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  1. #1
    Teppista
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    Predefinito Un macchinista chiede treni sicuri: licenziato

    Un macchinista chiede treni sicuri: licenziato

    Giuseppe Vespo


    Dante De Angelis, macchinista delle Fs e rappresentante per la sicurezza, è stato licenziato da Trenitalia «per avere reso dichiarazioni contrarie alla verità» su uno dei due Eurostar spezzatisi il 14 e 22 luglio in fase di manovra a Milano. Due incidenti sui quali sta indagando la Procura del capoluogo lombardo, che ha aperto un fascicolo contro ignoti sull'ipotesi di disastro colposo. In quelle occasioni, come rappresentante per la sicurezza, oltre a denunciare i fatti De Angelis fece riferimento alle carenze di manutenzione e allo stato di usura dei convogli, lanciando - a giudizio del gruppo Ferrovie - «un ingiustificato allarme sulla sicurezza dei treni di Trenitalia».

    Per questo l'azienda ha fatto partire il 25 luglio il procedimento per il licenziamento, che si è concluso il 13 agosto. Il macchinista però ne è venuto a conoscenza solo a Ferragosto, quando dopo due giorni di riposo trascorsi in villeggiatura si è ripresentato al deposito locomotive di San Lorenzo, a Roma, dove lavora. E dove è stato accolto da un funzionario dello scalo che gli ha comunicato la notizia. Tornato a casa ha trovato la notifica dell'ufficiale giudiziario con su scritto "Lettera di Licenziamento". «Non l'ho ancora letta - racconta - potrò ritirarla solo domani, quando riapriranno gli uffici». Intanto pensa già al ricorso in Tribunale, e ribadisce convinto: «Ho solo fatto il mio dovere di delegato rappresentante per la sicurezza».

    Non per il gruppo Fs, secondo cui le dichiarazioni del macchinista romano «hanno creato un grave danno all'azienda gettando discredito e generando nella clientela una percezione negativa proprio nel periodo feriale, quando il traffico passeggeri registra le punte più elevate dell'intero anno. Le affermazioni infondate del De Angelis - continua Fs - costituiscono una palese violazione dei suoi doveri di dipendente, del corretto modo di svolgere gli specifici compiti attribuitigli sulla sicurezza».

    Il macchinista ha già incassato la solidarietà del mondo politico, sindacale e ferroviario: il primo a farsi sentire è stato il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro (pdl), secondo cui «occorre fare chiarezza» sulla vicenda. Parla invece di una «persecuzione» il responsabile Lavoro del Pdci, Dino Tibaldi. Mentre Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil boccia il licenziamento come «atto di autentico fascismo aziendale» e Franco Barbato dell'Italia dei Valori chiede che Trenitalia «ritiri il provvedimento». Medesimo auspicio per Ezio Gallori ex ferroviere, medaglia d'oro Cgil nel ‘64 oggi curatore di "Ancora in marcia", centenaria rivista dei ferrovieri che per prima ha segnalato il licenziamento di De Angelis. Con lui, anche i l'Assemblea nazionale dei Ferrovieri.

    La storia di questo macchinista romano fa sempre lo stesso giro: già nel 2006, infatti, venne licenziato da Trenitalia per essersi rifiutato di condurre un Eurostar che utilizzava un particolare sistema di sicurezza contestato da molti macchinisti. La vicenda si concluse con il reintegro del dipendente delle Fs, anche a seguito di numerosi scioperi e interventi del mondo politico. E nella sua battaglia contro i giganti, il rappresentante per la sicurezza dei macchinisti si è trovato anche fra quelli che si sono opposti all'archiviazione della posizione dell'ad delle Ferrovie, Mauro Moretti, rispetto alla strage di Crevalcore che nel 2005 costò la vita a 17 persone. Tutto questo dopo la bufera sui licenziamenti degli otto meccanici Fs di Genova, allontanati perché uno ha timbrato il cartellino per i colleghi a fine lavoro. E mentre negli ultimi tre giorni, a dirlo è il sindacato autonomo Fast, altri incidenti non gravi avrebbero causato ancora disservizi e ritardi.



