carotideo ed in un altro paio di punti, di dimensioni ridottissime, ma immediatamente letali. Non pensi che i poliziotti possano aver avuto semplicemente sfiga?
    Io sono contrario ad addossare a qualcuno responsabilità di altri. Se il sistema è marcio e/o si è dimostrato inefficiente, non vedo perchè debbano andarci di mezzo quei 4 poliziotti. Anche se fanno i poliziotti per ricevere uno stipendio, che male c'è? Se uno va in guerra per sfuggire al plotone d'esecuzione e poi esegue ordini e ammazza nemici, ha forse colpa? Ha forse un merito cho, per le stesse ragioni, si trova a "fare l'eroe"?
    Pensa al chirurgo o al pilota di aerei: in genere ambedue le categorie scelgono quei lavori per fare soldi, l'idealismo è roba da libro Cuore. Se loro capita un aereo difettoso o un paziente con un foramen ovale occulto e l'aereo precipita o il paziente muore sotto operazione, + colpa loro? Non piuttosto colpa di chi ha revisionato male l'aereo o non si è accorto della condizione del paziente prima dell' operazione?

  6. #6
    Viribus Unitis
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    Tanto per cambiare non sono d'accordo. Gli agenti intervenuti sapevano benissimo di aver di fronte un assistito dal servizio psichiatrico, ed avrebbero dovuto attendere l'intervento del personale di servizio del centro di salute mentale dell'azienda sanitaria, il che non hanno fatto. Quanto all'uccidere una persona "per errore" o "per sfiga", si che puo' succedere con una pistolettata mal diretta, ma quando lo prendi a pugni e manganellate allora direi che la teoria non sta molto in piedi.
    Se invece diciamo che chiunque resista alla forza pubblica, indipendentemente dalla ragione, diventa un bersaglio allora la cosa cambia, ma diventiamo come il Canada dove un polacco e' stato abbattuto da una bordata di proiettili solo per non essere riuscito a leggere un cartello dell'aroporto, e in un paese cosi' io non voglio vivere.
    I poliziotti sono pagati per prenderle, quando e' necessario, non per darle senza ragione

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Mitteleuropeo Visualizza Messaggio
    @hellas
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    Concordo con l'inefficienza di questo Stato, con il fatto che le vittime del nonnismo dovrebbero essere accompagnate da percorsi rieducativi e che il sistema italiano della raccomandazione in tutti i campi è una vergogna, ma io desideravo evitare generalizzazioni.
    Se le leggi sono state insufficienti per risarcire Rasman dal danno subito, se a monte ci sono state persone incapaci che lo hanno lasciato sbandare, non mi pare giusto prendersela con quei poliziotti che lo hanno fermato e, per errore, ucciso.

    1. Non avevano nessun interesse politico o economico a farlo fuori
    2. Una persona della corporatura di Rasman, magari con grossi muscoli, è pericolosa
    3. Chi si vede messo alle strette può sviluppare energie incredibili
    4. Rasman era ammalato, mi sembra con problemi cardiaci o respiratori (=bastava poco per ammazzarlo)

    Quindi, i poliziotti si sono visti aggrediti, in situazione di pericolo e, magari con una presa poco da manuale, gli hanno fatto cessare lo stimolo respiratorio. Pensa che con una botta mirata (o casuale) sul nodo del Fluorens causi la morte immediata, come pure con una leggera pressione sul seno carotideo ed in un altro paio di punti, di dimensioni ridottissime, ma immediatamente letali. Non pensi che i poliziotti possano aver avuto semplicemente sfiga?
    Io sono contrario ad addossare a qualcuno responsabilità di altri. Se il sistema è marcio e/o si è dimostrato inefficiente, non vedo perchè debbano andarci di mezzo quei 4 poliziotti. Anche se fanno i poliziotti per ricevere uno stipendio, che male c'è? Se uno va in guerra per sfuggire al plotone d'esecuzione e poi esegue ordini e ammazza nemici, ha forse colpa? Ha forse un merito cho, per le stesse ragioni, si trova a "fare l'eroe"?
    Pensa al chirurgo o al pilota di aerei: in genere ambedue le categorie scelgono quei lavori per fare soldi, l'idealismo è roba da libro Cuore. Se loro capita un aereo difettoso o un paziente con un foramen ovale occulto e l'aereo precipita o il paziente muore sotto operazione, + colpa loro? Non piuttosto colpa di chi ha revisionato male l'aereo o non si è accorto della condizione del paziente prima dell' operazione?
    E' palese che uno lavori per lo stipendio ma deve lavorare come Dio comanda.
    Ed è difficile fare bene un lavoro che non piace.
    Non credo che il cardiochirurgo diventi tale per soldi, all'inizio, ci sono 12 anni di università (6 di laurea e 6 di specializzazione).
    Prima di tutto diventa medico. La specializzazione è un terno al lotto.
    In merito al caso triestino: se è stato un evento accidentale nulla da dire (la vittima non aveva problemi di cuore), ma possibile che 6 poliziotti (con manganelli, manette, un addestramento) si riducano a randellare un sospettato con un piede di porco?
    Un professionista non deve ricorrere a quei mezzi perchè sennò non è un professionista (è un buttafuori del Valentinis con la divisa).
    Arrivano i noglobal in Svizzera, la polizia li blocca con gli idranti, senza nè morti, nè feriti.
    In Italia: una città devastata e botte da orbi dentro una caserma.
    Fino a quando la cultura sarà quella di avere il posto statale per garantirsi economicamente (anche violando la legge, tramite raccomandazioni) che sistema possiamo pretendere?
    Più soldi e tutele ai poliziotti ma fuori dal sistema i poliziotti che non fanno i poliziotti (che si assumano segretari d'azienda) e i poliziotti che menano con il piede di porco.
    Un professionista della sicurezza non può ridursi a picchare con un piede di porco un disabile. Non in un paese civile, in Mozambico, sì, in Iraq, sì.
    Sennò è tutto lecito: si lavora solo per i soldi, si lavora in qualunque modo (frega un cazzo) tanto va tutto bene. A quel punto diventiamo tutti puttane (tanto, bastano i soldi...).
    Se uno è un poliziotto deve comportarsi da poliziotto (il che esclude ammazzare un cittadino con disabilità a colpi di piede di porco, legandolo col fil di ferro in 6 contro 1).
    Che i sindacati di polizia denuncino il fatto che i poliziotti non sono addestrati a sufficienza e pretendano un addestramento migliore, invece di frignare, sempre e solo, per il basso stipendio. Inizino a chiedere tagli al personale d'ufficio da utilizzare per aumentare lo stipendio di quelli che lavorano in strada.

