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Dopo le polemiche di piazza Navona, un appello
"Dite la verità al lavoro, per la strada. E mandatemi il video"
La Guzzanti: "Outing civile"
E attacca ancora la Carfagna
di MARCO STEFANINI
Sabina Guzzanti
ROMA - Archiviato il "No Cav Day" di piazza Navona, Sabina Guzzanti lancia dal suo blog una campagna di "outing civile", un movimento per spingere le persone a dire "le cose pane al pane", e a riprendere con una telecamera questi gesti. "Cosa succederebbe - si chiede dalle pagine del suo diario online - se in ogni occasione, quando c'è una telecamera di qualsiasi tv, a qualsiasi radio, scrivendo ai giornali, sui muri, parlando al bar, in ufficio, in cantiere, ovunque siate, dicessimo tutti semplicemente la verità?".
Un'idea maturata dopo la manifestazione dell'8 luglio nel centro di Roma, "un'esperienza molto importante": "Dopo l'8 luglio mi è parso chiaro che non c'è bisogno di chissà quali strategie. Che le parole hanno un potere enorme e più che sufficiente". Da qui l'invito ai suoi lettori ad alzare la voce e a farsi sentire, ovunque. "Quando incontro il pubblico negli spettacoli o leggo i vostri post spesso sento dire: sei la nostra voce, parli per tutti noi che non abbiamo voce. Però la voce ce l'abbiamo tutti e se io parlo è solo perché ho deciso di parlare".
Ma cosa significa, nel concreto, questa campagna di mobilitazione dal basso? Agli internauti la Guzzanti chiede semplicemente di parlare, dicendo la verità: "Voi fate queste azioni semplici e vi filmate, se ci sono situazioni complicate posso anche venire a filmarvi io quando sono in tour. Questi filmati poi li diffondiamo sul blog, alcuni a rotazione li mostro nello spettacolo e incoraggiamo tutte le persone che vengono a fare lo stesso. Se qualcuno a causa delle sue parole subisce rappresaglie lo difendiamo. Questa sarà una occasione perfetta per ripristinare le libertà sul campo. Se può succedere che un laureato venga minacciato dalla mafia in combutta coi baronati universitari perché insiste a voler partecipare a un concorso in cui i posti sono già assegnati, questo può succedere solo perché lo studente è solo. Perché nessuno si mette al suo fianco. E' questo che manca a questo paese inselvatichito dove non c'è più senso della partecipazione e della comunità. C'è solo invidia furibonda e superstizione come nelle tribù africane".
I commenti sono complessivamente più di mille. "Io già lo faccio spesso a lavoro, senza filmarmi perché non posso. Ad aprile ho attaccato i volantini del v-day2 per la libertà d'informazione", commenta un utente che si firma "grillino". "GiuliadaOz" scrive da lontano: "Quel che posso fare io dall'Australia è continuare a raccontare le cose che non si sanno sull'Italia (spesso si conosce solo lo stereotipo idilliaco del Belpaese), a parlare della censura, dell'antimafia, della situazione attuale. Essendo all'estero posso magari registrare le diverse reazioni della gente alle notizie che divulgo, non ci credono che siamo ridotti così finché non fai degli esempi e ti dirò che spesso è dura perché il livello di attenzione è bassino". Anche "Fuzzy", nel suo piccolo, mette già in pratica l'idea della Guzzanti: "Lavoro in Telecom e diffondo email ai colleghi, riportando notizie documentate, commentate e firmate nome e cognome. Prima o poi qualcuno dell'ufficio del personale mi chiamerà per dirmi 'che cacchio fai?'".
La Guzzanti invita gli internauti a inviarle foto, video, testi delle lettere spedite ai giornali e racconti delle loro iniziative in giro per l'Italia, a partire dal 20 agosto. "Non c'è altro modo di difendere la libertà che prendersela tutta, fino in fondo. Non c'è bisogno o non sempre c'è bisogno di scendere in piazza e di fare sit in. Concentriamoci su questo: non ci autocensuriamo per paura. Questo è l'unico mezzo che hanno per portare questo Paese a uno stato di dittatura definitiva. Ognuno decida in che modo farlo. Certo cercate di proteggervi da ripercussioni legali laddove potrebbero esserci ma se ve la sentite fottetevene. Se la cosa prende piede convinceremo sicuramente dei bravi avvocati a difendere i cittadini che hanno semplicemente usato la loro libertà di parola e esercitato il loro diritto di critica. C'è modo di protestare più civile e non violento di questo? C'è modo di protestare più efficace?". Ci saranno anche dei premi per i lettori più "produttivi". "Faremo magliette, spillette e cappellini, faremo incontri, daremo premi ai più valorosi e faremo proselitismo meglio dei testimoni di Geova", promette l'autrice, che in questi giorni sta ultimando di scrivere il suo prossimo spettacolo teatrale (si chiamerà "Paletti", e vedrà salire sul palco, a partire da ottobre, anche la gente del pubblico).
E non manca, nel post dell'attrice, un riferimento al ministro Mara Carfagna, che, dopo il suo intervento dal palco di piazza Navona, aveva sporto querela nei suoi confronti: "Berlusconi dice: la crisi si fa sentire, è il momento di stringere i denti. Mara tu no", commenta velenosa la Guzzanti.
(14 agosto 2008)
dal sito di repubblicaonline - http://www.repubblica.it/2008/08/sez...zanti.html?rss