http://www.youtube.com/watch?v=RYZGNKT2_e0
La strada dalla Pennsylvania Station sembrava attraversasse il continente
come se non tornasse più all' indietro, ma andasse sempre avanti ad occidente
fra tombe in ferro-vetro, pianura, pali e gente.
E indietro invece e in fretta ci tornai, ma in certi miei momenti forse oziosi
mi chiedo dove sei e che cosa fai e come passi i tuoi giorni noiosi,
io che non ti risposi in questa casa mia che sai e non sai.
E immagino tu e lui, due americani sicuri e sani, un poco alla John Wayne,
portare avanti i miti kennedyani e far scuola agli indiani:
amore e ecologia lassù nel Maine.
E là insegnare alla povera gente per poco o niente, vita quasi pia,
fingendo o non sapendo proprio niente di quello che può ancora far la CIA,
santi dell'occidente, per gli USA, e così sia...
Mi ha detto chi t' ha vista là da poco che sei rimasta quella che eri allora,
un po' più vecchia, ma quasi per gioco e forse solo appena un po' signora,
vorrei vederti ora perchè il ricordo mi diventa fioco...
E provo a immaginare in un momento per ridere di stare qui con te,
ma sarebbe poi stato un cambiamento? Ci penso, ma non sento
che un' altra ancora ha i soliti perchè...
Però tu sai che è il gioco d' un istante perchè da allora già lo sentivamo
che possibilità ce ne son tante per quei due tipi che allora eravamo:
io son quasi importante, tu cosa sei, e chi siamo?
Ma forse almeno tu hai conservato quell' ideale che avevamo in testa,
probabilmente in te cenni ha lasciato,ogni cosa alla lunga mi molesta
e cerco un' altra festa e poi le feste in fondo mi han stancato...
Poi erano ideali alla cogliona fatti coi miti del '63,
i due Giovanni e pace un po' alla buona, Ramblas di Barcellona,
la prima crisi dura dentro in me...
Io credo che sappiamo che è diverso se le cose son state poi più avare,
le accetti, tiri avanti e non hai perso se sono differenti dal sognare
perchè non è uno scherzo sapere continuare.
E scusami se sono qui a pensare a te, alle tue parole e ai tuoi sorrisi,
come il "Matto" fra carte da giocare può risolvere un attimo di crisi,
anche se allora smisi, ora vado, e "via andare"...
Non voglio far felice proprio adesso tua madre che odiò l' italiano istrione
quando disse a tuo padre che era un fesso lui e il liberal-progresso
e urlò "rivoluzione!".
Son cose spero che perdonerai com' io ti ho perdonato ormai a quest' ora,
come se fossi solo un piantaguai, il "but I love him" che gli urlasti allora,
così ti canto ancora in questa casa mia che sai e non sai...
Dopo questa canzone, che mi sembra sottolineare bene la differenza forte, culturale e politica, tra il mondo del "Liberalism" americano e la Sinistra Europea (anche la più moderata, non dimentichiamoci che nei '60-'70 Guccini votava PSI e Radicali), vorrei aprire un dibattito su questa corrente del movimento Liberale.
E' un dato di fatto che, apologismo Monsù-viano a parte, questo filone non riscuota grande simpatia in questo Forum, fino a venire sprezzantemente ritenuto da alcuni forumisti un Socialismo in disguise. Tuttavia, vorrei soffermarmi sulla storia del partito che storicamente viene identificato con queste posizioni, tanto per sfatare alcuni luoghi comuni ...