    Pubblicato il: 17.08.08

    http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=78096

  2. #2
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    Gemma Contin
    Licenziato a bruciapelo, come ritorsione, dopo le denunce del sindacato, dei macchinisti, dell'Associazione nazionale ferrovieri, sui giornali e in televisione, a seguito di una molteplicità di incidenti avvenuti sulle linee ferroviarie italiane, con svariati infortuni, molte vittime, moltissimi feriti: dal disastro di Crevalcore il 7 gennaio 2004 con 17 morti, a quello di Roccasecca avvenuto il 20 dicembre 2005 con decine di feriti, due dei quali non sono sopravvissuti, fino agli ultimi incidenti degli Eurostar Etr500 che si sono "spezzati" il 14 e il 22 luglio scorso a fine corsa, fortunosamente dopo aver sbarcato tutti i passeggeri e mentre si apprestavano a rientrare in deposito, su cui la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta contro ignoti per disastro colposo.
    De Angelis lo aveva detto senza peli sulla lingua nella trasmissione di Milena Gabanelli. Cose che tutti sapevano e che erano state più e più volte denunciate pubblicamente, rese note a ogni nuovo incidente dai repsonsabili della sicurezza, anche con inchieste giornalistiche clamorose (si veda quella di una settimana fa sull' Espresso ) oltre che sulla rivista storica e sul sito dei macchinisti Fs (www.ancorainmarcia.it).
    Dopo il primo licenziamento c'erano state interrogazioni parlamentari e proteste sindacali, per quella che appariva inequivocabilmente come una "vendetta politica" e una intimidazione sindacale, tanto che il macchinista era stato reintegrato nel posto e nella qualifica a seguito delle prese di posizione dell'Anf, di una risoluzione della Commissione Trasporti della Camera dei deputati e del pronunciamento, infine, della magistratura del lavoro che aveva costretto l'Azienda a rimangiarsi il provvedimento punitivo.
    Ma gli alti dirigenti delle Ferrovie, sottoposti a procedimenti penali a seguito delle denunce dei responsabili della sicurezza sempre più preoccupati per lo stato di degrado del sistema ferroviario giunto al punto di pericolo permanente, non hanno dimenticato e, nel giorno di ferragosto, quando anche il sindacato chiude i battenti dei propri uffici, hanno posto mano al nuovo blitz contro un lavoratore "scomodo" e un sindacalista "pericoloso".
    «Siamo di fronte a un vero e proprio accanimento personale - scrive in una nota la rivista dei ferrovieri - contro un responsabile della sicurezza come Dante De Angelis. Un altro gesto gravissimo e un attacco frontale alla sicurezza e ai delegati che svolgono il loro ruolo, finalizzato a cucire la bocca a tutti su una questione di interesse generale qual'è la sicurezza dei viaggiatori. Allontanarlo fisicamente dal lavoro proprio il giorno di ferragosto, senza neanche avergli consegnato la lettera di licenziamento e minacciando di ricorrere alla forza pubblica, è un gesto gratuito e crudele di arroganza aziendale, che rappresenta una sfida al sindacato pochi giorni dopo l'ingiusto licenziamento di otto operai delle Officine di Genova».
    Ed è questo, dei licenziamenti dei "fannulloni" alle Ferrovie dello Stato, un atto di servile osservanza e un'offerta di scambio perpetrata dai vertici Fs Cipolletta e Moretti, in ossequio al nuovo corso del ministro Brunetta, che Giorgio Cremaschi sintetizza come «un atto di autentico fascismo aziendale», ma che più ancora sembra un'offerta esemplare, su un piatto d'argento, delle teste dei lavoratori "disobbedienti" in cambio della fiducia del nuovo governo di centrodestra verso il vecchio management, nominato dal precedente governo di centrosinistra e ora in cerca di re-investitura da parte dei subentrati padroni delle ferriere.
    «Fare chiarezza», scrive in una nota il sottosegretario Pdl Francesco Giro, che avverte: «Non vorremmo che alle Ferrovie dello Stato i problemi vengano aggirati e risolti con la tecnica del "licenziamento facile" mentre si rilevano notizie di stampa sulla difficile condizione delle Ferrovie e in particolare sull'allarmante condizione dell'Alta Velocità, anche alla luce del fatto che la formazione professionale degli addetti è in ritardo».
    «Il licenziamento di Dante De Angelis da parte dei dirigenti Fs è un atto gravissimo e inaccettabile - scrive in un comunicato il leader dei macchinisti Ezio Gallori - e l'inaudito provvedimento appare un' ossessionante brama di rivincita rispetto a un precedente licenziamento conclusosi con la riassunzione imposta dall'opinione pubblica e dal Parlamento. D'altra parte tutti sanno che la manutenzione dei mezzi Fs non sia più quella del passato e che gli infausti danni denunciati da De Angelis non ne sono che la conseguenza. Forse le Fs intendono risolvere i problemi della sicurezza licenziando tutti gli Rls?».


