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  1. #1
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    Predefinito Esiste la spiritualità laica?

    Carlo M. Martini - Umberto Eco

    In cosa crede chi non crede?

    Atlantide Editoriale - Roma 1996

    Carlo Maria Martini, Umberto Eco - In cosa crede chi non crede?


    Immagini tratte dai siti http://fcom.us.es/ e http://www.ideenuovebinago.com/

    Oggi l'universo elettronico ci suggerisce che possano esistere sequenze di messaggi che si trasferiscono da un supporto fisico all'altro senza perdere le loro caratteristiche irripetibili, e sembrano persino sopravvivere come puro immateriale algoritmo nell'istante in cui, abbandonato un supporto, non si sono ancora impressi su un altro. E chissà che la morte, anziché implosione, sia esplosione e stampo, da qualche parte, tra i vortici dell'universo, del software (che altri chiamano anima) che noi abbiamo elaborato vivendo, fatto anche di ricordi e rimorsi personali, e dunque sofferenza insanabile, o senso di pace per il dovere compiuto, e amore. (Eco, pag. 24)

    Lo confesso: io non ho vissuto e non vivo la mancanza di fede con la disperazione di un Guerriero, di un Prezzolini, di un Giorgio Levi della Vida (per limitarmi alle vicende dei miei contemporanei, di cui posso rendere testimonianza). Ma l’ho sempre sentita e la sento come una profonda ingiustizia che toglie alla mia vita, ora che ne sono al rendiconto finale, ogni senso. Se è per chiudere gli occhi senza aver saputo di dove vengo, dove vado, e cosa sono venuto a fare qui, tanto valeva non aprirli. (Montanelli, pag. 33)
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 27-04-10 alle 20:00
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  2. #2
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    Predefinito Rif: Esiste la spiritualità laica?

    Torquemada, hai il dono di fare sempre domande molto intelligenti e complicate, intriganti, che fanno pensare.
    Complimenti, Torquemada.
    ADA
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 27-04-10 alle 17:47

  3. #3
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    Predefinito Rif: Esiste la spiritualità laica?

    Torquemada, credo che tu voglia intendere se un ateo ha una spiritualità tutta sua. Ti prego di spiegarmelo, prima che io faccia una brutta figura.

    Chiedo scusa a Torquemada, mentre scrivevo si è caricata tutta la pagina; ora sto leggendo le idee di Eco e di Montanelli.
    ADA
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 27-04-10 alle 19:41

  4. #4
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    Predefinito Rif: Esiste la spiritualità laica?

    Anche questo, certo...

    Più in generale, siccome è un dato antropologico che l'anelito al sacro e alla spiritualità è un'esigenza pressoché ineliminabile per la grandissima parte degli uomini (tanto che, in un modo o nell'altro, prima o poi, emerge in qualsiasi gruppo sociale), vorrei mettere in evidenza quali strade può imboccare partendo da una visione laica (atea o, quanto meno, agnostica).
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  5. #5
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    Predefinito Rif: Esiste la spiritualità laica?

    Citazione Originariamente Scritto da Tomás de Torquemada Visualizza Messaggio
    Anche questo, certo...

    Più in generale, siccome è un dato antropologico che l'anelito al sacro e alla spiritualità è un'esigenza pressoché ineliminabile per la grandissima parte degli uomini (tanto che, in un modo o nell'altro, prima o poi, emerge in qualsiasi gruppo sociale), vorrei mettere in evidenza quali strade può imboccare partendo da una visione laica (atea o, quanto meno, agnostica).
    CHIARISSIMO come al solito, mio caro Torquemada. Ora bisogna mettere a posto le idee e cercare risposte adeguate alla tua domanda che, come al solito, è molto intelligente, fa pensare molto e mette noi poveri mortali in difficoltà.
    Ciao, caro Torquemada.
    ADA
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 27-04-10 alle 19:57

  6. #6
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    Predefinito Rif: Esiste la spiritualità laica?

    Citazione Originariamente Scritto da Tomás de Torquemada Visualizza Messaggio
    Carlo M. Martini - Umberto Eco

    In cosa crede chi non crede?

    Atlantide Editoriale - Roma 1996

    Carlo Maria Martini, Umberto Eco - In cosa crede chi non crede?


    Immagini tratte dai siti http://fcom.us.es/ e http://www.ideenuovebinago.com/

    Oggi l'universo elettronico ci suggerisce che possano esistere sequenze di messaggi che si trasferiscono da un supporto fisico all'altro senza perdere le loro caratteristiche irripetibili, e sembrano persino sopravvivere come puro immateriale algoritmo nell'istante in cui, abbandonato un supporto, non si sono ancora impressi su un altro. E chissà che la morte, anziché implosione, sia esplosione e stampo, da qualche parte, tra i vortici dell'universo, del software (che altri chiamano anima) che noi abbiamo elaborato vivendo, fatto anche di ricordi e rimorsi personali, e dunque sofferenza insanabile, o senso di pace per il dovere compiuto, e amore. (Eco, pag. 24)

    Lo confesso: io non ho vissuto e non vivo la mancanza di fede con la disperazione di un Guerriero, di un Prezzolini, di un Giorgio Levi della Vida (per limitarmi alle vicende dei miei contemporanei, di cui posso rendere testimonianza). Ma l’ho sempre sentita e la sento come una profonda ingiustizia che toglie alla mia vita, ora che ne sono al rendiconto finale, ogni senso. Se è per chiudere gli occhi senza aver saputo di dove vengo, dove vado, e cosa sono venuto a fare qui, tanto valeva non aprirli. (Montanelli, pag. 33)
    Quanto materialismo... in questa "spiritualità".