Questa caricaturale immagine che i Repubblicani danno dei loro avversari dell'Asinello è, da ciò che ho potuto vedere, nient'altro che la pura verità : laddove il GOP era un partito piuttosto omogeneo (almeno fino a quando Nixon non ne allargò la base sociale ai vecchi States' Rights), il Partito Democratico nasce come reazione di una parte dei patrioti americani, come Thomas Jefferson (su questi lidi additato come il padre del Libertarismo anarcocapitalista) e James Madison. Avversari del Partito Federalista di Hamilton e Adams, raccoglievano una vasta coalizione di personalità sotto l'ombrello dell'allora Democratic Republican Party: Democratici erano i pionieri che andavano verso ovest, le minoranze etniche che cominciavano a affluire nella nascente America e che venivano emarginate dalla maggioranza WASP del Nord Est, i gruppi religiosi eterodossi (dai cattolici ai quaccheri) che da quella stessa maggioranza di solida matrice puritana venivano malvisti, i primi gruppi di lavoratori organizzati che diffidavano della borghesia industriale del Nord Est, ma paradossalmente anche l'aristocrazia conservatrice del Sud, WASP purosangue ma aliena alla cultura mercantile del Nord. In questa prima fase, pensate un pò, il riferimento economico dei Democratici era il Liberalismo Classico che oggi viene additato a bandiera della Destra: all'epoca, infatti, i Federalisti da cui poi discesero i Whig e che si amalgamarono con la destra del DRP per creare il Partito Repubblicano, erano nettamente contrari al "libero mercato globale" e difendevano sì lo sviluppo capitalistico, ma col supporto di un pesante sistema di protezionismo.
Il Partito Democratico continuò a lungo su questa linea di "Siamo tutti quelli che si contrappongono ai Repubblicani" : arrivati nel '900, erano democratici i Dixies nostalgici della Confederazione, gli immigrati europei di obbedienza socialista e anarchica chiusi in ghetti, i primi sindacati, gli ebrei. Nel Partito continuava la tendenza liberoscambista, identificata da personaggi come Al Smith o il Presidente Wilson, noto nemico di quei monopoli e trusts che supportavano i Repubblicani e controllavano l'economia americana. Ci volle il New Deal perchè i Democratici accettassero l'intervento del Governo Federale, e iniziassero a penetrare anche nella popolazione Nera.
Oggi, i Democratici rappresentano indubbiamente la Sinistra dello schieramento politico americano: ma un'analisi di quella che è la loro base sociale rivela in maniera abbastanza chiara come il meccanismo che dall'800 a oggi ha contraddistinto la storia di questo Partito (rappresentanti dell'America "altra" da quella dei centri di potere) sia immutato:
Correnti Politiche
- Liberals : discendenti dei Wilsoniani progressisti di inizio secolo, sono la maggioranza dei membri del Partito, fortemente influenzati dalle lotte per i diritti civili degli anni '70. Sono divenuti dominanti nella composizione del Partito dopo il New Deal, quando hanno fatto da collante tra le varie e frastagliate anime della coalizione rooseveltiana.
-Civil Libertarians: pochi, ma ci sono e hanno anche un loro caucus parlamentare : sono i Libertari di Sinistra, che pur mantenendo un approccio liberista all'economia, considerano fondamentale l'aspetto delle libertà civili. Sono i discendenti, dando per buona la teoria del Jefferson primo anarcocapitalista, degli antenati del Partito, i cosiddetti Bourbon Democrats.
-Blue Dogs : I democratici conservatori del Sud e dell'Ovest, in particolare tra i cattolici; hanno oramai abbandonato il razzismo dei Dixies, ripiegando sul social conservatism; favoriscono una politica di tasse basse e protezionismo economico.
-Centrist: le "persone normali" all'interno del Partito Democratico, che non si pongono grossi problemi ideali e guardano con pragmatismo e moderazione ai problemi. In questa categoria ritroviamo oramai gran parte dei vecchi "Reagan Democrats" e ancora prima del Labour organizzato che diede la vittoria a Roosevelt.
Osserviamo la collocazione di questi gruppi nello scenario sociale americano:
- I Liberals si identificano oramai col fricchettonismo, di conseguenza sono per eccellenza gli "Altri" d'America, come eredi diretti della protesta studentesca, delle lotte per i diritti civili, più residualmente delle lotte per i diritti sociali.