    17/08/2008

    http://www.liberazione.it/giornale_a...rticolo=393615

  3. #3
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    Alessandro Tettamanti
    Dante De Angelis è stato licenziato di nuovo
    Alessandro Tettamanti
    Dante De Angelis è stato licenziato di nuovo. Questa volta per alcune dichiarazioni lasciate alle agenzie nazionali riguardo gli eurostar "spezzati" il 14 e il 24 Luglio. "Hanno creato un grave danno all'azienda gettando discredito e generando nella clientela una percezione negativa proprio nel periodo feriale, quando il traffico passeggeri registra le punte più elevate dell'intero anno» fanno sapere Le Ferrovie dello Stato in una nota. « Quello che ho fatto presente era nell'interesse di tutti: dei ferrovieri, dei viaggiatori e anche dell'azienda. Il fatto è che tutto è interpretabile e se analizzi le parole di qualcuno al microscopio con la volontà di trovare qualcosa di non corretto, alla fine può essere che lo trovi. Ritengo di aver subito un ingiustizia» sostiene invece De Angelis, macchinista delle Ferrovie dello stato e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls), già "fatto fuori" e poi reintegrato dalle Fs per la sua attività sindacale.
    I fatti. Il 4 luglio poco prima della partenza, l'eurostar 9427, Milano-Roma delle sette si spezza in due tronconi tra le carrozze 11 e 12. E' vuoto e va a bassa velocità. Ritardi e qualche treno soppresso. Il 24, dello stesso mese un gancio del Palermo-Milano, arrivato alle 00.05, ormai senza passeggeri a bordo e diretto dalla stazione Centrale al deposito Martesana, dopo qualche metro si strappa tra il vagone 9 e il 10.
    «Le miei dichiarazioni non erano attribuibili solo ai due incidenti degli eurostar a luglio, ma a tanti episodi che accadono frequentemente sui binari come quello dello scoperchiamento di un treno sulla tratta Roma Firenze che solo per miracolo non ha avuto conseguenze più gravi. Anche le porte Killer sono un argomento di cui noi Rls ci siamo battuti affinchè si solevasse il problema. Salire e scendere dai treni ha creato molti incidenti, alcuni mortali. Lo abbiamo scritto anche al ministro -spiega De Angelis, e prosegue - Nelle dichiarazioni che ho fatto all'agenzia ho detto che c'erano carenze nella manutenzione ma non ho attribuito nessuna colpa specifica. Le Rls devono fare questo: rilevare e segnalare eventuali problemi. Nelle ferrovie c'è un clima che non consente di esercitare serenamente questo ruolo».
