di Gilberto Volta
su Liberazione del 01/08/2008


Caro Direttore,
vorrei che tu fossi in grado di spiegarmi come fa Girolamo De Michele a sapere se “Gramsci avrebbe litigato con Vittorini?” (“Liberazione”, 29/7/2008). Personalmente non sono certo in grado di sapere cosa avrebbe fatto Gramsci, morto dieci anni prima della “lite” fra Togliatti e Vittorini. C’è forse qualcuno in grado di saperlo? Come si fa a fare una domanda così?
Egli scrive che Gramsci “rifiutava decisamente di polemizzare col liberal-democratico Gobetti, ed anzi lo accettava come ‘compagno di strada’…” mentre Togliatti entrava in rotta di collisione con il fondatore del “Politecnico”. Ma quanti “compagni di strada” ha avuto Togliatti?
A parte il fatto che Togliatti non ha cacciato Vittorini dal Partito, ma che è stato Vittorini ad andarsene (non mi pare una differenza di poco conto), mi fa piacere che si parli nuovamente di lui. A parte, anche, il fatto che Franco Fortini – in una intervista di Corrado Stajano del gennaio 1975 (Togliatti era morto nel 1964), che viene riprodotta in parte nella stessa pagina di “Liberazione” – asserisce che aveva ragione Togliatti, mi piacerebbe che parlando di lui si mettesse in luce il suo grande valore e le grandi conquiste sociali, culturali, politiche e democratiche che le classi subalterne ottennero quando era segretario generale del Pci.
In fondo, di fronte alla grandiosità del movimento operaio e democratico (oggi si direbbe della sinistra) di allora, la “lite” Togliatti-Vittorini è un ben piccolo episodio. Perché, allora, Girolamo De Michele non fa che parlare di questo episodio con lo scopo di denigrare Togliatti (dopo le cose terribili che ha scritto di lui sul nostro giornale), invece di parlarne in modo criticamente obiettivo?


Cordiali saluti.
Gilberto Volta



http://www.esserecomunisti.it/index....Articolo=24874