    Tutto il sistema pubblico italiano è una mostruosità, ad esempio, non è affatto vero che manchino infermiere: sono in ufficio a fare le assistenti sanitarie (un lavoro molto meno pesante), perchè? Perchè:
    1) di fare l'infermiera non gliene importava nulla, volevano solo il posto fisso (il più comodo possibile);
    2) leggi oscene glielo consentono.
    Stesso discorso per i poliziotti: un poliziotto "serio" si vergognerebbe a stare in ufficio a far fotocopie e si vergognerebbe a pestare la gente (perchè è un atto non professionale).

    Fino a quando la mentalità sarà quella di:
    - "non si processa la divisa";
    - "i medici sono bravi a prescindere".
    Si continuerà, di fatto, a proteggere: picchiatori, fannulloni, raccomandati che utilizzano la divisa, o l'autorità che hanno, per nascondere la loro inefficienza.
    Se sei poliziotti non riescono a bloccare un sospettato (per di più una persona con disabilità, quindi in condizione di inferiorità rispetto a loro - dovrebbero essere addetrati a saper colloquiare con le persone-) non sono all'altezza di fare i poliziotti.
    Però non gli accadrà nulla (saranno spostati in ufficio o in un' altra questura) perchè non sono che la punta dell'iceberg di un sistema che non funziona.
    Negli USA, e in alcuni Paesi europei, chi entra nel sistema pubblico non contrae un matrimonio, viene sottoposto a verifiche periodiche che ne garantiscono la professionalità.
    Se si facesse anche in italia non staremmo a sprecare denaro pagando persone che nascondono dietro la divisa la loro incapacità di trovare un lavoro normale.
    Girano per strada membri delle forze dell'ordine con una pancia tale da impedire qualunque loro utilizzo militare (a chi corrono dietro?).
    Ci dovrebbe essere un sistema per il quale sai che se vuoi fare il poliziotto devi tenere un certo standard fisico (negli USA una persona fa il militare per 4 anni, 8 anni - finchè supera i test psico fisici-). Nell'orario dei militari USA è prevista un'ora al giorno di attività fisica.
    Se uno è un poliziotto dovrebbe essere lui che sa difendersi da un assalto di 6 persone, non che ci vogliano 6 poliziotti per bloccare un cittadino.
    Non hanno giustificazione: hanno preso a "piedidiporcate" una persona con disabilità in 6 contro 1.
    Ma chi è che addestra le nostre forze dell'ordine? Un capo ultras dell'Atalanta?
    So anche io quali sono i punti deboli di una persona (per il curricola di studi) ma so anche che la polizia dovrebbe conoscerli e dovrebbe conoscere le tecniche per immobilizzare una persona in modo professionale.
    Ho un fratello che era un parà della folgore e mi faceva vedere i librettini e le mosse. Addestrati: un cazzo.
    Sono tecniche che, o ripeti con costanza, allenandoti almeno due volte a settimana, o "perdi".
    Basterebbe avere un sistema in cui, una volta l'anno, il poliziotto deve superare una prova fisica immobilizzando una persona (una sorta di esame di arti marziali): se supera il test bene, sennò fuori.
    Allora, nelle forze dell'ordine ci vanno solo persone motivate che hanno la passione delle tecniche di lotta, dell'uso corretto delle armi, che si sottopongono loro stessi ad allenamenti quotidiani per fare al meglio il lavoro che gli piace.
    Basterebbe 1/3 dei poliziotti che ci sono.
    Pagati meglio con i soldi degli altri 2/3 (che vanno a fare altri mestieri).
    Il problema non è una questione "ideale" e romantica vs una reale.
    E' il fatto che il sistema pubblico italiano non prevede verifiche di efficienza.
    Solo una persona motivata (motivata anche dalla necessità, ma motivata) è disposta ad entrare in un sitema di questo tipo.
    Per cui sparisce il problema di tutte quei dipendenti statali che pensano solo al 27 (uno spreco di soldi per i cittadini e di risorse e soldi per la parte sana delle forze dell'ordine).
    Detto da uno che ha le qualifiche di dirigente sanitario (ed è stato in ospedale per anni): nel 99% dei casi quello che è etico è anche quello che, economicamente, conviene. Ma è quello che costa fatica e lavoro.
    Nel 99% dei casi le persone che mettono i soldi davanti a tutto sono persone che hanno voglia di fare nulla. Farebbero meno danni (anche economici) alla collettività dandogli lo stipendio per starsene a casa.
    Ne ho visti di imboscati e tutti parlavano di soldi, gente che si imboscava mezz'ora al giono, tutti i gioni, e poi convertiva gli "straordinari" in ferie.
    Io non potevo fare un tubo (nonostante la qualifica più elevata) perchè avevo contratti di collaborazione o di ricerca (quindi non potevo comandare nessuno, rispondevo del mio lavoro al capo dipartimento).
    Nel 90% dei casi tutta gente che aveva scomodato parenti, leccato culi e pianto 1000 morti per farsi assumere.
    E poi iniziava i sabotaggi se non riceveva parte del premio di produttività previsto dalla legge.
    Se un tuo parente che sta male (o tu stesso) va in mano a quelle persone lì poi magari rivedi il discorso della motivazione sotto un'altra ottica. Queste sono persone che fanno danni (anche economici) alla collettività.
    Questi sono i veri handicappati: gente pagata per lavorare di merda (come i bambini che pretendano la paghetta dalla mamma anche se hanno svolto male il compito assegnato): ma con tutte le persone che hanno volgia di lavorare possibile che noi dobbiamo riempirci di 'sta gente qui?
    Cambiamo le leggi, che il lavoro pubblico abbia come base l'efficienza, non la sicurezza economica di chi lo raggiunge. Parrebbe il minimo visto che si tratta di un lavoro svolto nell'interesse di tutti.