    Ricordiamo che De Angelis, fra l'altro, è uno degli otto delegati sindacali che presentò un esposto alla Procura di Bologna in cui si denunciarono le responsabilità del Vacma nel disastro ferroviario di Crevalcore del 7 gennaio 2004 che costò la vita a 17 persone mentre un'ottantina furono i feriti. Le vere ragioni del suo licenziamento potrebbero venire proprio dalla sua scomodità. Da anni si batte per la sicurezza e i diritti in ferrovia, riscuotendo il consenso e la fiducia di attivisti e ferrovieri. Le circostanze del suo primo licenziamento danno l'idea della determinazione del macchinista Rls. Si rifiutò di condurre un Eurostar, in partenza da Bologna, attrezzato col pedale dell'uomo morto. Il macchinista deve tenerlo premuto e rilasciarlo ogni 55 secondi. Contro quest'apparecchiatura si sono espresse anche numerose ASL dando ragione ai lavoratori. Non soddisfa i requisiti di ergonomicità e salute dell'ambiente di lavoro, introducendo monotonia e ripetitività, fonte di stress e distrazioni. Il macchinista infatti è costretto ad assumere una postura scomoda e ad esercitare per un tempo prolungato una forza di 1,0 - 1,5 kg sul pedale. Ciò non adempie agli obblighi previsti dal Testo Unico sulla tutela della salute negli ambienti di lavoro.
    Questa volta Der Angelis ha appreso del suo licenziamento solo una volta recatosi a lavoro il giorno di Ferragosto. «L'azienda mi ha detto che mi ha inviato una lettera quando non c'ero. In stazione ho fatto delle dimostranze chiedendo delle spiegazioni perchè ritengo non sia possibile licenziare qualcuno così, senza preavviso. Loro hanno minacciato di allontanarmi chiamando la forza publica e sono andato via. Tornato a casa ho trovato una cartolina che segnalava di andare a ritirare un atto. Fatto sta che io ad oggi ancora non vedo la mia lettera di licenziamento» racconta il macchinista.
    «L'aver esercitato il diritto di critica ed il ruolo di scrupoloso Rls gli è costato, ancora una volta, il posto di lavoro- commenta l'Assemblea nazionale ferrovieri in un comunicato -Con questo atto la Società vorrebbe chiudere la bocca a un delegato che ha osato mettere in evidenza le possibili lacune, ammesse anche dallo stesso amministratore delegato Moretti, che hanno determinato lo spezzamento di due Eurostar nell'arco di 10 giorni. Con quest' azione, che segue quella degli 8 licenziamenti di Genova ai danni di operai che avevano già terminato l'attività di manutenzione programmata, il gruppo dirigente delle FS spa apre uno scontro senza precedenti contro i lavoratori delle FS, ai quali si chiede di tacere anche quando, nel ruolo di Rls, hanno l'obbligo di segnalare ogni possibile elemento di rischio che possa pregiudicare la sicurezza dei lavoratori, dei treni e dei cittadini che ogni giorno li usano con fiducia. Dante è stato licenziato perché ha posto al servizio della collettività, dei cittadini-viaggiatori, la propria esperienza, una sorta di garanzia che, per qualità del servizio ferroviario, si potesse contare soprattutto sui diretti artefici: i ferrovieri stessi. Per questo - conclude la nota - abbiamo tutti il dovere di rispondere in modo adeguato a questa sfida, richiedendo il reintegro immediato di De Angelis».


