Nonostante le migliaia di morti innocenti sulla coscienza e la sconfitta militare, Saajashvili non si è ancora dimesso! (e bombarda ancora i civili).
MOSCA/TBILISI - Si intensificano gli appelli della comunita' internazionale per una tregua immediata nel conflitto tra Mosca e Tbilisi nelle regioni separatiste filorusse dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia, ma anche oggi sono proseguiti i bombardamenti e le accuse reciproche. Per la prima volta dall'apertura delle ostilita', inoltre, i russi, dopo un ultimatum, hanno annunciato lo sconfinamento delle proprie truppe nella Georgia occidentale, in coincidenza con la missione di mediazione europea cominciata a Tbilisi.
Il presidente georgiano Mikhail Saakashvili, dal canto suo, ha firmato il documento con le proposte di pace della Ue, ora all'esame di Mosca, ma le sue forze armate hanno ripreso a bombardare con l'artiglieria e con l'aviazione la capitale sudosseta, Tskhinvali. La mediazione e' condotta dal ministro degli esteri francese Bernard Kouchner e dal suo collega finlandese Alexander Stubb, a nome dei due Paesi che detengono rispettivamente la presidenza di turno della Ue e dell'Osce. Il piano prevede il rispetto dell'integrita' territoriale della Georgia, la cessazione immediata delle ostilita' e il ritorno alla situazione precedente l'inizio delle ostilita'.
Per Kouchner l'Unione europea deve essere in prima linea per una soluzione della situazione perche' gli Stati Uniti ''sono in qualche modo parte del conflitto''. Tesi condivisa dal premio Nobel Mikhail Gorbaciov, secondo il quale ''senza l'appoggio degli Stati Uniti Tbilisi non si sarebbe azzardata a cominciare una guerra in Ossezia del sud''. Per ora la reazione al piano Ue e' stata freddina da parte di Mosca, che insiste per un ritiro incondizionato delle truppe georgiane e per l'impegno di Tbilisi a non usare la forza. Ma domani scendera' in campo direttamente, a nome della Ue, anche il presidente francese Nicolas Sarkozy, che andra' a Mosca passando, secondo Saakashvili, da Tbilisi.
E mentre si moltiplicano gli appelli al cessate il fuoco, dalla Commissione europea al G7, si profilano altri sforzi diplomatici: l'Alleanza Atlantica ha accettato la richiesta di Mosca di una riunione straordinaria domani del consiglio Nato-Russia, mentre mercoledi' e' prevista una riunione straordinaria dei ministri degli esteri della Ue. Gli Usa, dove il conflitto russo-georgiano rischia di spostare il duello presidenziale a favore del repubblicano John McCain, hanno spedito a Tbilisi l'inviato americano per il Caucaso Matthew Bryza, che ha gia' accusato Mosca di aver pianificato in anticipo l'invasione della Georgia, come denunciato oggi anche da Saakashvili. In attesa dell'evoluzione degli sforzi diplomatici, Mosca ha consolidato la propria presenza e, come ha sottolineato il presidente russo Dmitri Medvedev, ''la maggior parte dell' operazione per costringere la Georgia alla pace e' conclusa''. Nella notte, secondo fonti georgiane, l'aviazione russa ha bombardato il radar dell' aeroporto internazionale, la periferia di Tbilisi, la citta' di Gori e Poti, porto sul Mar Nero vicino ad un importante un terminale petrolifero.
In Abkhazia, inoltre, la Russia ha quadruplicato le proprie truppe, portandole a 12 mila, appoggiate da 350 blindati. E nel pomeriggio, dopo un ultimatum dall'Abkhazia respinto da Tbilisi, ha varcato per la prima volta i confini amministrativi della regione separatista avanzando via terra per circa 40 km, fino alla citta' di Sinaki, dove si e' impossessata di una base militare georgiana. Abbandonandola, secondo Mosca, a tarda sera. Ridda di accuse e smentite invece sullo sconfinamento delle truppe russe dall'Ossezia del sud a Gori, la citta' natale del dittatore sovietico Josif Stalin, gia' bombardata in precedenza da Mosca: secondo Tbilisi e' in mano alle forze russe, ma il ministero della difesa nega. Del resto la guerra si combatte anche con la 'disinformazia': dopo aver parlato di 80-90 aerei russi abbattuti, Saakashvili e' stato costretto stasera a ridimensionare il numero a 18-19, comunque cinque volte superiore a quello ammesso da Mosca. In questa guerra di cifre appare ancora piu' difficile fare un bilancio attendibile delle vittime: il quartier generale della forze russe parla di oltre 2000 morti e di 34 mila profughi.
In ogni caso e' catastrofe umanitaria, come confermano i testimoni e le drammatiche immagini televisive. I primi aiuti internazionali sono partiti oggi, mentre la commissione europea ha stanziato un milione di euro per gli interventi piu' urgenti. Intanto si attende una reazione ufficiale del Cremlino alle proposte della Ue. Medvedev, per ora, si e' detto a favore di una missione Osce in Ossezia del sud. Ma in questo conflitto la sua immagine e' stata offuscata da quella del premier Vladimir Putin, vero regista della crisi, il primo a reagire da Pechino alla provocazione georgiana e a dare istruzioni sul da farsi. Anche oggi ha dato il 'la' alla posizione russa, accusando Washington di ''ostacolare'' le operazioni militari russe aiutando il rimpatrio dei militari georgiani dall'Iraq e criticando il ''cinismo'' americano e la sua ''capacita' di presentare l'aggressore come vittime dell'aggressione''.
CONSIGLIO ONU SI RIUNISCE SU RICHESTA TBILISI.
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha accettato una richiesta della Georgia per una convocazione di urgenza. I quindici si riuniranno alle 23 italiane per consultazioni. Il Consiglio aveva gia' in programma una sessione alle 21 italiane per ascoltare un rapporto del Dipartimento Onu per il peacekeeping.
Non e' chiaro quale possa essere l'esito delle consultazioni: la scorsa settimana e poi di nuovo ieri, quando i membri del Consiglio non sono riusciti ad accordarsi su un testo di dichiarazione comune, la riunione e' stata aperta alle telecamere e i singoli paesi hanno espresso pubblicamente i loro dissensi.
Intanto i diplomatici occidentali hanno raddoppiato gli sforzi per tentare di mettere a punto una risoluzione che chiede un ''cessate il fuoco'' immediato in Georgia mentre gli americani chiedono un linguaggio piu' forte che sicuramente incontrerebbe il veto di Mosca. Fonti diplomatiche hanno indicato che una bozza di testo potrebbe esser fatta circolare in Consiglio domani al piu' tardi.
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