    Tra le conseguenze spirituali delle scoperte scientifiche dell'età moderna (dal telescopio di Galileo in poi), vi è senza dubbio il capovolgimento, o meglio il rovescimento gerarchico, tra vita "contemplativa" e pensiero strumentale, produttivo, utilitaristico...
    Anzi, la "contemplazione" è stata completamente abbandonata e il capovolgimento riguarda essenzialmente la relazione tra "pensare" e "fare".
    Dopo la constatazione che la "verità non appare", occorreva stanare questa "verità" con gli strumenti che l'ingegno umano riusciva a sviluppare...
    Il dubbio cartesiano ha provocato la perdita inevitabile della fede nel dio del cristianesimo, nell'immortalità dell'uomo e del mondo intero.
    Così, è stato inevitabile che l'uomo moderno si ripiegasse su se stesso...
    E ciò che balza agli occhi nell'immediato, quando si paragoni l'uomo moderno all'uomo del passato, è l'assoluto impoverimento dell'esperienza umana derivata da questo prodigioso sviluppo scientifico-tecnologico.
    L'uomo è posto di fronte soltanto a se stesso... Rinchiuso nella propria piccola mente... E così la religione, la spiritualità, alla stregua di qualsiasi altra cosa, subisce la famosa reductio ad mathematicam, che permette di sostituire i dati sensibili con equazioni matematiche; persino il rapporto dell'uomo con il divino è così del tutto espresso da relazioni logiche e dunque, in sostanza, reso del tutto artificiale.
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 28-04-10 alle 13:49
    Segni particolari: "macchina da espansione razziale euro-siberiana" (Giò91)

  7. #7
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    Predefinito Rif: Esiste la spiritualità laica?

    Citazione Originariamente Scritto da donerdarko Visualizza Messaggio
    Quanto materialismo... in questa "spiritualità".

    Tra le conseguenze spirituali delle scoperte scientifiche dell'età moderna (dal telescopio di Galileo in poi), vi è senza dubbio il capovolgimento, o meglio il rovescimento gerarchico, tra vita "contemplativa" e pensiero strumentale, produttivo, utilitaristico...
    Anzi, la "contemplazione" è stata completamente abbandonata e il capovolgimento riguarda essenzialmente la relazione tra "pensare" e "fare".
    Dopo la constatazione che la "verità non appare", occorreva stanare questa "verità" con gli strumenti che l'ingegno umano riusciva a sviluppare...
    Il dubbio cartesiano ha provocato la perdita inevitabile della fede nel dio del cristianesimo, nell'immortalità dell'uomo e del mondo intero.
    Così, è stato inevitabile che l'uomo moderno si ripiegasse su se stesso...
    E ciò che balza agli occhi nell'immediato, quando si paragoni l'uomo moderno all'uomo del passato, è l'assoluto impoverimento dell'esperienza umana derivata da questo prodigioso sviluppo scientifico-tecnologico.
    L'uomo è posto di fronte soltanto a se stesso... Rinchiuso nella propria piccola mente... E così la religione, la spiritualità, alla stregua di qualsiasi altra cosa, subisce la famosa reductio ad mathematicam, che permette di sostituire i dati sensibili con equazioni matematiche; persino il rapporto dell'uomo con il divino è così del tutto espresso da relazioni logiche e dunque, in sostanza, reso del tutto artificiale.
    Quoto Donerdarko per la sua analisi molto vera e concreta... Però mi faccio una domanda: non tutti gli scienziati sono atei, il nostro Zichichi è cattolicissimo e spiega che l'uomo deve a Dio le scoperte scientifiche, perché Dio ci ha dato questo immenso laboratorio che è la terra per studiarla, per conoscere sempre più cose... ma solo perché Dio ci ha dato la materia prima, l'Universo, che non si è creato da solo ma che solo un'ENTITA' SUPERIORE ha potuto creare... poi sono gli uomini che, con il libero arbitrio, fanno scoperte scientifiche, usandole o in bene o in male per l'umanità... ma tutto questo dipende dalla volontà dell'uomo, ecco perché ho parlato di "LIBERO ARBITRIO".
    ADA
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 29-04-10 alle 00:37

  8. #8
    Papessa
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    Predefinito Rif: Esiste la spiritualità laica?