    17/08/2008

    http://www.liberazione.it/giornale_a...rticolo=393616

  4. #4
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    Giorgio Cremaschi*
    Dante De Angelis è un recidivo
    Giorgio Cremaschi*
    Dante De Angelis è un recidivo. Già qualche anno fa fu licenziato dalle Ferrovie dello Stato perché aveva denunciato la carenza di sicurezza nella guida dei treni. La magistratura, sempre quella, lo reintegrò poi nel posto di lavoro dopo la causa intentata da Giovanni Alleva. Ora le Fs ci provano di nuovo e rilicenziano Dante. Il motivo è sempre lo stesso, anche se varia la ragione del rischio. Questa volta sono gli Eurostar che si spezzano per carenze nei meccanismi di controllo della frenatura. Dante De Angelis, che è un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, oltre che un macchinista coscienzioso, ha anche questa volta semplicemente fatto il proprio dovere. Ha cioè denunciato, prima che avvengano fatti gravi, i rischi che ci sono in questa situazione. L'azienda delle ferrovie lo ha invece ritenuto colpevole di danno all'immagine aziendale, di procurato allarme, di diffusione di notizie false e tendenziose e di quant'altro la scarsa fantasia del moderno fascismo aziendale riesca a recuperare dagli autentici codici fascisti. Così questo licenziamento, fatto da un'azienda pubblica che svolge un servizio pubblico, diventa un'intimidazione verso tutti i rappresentanti dei lavoratori che si occupano di sicurezza. E' chiaro infatti che per prevenire l'incidente, l'infortunio, la morte, bisogna parlare prima , bisogna mettere in guardia prima . Siamo il paese europeo con il più alto tasso di infortuni sul lavoro e tutti, periodicamente, quando succede il fattaccio, parlano della necessità di prevenire. Ma la prima prevenzione è la denuncia del rischio e questa non può che avvenire a maglie larghe, proprio per far sì che chi di dovere, la direzione aziendale cioè, intervenga. Se i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono posti di fronte alla minaccia del licenziamento non appena denunciano i rischi, è evidente che sono messi nella pura impossibilità di svolgere il proprio compito. Intimidazioni di questo genere nei confronti dei RLS sono all'ordine del giorno nei luoghi di lavoro italiani. Recentemente un delegato della Fiom dell'Agusta Motociclette, è stato licenziato perché aveva chiamato la Asl a verificare il reparto verniciatura. Anche qui l'azienda aveva considerato l'azione del delegato sindacale un danno alla propria immagine e anche qui la magistratura le aveva poi dato torto. Il fatto più grave è che qui siamo di fronte ad una azienda dello Stato, che si comporta peggio del più spregiudicato degli imprenditori privati. Per qualcuno questo può essere un titolo di merito, un modo per accreditarsi di fronte a un governo e a un padronato che sotto la copertura della campagna contro i fannulloni, sempre più aggrediscono diritti fondamentali di chi lavora. Ma la verità è che questa è una vergognosa regressione. Un modo inaccettabile di affrontare i problemi della salute e della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, un atto di autoritarismo che serve a nascondere tutte le magagne. Si parla di prevenzione ma, come ha fatto recentemente un sottosegretario leghista, si intende semplicemente dire che gli infortuni e i rischi sul lavoro non ci sono e che chi ne parla fa solo agitazione e propaganda. Dante De Angelis è una vittima di questo ipocrita autoritarismo aziendale ed è per questo che attorno a lui deve crescere una vastissima solidarietà. Perché se questo licenziamento dovesse restare, davvero in ogni posto di lavoro si sarebbe meno liberi.
    *Segretario nazionale Fiom Cgil


    17/08/2008


    http://www.liberazione.it/giornale_a...rticolo=393626

  5. #5
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    GRASSI: GRAVISSIMO IL LICENZIAMENTO DEL MACCHINISTA DE ANGELIS. PRC CHIEDE URGENTE CONVOCAZIONE COMMISSIONI LAVORO E TRASPORTI DI CAMERA E SENATO CONTRO ARROGANZA VERTICI FS Dichiarazione di Claudio Grassi, esponente Prc e coordinatore naz area Essere comunisti.


    "La notizia del licenziamento del macchinista Dante De Angelis, rappresentante della Sicurezza di Roma Scalo S. Lorenzo, notizia resa nota il giorno di Ferragosto, è di una gravità inaudita.


    Rifondazione Comunista si era già in passato impegnata per la riassunzione di questo coraggioso Rls, dopo l'immotivato licenziamento avvenuto nel marzo 2006, e oggi ribadisce il suo impegno per sanare una assurda persecuzione nei confronti di chi da anni si impegna per la sicurezza del trasporto ferroviario.


    Pur non essendo più in Parlamento il nostro partito da subito chiederà che una sua delegazione possa incontrare al più presto possibile le commissioni Lavoro e Trasporti di Camera e Senato per chiedere un impegno delle istituzioni a difesa dei diritti dei lavoratori e contro l'arroganza dei dirigenti del gruppo Fs, di cui il ministero del Tesoro è l'unico azionista.


    A Dante rinnoviamo la nostra incondizionata stima e solidarietà per il suo impegno sindacale e sociale prezioso in un Paese in cui ogni giorno lavoratori e lavoratrici muoiono sul posto di lavoro".


    Claudio Grassi, coordinatore nazionale di Essere Comunisti, esponente del Prc

    Ufficio stampa Prc

    http://home.rifondazione.it/xisttest...view/2962/314/

 

 

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