Gemma Contin
Licenziato a bruciapelo, come ritorsione, dopo le denunce del sindacato, dei macchinisti, dell'Associazione nazionale ferrovieri, sui giornali e in televisione, a seguito di una molteplicità di incidenti avvenuti sulle linee ferroviarie italiane, con svariati infortuni, molte vittime, moltissimi feriti: dal disastro di Crevalcore il 7 gennaio 2004 con 17 morti, a quello di Roccasecca avvenuto il 20 dicembre 2005 con decine di feriti, due dei quali non sono sopravvissuti, fino agli ultimi incidenti degli Eurostar Etr500 che si sono "spezzati" il 14 e il 22 luglio scorso a fine corsa, fortunosamente dopo aver sbarcato tutti i passeggeri e mentre si apprestavano a rientrare in deposito, su cui la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta contro ignoti per disastro colposo.
De Angelis lo aveva detto senza peli sulla lingua nella trasmissione di Milena Gabanelli. Cose che tutti sapevano e che erano state più e più volte denunciate pubblicamente, rese note a ogni nuovo incidente dai repsonsabili della sicurezza, anche con inchieste giornalistiche clamorose (si veda quella di una settimana fa sull' Espresso ) oltre che sulla rivista storica e sul sito dei macchinisti Fs (
www.ancorainmarcia.it).
Dopo il primo licenziamento c'erano state interrogazioni parlamentari e proteste sindacali, per quella che appariva inequivocabilmente come una "vendetta politica" e una intimidazione sindacale, tanto che il macchinista era stato reintegrato nel posto e nella qualifica a seguito delle prese di posizione dell'Anf, di una risoluzione della Commissione Trasporti della Camera dei deputati e del pronunciamento, infine, della magistratura del lavoro che aveva costretto l'Azienda a rimangiarsi il provvedimento punitivo.
Ma gli alti dirigenti delle Ferrovie, sottoposti a procedimenti penali a seguito delle denunce dei responsabili della sicurezza sempre più preoccupati per lo stato di degrado del sistema ferroviario giunto al punto di pericolo permanente, non hanno dimenticato e, nel giorno di ferragosto, quando anche il sindacato chiude i battenti dei propri uffici, hanno posto mano al nuovo blitz contro un lavoratore "scomodo" e un sindacalista "pericoloso".
«Siamo di fronte a un vero e proprio accanimento personale - scrive in una nota la rivista dei ferrovieri - contro un responsabile della sicurezza come Dante De Angelis. Un altro gesto gravissimo e un attacco frontale alla sicurezza e ai delegati che svolgono il loro ruolo, finalizzato a cucire la bocca a tutti su una questione di interesse generale qual'è la sicurezza dei viaggiatori. Allontanarlo fisicamente dal lavoro proprio il giorno di ferragosto, senza neanche avergli consegnato la lettera di licenziamento e minacciando di ricorrere alla forza pubblica, è un gesto gratuito e crudele di arroganza aziendale, che rappresenta una sfida al sindacato pochi giorni dopo l'ingiusto licenziamento di otto operai delle Officine di Genova».
Ed è questo, dei licenziamenti dei "fannulloni" alle Ferrovie dello Stato, un atto di servile osservanza e un'offerta di scambio perpetrata dai vertici Fs Cipolletta e Moretti, in ossequio al nuovo corso del ministro Brunetta, che Giorgio Cremaschi sintetizza come «un atto di autentico fascismo aziendale», ma che più ancora sembra un'offerta esemplare, su un piatto d'argento, delle teste dei lavoratori "disobbedienti" in cambio della fiducia del nuovo governo di centrodestra verso il vecchio management, nominato dal precedente governo di centrosinistra e ora in cerca di re-investitura da parte dei subentrati padroni delle ferriere.
«Fare chiarezza», scrive in una nota il sottosegretario Pdl Francesco Giro, che avverte: «Non vorremmo che alle Ferrovie dello Stato i problemi vengano aggirati e risolti con la tecnica del "licenziamento facile" mentre si rilevano notizie di stampa sulla difficile condizione delle Ferrovie e in particolare sull'allarmante condizione dell'Alta Velocità, anche alla luce del fatto che la formazione professionale degli addetti è in ritardo».
«Il licenziamento di Dante De Angelis da parte dei dirigenti Fs è un atto gravissimo e inaccettabile - scrive in un comunicato il leader dei macchinisti Ezio Gallori - e l'inaudito provvedimento appare un' ossessionante brama di rivincita rispetto a un precedente licenziamento conclusosi con la riassunzione imposta dall'opinione pubblica e dal Parlamento. D'altra parte tutti sanno che la manutenzione dei mezzi Fs non sia più quella del passato e che gli infausti danni denunciati da De Angelis non ne sono che la conseguenza. Forse le Fs intendono risolvere i problemi della sicurezza licenziando tutti gli Rls?».
17/08/2008