- I Civil Libertarians, in un'America da sempre orgogliosa delle proprie radici religiose, rappresentano una eccezione vistosa, in quanto per la rigorosa difesa delle libertà individuali da ingerenze della religione in politica; sono poi altrettanto isolati sul piano economico in un Paese dove monopoli e multinazionali la fanno da padrone, e il governo continua a inondare di sussidi mentre spende in deficit.
- I Blue Dogs sono minoritari nelle loro terre di insediamento non tanto per fattori di tipo religioso, ma per una riedizione dei fattori culturali che isolavano la gentry sudista: se una volta il Sud favoriva il Libero Commercio per la sua posizione dominante nell'economia agricola mondiale e non voleva invasioni di campo dello Stato Federale che ne limitassero la forza, oggi l'economia del Sud è in pericolo per la sua fragilità strutturale che i singoli Stati non riescono a superare. Da qui l'inversione di prospettiva rispetto ai Dixies per i diritti degli Stati.
-Centristi: il centrismo è una coalizione variegata, sostanzialmente leale ai Clinton, che riprende tematiche del primo Partito Democratico (libero commercio, internazionalismo) ma le mescola con le posizioni dei blue collars che sono i suoi principali sostenitori, realizzando un mix a tratti più liberista, a tratti più socialdemocratico (ad esempio sulla Sanità, dove il piano di Hillary è nettamente Europeo). Sono la faccia di un'America che vuole essere rassicurata perchè si sente dimenticata dallo Stato e smarrita, e sono i degni discendenti di quei gruppi di immigrati che cercavano fortuna agli inizi del secolo e che vedevano nei democratici alieni dalla cupola del potere federale il miglior appoggio (anche perchè controllavano il potere locale, e un lavoro lo trovavano).
Guardiamo invece l'insediamento per classi e gruppi sociali:
- Professionisti dei servizi: laddove molte lobbies del professionismo sono tradizionalmente repubblicane, i lavoratori della nuova economia basata sui servizi, per fattori sia culturali sia economici, favoriscono i democratici. I fattori culturali sono chiari, quelli economici nascono dall'identificazione, ancora una volta, dei Repubblicani come Big Business' Party.
-Economisti: circa i due terzi degli economisti americani supportano il DPUSA. Mediamente le posizioni che esprimono sono safety regulations, gun control, redistribution, public schooling, and anti-discrimination laws," while opposing "tighter immigration controls, government ownership of enterprise and tariffs.. Si tratta di posizioni tradizionalmente associabili al Liberalismo americano e non solo: si potrà dire che il vero Liberale deve privatizzare la scuola pubblica e difendere il possesso delle armi, ma non dimentichiamoci che la vasta diffusione delle armi ha portato città come Detroit a venire letteralmente devastate dagli omicidi (cosa notoriamente non buona per gli affari) mentre è una tradizione tipica delle piccole città americane avere la loro scuola di Paese in cui tutti imparano: sopratutto, è una tradizione jeffersoniana.
Accademici e Studenti Universitari: questo è un trend che è diventato evidente con la fine del monopolio di fatto sull'istruzione che in precedenza avevano le università d'elite del Nord Est, a lungo dominate dal tradizionalismo religioso, e con fattori culturali.
Lavoratori: vedi sopra, alla voce centristi.
Minoranze etniche: qui, il ruolo dei Democratici è rimasto lo stesso, ma sono cambiate, ovviamente le minoranze di riferimento.
Insomma, mi sembra evidente che, se è naturalmente cambiata la composizione sociale del Partito, non è mutato il suo ruolo e, a una attenta analisi, nemmeno la sua lealtà alle idee liberali. Certo, il Liberalismo adottato oggi è quello Sociale di matrice inglese progressista, e non quello Classico, ma di sicuro non stiamo parlando di "pericolosi socialisti" (). Tantopiù che la Globalizzazione è stata la bandiera del Clintonismo !
Che ne pensate ?