    Citazione Originariamente Scritto da Tomás de Torquemada Visualizza Messaggio
    Anche questo, certo...

    Più in generale, siccome è un dato antropologico che l'anelito al sacro e alla spiritualità è un'esigenza pressoché ineliminabile per la grandissima parte degli uomini (tanto che, in un modo o nell'altro, prima o poi, emerge in qualsiasi gruppo sociale), vorrei mettere in evidenza quali strade può imboccare partendo da una visione laica (atea o, quanto meno, agnostica).
    Il discorso sull’etica laica mi fa venire in mente la celebre conferenza di Sartre quando dichiarò:
    ----------------------

    “Ciò che fa paura, nella mia dottrina, è il fatto che essa lascia all'uomo la responsabilità della scelta.
    Secondo l'esistenzialismo ateo, infatti, non esiste un concetto universale, un'essenza di uomo, perché non vi è un Dio che la concepisca: l'uomo è solo ciò che si sarà fatto, la direzione dell'avvenire verso la quale avrà scelto di slanciarsi, la coscienza della sua esistenza come pura progettualità, la responsabilità di quel che è.
    L'uomo si sceglie, facendo di sé un'immagine di ciò che crede debba essere l'uomo e scegliendosi, attraverso l'atto individuale, impegna tutta l'umanità: ciò porta all'angoscia, che è la dimensione esistenziale dell'uomo che ha coscienza di sé, del proprio esser solo, senza scuse, senza attenuanti ed eternamente condannato ad essere libero”.
    -----------------------

    Dunque l’etica laica nasce da una posizione nella quale non esiste alcun riferimento assoluto, ma solo comportamenti ispirati da rispetto, tolleranza, apertura mentale, senso di responsabilità individuale. Nessun teleologismo, nessun fine precostituito ma creato continuamente dall’uomo stesso in un sostanziale “disordine” del mondo completamente a sua disposizione quanto a scopi e attribuzione di senso… io direi che è un assolutizzare l’uomo, pur non ammettendolo, e l’adozione di un’etica laica è in realtà un tentativo di negare implicitamente e sdrammatizzare questa assolutizzazione.
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 29-04-10 alle 00:41
    "Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
    (Sutra di diamante)

  9. #9
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    Predefinito Rif: Esiste la spiritualità laica?

    Citazione Originariamente Scritto da primahyadum Visualizza Messaggio
    Il discorso sull’etica laica mi fa venire in mente la celebre conferenza di Sartre quando dichiarò:
    ----------------------

    “Ciò che fa paura, nella mia dottrina, è il fatto che essa lascia all'uomo la responsabilità della scelta.
    Secondo l'esistenzialismo ateo, infatti, non esiste un concetto universale, un'essenza di uomo, perché non vi è un Dio che la concepisca: l'uomo è solo ciò che si sarà fatto, la direzione dell'avvenire verso la quale avrà scelto di slanciarsi, la coscienza della sua esistenza come pura progettualità, la responsabilità di quel che è.
    L'uomo si sceglie, facendo di sé un'immagine di ciò che crede debba essere l'uomo e scegliendosi, attraverso l'atto individuale, impegna tutta l'umanità: ciò porta all'angoscia, che è la dimensione esistenziale dell'uomo che ha coscienza di sé, del proprio esser solo, senza scuse, senza attenuanti ed eternamente condannato ad essere libero”.
    -----------------------

    Dunque l’etica laica nasce da una posizione nella quale non esiste alcun riferimento assoluto, ma solo comportamenti ispirati da rispetto, tolleranza, apertura mentale, senso di responsabilità individuale. Nessun teleologismo, nessun fine precostituito ma creato continuamente dall’uomo stesso in un sostanziale “disordine” del mondo completamente a sua disposizione quanto a scopi e attribuzione di senso… io direi che è un assolutizzare l’uomo, pur non ammettendolo, e l’adozione di un’etica laica è in realtà un tentativo di negare implicitamente e sdrammatizzare questa assolutizzazione.
    Ottima analisi sul laicismo... che però, attribuendo il peso di ogni responsabilità all'uomo, negando l'esistenza di Dio, lo lascia profondamente solo.
    ADA
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 29-04-10 alle 00:42

  10. #10
    Papessa
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    Predefinito Rif: Esiste la spiritualità laica?

    Ma se l'unico punto di riferimento è l'uomo, e l'uomo è colmo di limiti e cambia incessantemente attraverso le epoche (e vengono a cambiare con lui le esigenze etiche e di comportamento), allora l'etica laica assume in pratica il transeunte a modello costantemente cangiante... poiché se è vero che il criterio del rispetto, della tolleranza e dell'apertura mentale hanno un valore OGGI, ciò non significa che lo abbiano avuto ieri, né che lo avranno domani... tutt'altro.

    Questo anche se volessimo separare il termine "etica" dal termine "morale". Chi può dire se domani si sentirà la necessità di un'etica, prima ancora che di una morale?

    E dunque?
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 29-04-10 alle 00:44
    "Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
    (Sutra di diamante)

 

 
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