Originariamente Scritto da
ReMagno
Dal quotidiano "L'Arena" di venerdi 13 agosto 2008:
ALMIRANTE. La motivazione della proposta
«Fu statista contro gli estremismi»
Danzi: «E rinnegò la sua adesione al razzismo»
Dopo giorni di dibattito, tra gli esponenti dei diversi schieramenti politici, sull’intitolazione di un’area verde di Borgo Venezia al leader Msi Giorgio Almirante, è Davide Danzi, consigliere di An della sesta circoscrizione e firmatario dell'ordine del giorno in questione, ad interenire per chiarirne le motivazioni, «La mia iniziativa intende semplicemente tributare l'onore dovuto ad un personaggio politico che rientra tra i più grandi statisti della Prima Repubblica», precisa, «e non mira in nessun modo a glorificare quel periodo storico della Repubblica Sociale durante il quale ricopriva ruolo di editorialista presso una rivista di stampo razzista, periodo da lui stesso apertamente e pubblicamente rinnegato in seguito, affermando "di aver superato la sua adesione al movimento razzista per ragioni umane e concettuali, per uno di quei superamenti di coscienza ai quali bisogna pur pervenire se si vive con piena onestà la propria fede e la propria dottrina". Rimango convinto», prosegue Danzi, «che i meriti da attribuire all'uomo politico Giorgio Almirante vengano dimenticati da chi cavalca quest'onda polemica, ma non possono certamente esserlo dalla storia. Non dimentichiamo che negli anni successivi al '68 egli fece di tutto per contenere gli impulsi violenti degli estremismi, avviando la trasformazione di un partito sempre meno legato alla nostalgia del passato e sempre più proiettato al futuro di una piena democrazia di stampo occidentale. Egli si impegnò con tutte le forze perché quegli anni caldi non sfociassero in una sempre più prossima guerra civile ed ebbe costante l'idea primaria della pacificazione tra gli italiani, la ricerca di un elemento di fratellanza comune, un progetto che superasse le divisioni legate al passato e a tentazioni antidemocratiche», aggiunge Danzi, ricordando l’onore recentemente tributato al leader in Parlamento, con la presentazione ufficiale dei volumi contenenti i suoi discorsi in aula, alla presenza di personaggi del calibro di Cossiga, Andreotti, Violante, Malgieri, Acquaviva e Bertinotti, che l’hanno consacrato come figura importante per l'evoluzione della politica italiana. «Gli schieramenti della sinistra preferiscono però rimarcare gli accenti su una sua esperienza giovanile da lui stesso disconosciuta, anziché valutarne il reale spessore conquistato anche tra gli oppositori nel corso di tutta la sua brillante carriera politica», conclude il consigliere. «E sembrano dimenticare con quale semplicità, invece, siano state dedicate in Italia delle vie a personaggi del calibro di Stalin, Ho Chi Min oppure Tito, che mai risparmiò di trucidare i nostri fratelli solo perché rei di essere nati sul suolo italiano».