Se ammettiamo le premesse alla base di questa lettura, ragionando però nei termini dell'interesse egemonico delle nazioni europee, a giustificare la crociata contro l'Asse rimane soltanto una cecità ideologica poco preveggente. Cofrancesco non smentisce né smonta Buchanan e Baker - piuttosto ne conferma l'analisi: e tutto quello che si sente in potere di fare è sollevare un'obiezione di ordine moralistico.
Sostiene, piuttosto, che il revisionismo storico teso alla riabilitazione delle esperienze razziste -almeno quello prodotto da una pubblicistica polemista di esteso consumo, larga diffusione e minor specializzazione tecnico scientifica-dimentichi che a garantire (e di conseguenza spiegare) l'elevato standard di vita materiale (in senso individuale e collettivo) delle popolazioni "bianche" occidentali ci sia stato il fondamentale culto della Libertà, quale diritto fondante del celebre "canone occidentale" e -di conseguenza- di tutte le elevate e peculiari facoltà ascrivibili al tradizionale dominio europeo.
Per cui la sua obiezione mi sembra più connessa -in fin dei conti- ad una valutazione squisitamente attinente alla filosofia del diritto , ovvero alla individuazione di una grundnorm materiale dell'occidente bianco,che non a quella morale nel senso comunemente inteso.
Ovviamente al netto di ogni ricamo letterario.
Hai ragione, è piuttosto in questa prospettiva che andrebbe letto il richiamo alla liberty che avrebbe "reso il corpo grande e robusto". Dove però abbia portato questo feticcio slegato da considerazioni di diverso ordine (oltre che interpretato unilateralmente) è sotto gli occhi di tutti.