La Confederazione Sindacale Sarda saluta affettuosamente Benedetto XVI in pellegrinaggio a Cagliari per il primo centenario dalla consacrazione della Sardegna alla Madonna di Bonaria, Patrona Massima della Sardegna. Abbiamo visto nei gesti e sentito nelle parole del Papa Benedetto XVI una grande attenzione e umiltà nel porgere ed ascoltare i sardi ad iniziare dalle persone più umili e sofferenti. Ci ha colpito questo suo modo umile di accostarsi a noi, rispettoso della nostra cultura, della nostra storia, perfino della nostra lingua che ha pronunciato sotto forma di preghiera alla Madonna di Bonaria e dei nostri luoghi. Pensiamo che questo Papa ci lasci una lezione di stile di un cristianesimo vissuto modernamente che si lascia impregnare di umanità nello stesso modo con cui la Madonna ha saputo rendere disponibile la sua umanità allo Spirito Santo che in Lei compiva il capolavoro di Dio, il figlio Gesù Cristo.
Ci sembra di aver colto nel messaggio del Papa questa maturazione cristiana che non coarta l’umanità, ma la valorizza e l’esalta.
Grazie, Papa Benedetto XVI, che hai sottolineato come la storia del cristianesimo in Sardegna non sia una storia di imposizioni e di violenza, ma tutta sbocciata nella terra bagnata dal sangue e dal sacrificio dei suoi martiri e coraggiosi testimoni della Fede.
Perfino le Miniere risuonano dei canti dei nostri martiri condannati dai romani “ad metalla” e con essi una schiera di santi guerrieri come Efisio e funzionari romani come Lussorio e giovani come Saturnino, Cesello e Camarino ed i martiri gloriosi Simplicio, Gavino e Antioco per non trascurare i vescovi santi come Lucifero, Eusebio, Giorgio e numerosi Papi sardi che hanno scritto pagine indelebili nella storia della Chiesa e della Sardegna, la cui fede cristiana è una caratteristica”identitaria. “Forte il richiamo al periodo della persecuzione ariana, quando in Sardegna si rifugiarono cento vescovi della Chiesa Africana portandosi con sé come reliquia il corpo di S. Agostino. Benedetto XVI non ha dimenticato nessun particolare del martirologio della Sardegna né poteva dimenticare i santi Ignazio da Laconi, Nicola da Gesturi,Antonia Mesinada Orgosolo e Suor Maria Gabriella Sagheddu da Dorgali e Suor Giuseppina Nicoli, l’ultima Beata che visse ed operò tra i ragazzi poveri di Cagliari - Marina.La sera in Cattedrale il ricordo commosso ddel sacrificio di don Graziano Muntoni e di padre Battore Carzedda morti assassinati.
Un Papa, Benedetto XVI, che lascerà il segno di questo suo breve soggiorno a Cagliari.
Passa in secondo piano anche il prezioso calice, tutto d’oro e tempestato di pietre preziose, a cui, fa il paio il calice più modesto regalato dal Papa a Mons. Mani ad inizio della Messa.Ho pensato a questo gesto come ad una lezione di umiltà! Ma ho capito che anche la rinuncia all’ultimo momento del solito pastorello con agnellino sulle spalle – stereotipo della Sardegna al passato remoto – è stato un atto d’intelligenza, come anche la rinuncia dei minatori della Miniera di Nuraxi Figus a fare da comparsa con tanto di casco giallo e lampada, considerato che quelle Miniere sono chiuse da tempo ed attendono ancora, almeno dal 1985, dalla visita di papa Giovanni Paolo II, un segno di vita.
Avevamo paura come CSS che al Papa fossero nascoste le sofferenze, i drammi e le difficoltà dei Sardi e che a Lui fosse mostrata una Sardegna del passato e non la Sardegna di oggi. Ora siamo sollevati da questo dubbio e nelle parole genuine e sincere dei giovani soprattutto è esplosa la realtà della Sardegna, piegata dalla piaga della disoccupazione, dalla precarietà ed emigrazione, ma forte nella volontà di superare queste emergenze.I fischi al Presidente della Giunta della Sardegna in quel contesto non sono degni neppure di essere considerati contestazione politica (troppo onore !),sono solo stupidità. Piuttosto speriamo tanto che, con la partenza del Capo del Governo Berlusconi , si attenui la morsa della sorveglianza eccessiva a cui, per necessità di sicurezza, l’intera città è stata costretta, smorzando talvolta l’entusiasmo popolare verso un Papa venuto dal freddo Nord in un’isola solare, calda e piena di affetto sincero.
Ora la Sardegna può ripartire con le battaglie e l’impegno serio e costante per creare sviluppo compatibile coll’ambiente, anche con la benedizione del Papa.


Cagliari,7/9/2008 Il Segretario Generale
Dott. Giacomo Meloni