Originariamente Scritto da
donerdarko
Quanto materialismo... in questa "spiritualità".
Tra le conseguenze spirituali delle scoperte scientifiche dell'età moderna (dal telescopio di Galileo in poi), vi è senza dubbio il capovolgimento, o meglio il rovescimento gerarchico, tra vita "contemplativa" e pensiero strumentale, produttivo, utilitaristico...
Anzi, la "contemplazione" è stata completamente abbandonata e il capovolgimento riguarda essenzialmente la relazione tra "pensare" e "fare".
Dopo la constatazione che la "verità non appare", occorreva stanare questa "verità" con gli strumenti che l'ingegno umano riusciva a sviluppare...
Il dubbio cartesiano ha provocato la perdita inevitabile della fede nel dio del cristianesimo, nell'immortalità dell'uomo e del mondo intero.
Così, è stato inevitabile che l'uomo moderno si ripiegasse su se stesso...
E ciò che balza agli occhi nell'immediato, quando si paragoni l'uomo moderno all'uomo del passato, è l'assoluto impoverimento dell'esperienza umana derivata da questo prodigioso sviluppo scientifico-tecnologico.
L'uomo è posto di fronte soltanto a se stesso... Rinchiuso nella propria piccola mente... E così la religione, la spiritualità, alla stregua di qualsiasi altra cosa, subisce la famosa
reductio ad mathematicam, che permette di sostituire i dati sensibili con equazioni matematiche; persino il rapporto dell'uomo con il divino è così del tutto espresso da relazioni logiche e dunque, in sostanza, reso del tutto artificiale.