  8. #8
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    Come prima: sono d'accordo con te su tutte le considerazioni di ordine generale, sullo Stato che non funziona, sul clientelismo, gli imboscati, la mediocrità dilagante.
    Però sul caso Rasman continuo a dissentire: ci sono situazioni in cui il raziocinio viene offuscato, si cade in preda a certe emozioni, che precludono il normale cammino dell'intelligenza. Successo anche a Genova, con il giovane ucciso mentre stava per lanciare una bombola.
    Non me la sentirei di far pagare a quei 4 poliziotti un momentaneo stato di panico/indecisione e, soprattutto, le carenze a monte, le pecche di un sistema che ha permesso uno sbaglio. Perchè proprio di sbaglio si tratta.

  9. #9
    Viribus Unitis
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    Citazione Originariamente Scritto da Mitteleuropeo Visualizza Messaggio
    Come prima: sono d'accordo con te su tutte le considerazioni di ordine generale, sullo Stato che non funziona, sul clientelismo, gli imboscati, la mediocrità dilagante.
    Però sul caso Rasman continuo a dissentire: ci sono situazioni in cui il raziocinio viene offuscato, si cade in preda a certe emozioni, che precludono il normale cammino dell'intelligenza. Successo anche a Genova, con il giovane ucciso mentre stava per lanciare una bombola.
    Non me la sentirei di far pagare a quei 4 poliziotti un momentaneo stato di panico/indecisione e, soprattutto, le carenze a monte, le pecche di un sistema che ha permesso uno sbaglio. Perchè proprio di sbaglio si tratta.
    Ribadisco che sono il primo a perdonare gli errori: il carabiniere a cui è partita una raffica di mitra perchè è inciampato con il dito sul grilletto è un cretino ma non è del tutto colpa sua. Chi invece persevera nel tentativo di costrizione di una persona psichicamente instabile, essendo a conoscenza delle sue condizioni, senza avere la preparazione tecnica per farlo e lo trasforma in un pestaggio che ne determina la morte è un delinquente, non uno affetto da momentanei attacchi di panico.
    Il caso del "giovane" ucciso a Genova mentre stava per lanciare una bombola è del tutto diverso. Quando nel mezzo di un episodio di guerriglia urbana attacchi con l'intenzione di uccidere un membro delle forze dell'ordine questi ha il sacrosanto diritto di difendersi come in quel momento ritiene più adeguato alla situazione, ed un cristo bloccato in una camionetta semifracassata di opzioni non ne ha moltissime.

 

 

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