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ANSUZ
Estradizione in Grecia. L'avvocato di Zanotti: 'disinteresse della politica'
Dopo la decisione della Cassazione sull'estradizione in Grecia per Luca Zanotti, il 25enne di Santarcangelo sorpreso a Patrasso, tre anni fa, con 20 grammi di hashish, ora si guarda al 28 agosto, giorno per cui è prevista la pronuncia della Cassazione anche riguardo all'amico di Luca, Davide D'Orsi, di Borghi. (Il
servizio di E'Tv)
SANTARCANGELO | 22 agosto 2008 | Intanto, l'avvocato di Zanotti spiega la profonda delusione per una sentenza che era del tutto inattesa.
"E' un dramma umano e giuridico. Il dramma di una persona che sa di vivere un'ingiustizia". A parlare è l'avvocato di Luca, Carlo Alberto Zaina. "La legge che recepisce il mandato di arresto europeo è una legge profondamente ingiusta, perchè contrasta con i principi costituzionali italiani".
Il dramma della famiglia di Luca Zanotti si intreccia, nelle parole dell'avvocato, con la delusione e lo sconcerto del giurista che era convinto del buon esito della battaglia legale che aveva portato avanti. E che non si ferma dopo la decisione della Cassazione: che ieri ha concesso l'estradizione in Grecia per il processo per spaccio del 25enne, studente di lingue di Santarcangelo. La cui vita si è incagliata in questa incredibile vicenda processuale al porto di Patrasso il 25 settembre di 3 anni fa. Quando nella sua auto la polizia greca trovò 20 grammi di hashish. La battaglia legale non finisce qui perchè, dice l'avvocato, si lavorerà per farlo tornare al più presto a casa, e poi magari, in futuro, per portare il suo caso alla corte europea dei diritti.
Ora si guarda alla partenza: su quando avverrà non c'è certezza. "Tutto dipende dalle valutazioni che vengono fatti dagli uffici competenti. La procura generale dovrebbe comunque attendere il giudizio della Cassazione su Davide D'Orsi". Su Dorsi, l'amico che era in vacanza con Luca in Grecia, la Cassazione si pronuncerà il 28 agosto: se la Suprema Corte dovesse confermare la sentenza di negazione della consegna per lui, si creerebbe una situazione di conflitto: "non si potrebbe - spiega l'avvocato - consegnare una persona e non consegnarne un'altra, imputate dello stesso reato".
La permanenza in un carcere ellenico preoccupa molto il difensore di Zanotti. Qui il giovane dovrebbe attendere il processo, perchè la legge greca, a differenza di quella italiana, prevede l'arresto preventivo per questo reato. In Grecia, poi, non si può celebrare un processo in contumacia. "Non ci sta bene che Zanotti possa subire in un carcere greco - rispetto a cui non abbiamo garanzia - un trattamento sproporzionato ai livelli minimi di umanità e di diritto che esistono nelle carceri italiane".
Un rimprovero, poi, viene alla politica da parte del legale. "Ci sono state tante parole, pochi aiuti concreti. Devo dire che il centro destra ha fatto la mossa, sul centro sinistra si segnala encefalogramma piatto. I politici sono più sensibili agli interessi diffusi, ma bisognerebbe capire che vicende come questa non riguardano solo il singolo. Oggi è toccato a Luca, domani potrebbe toccare a un cittadino italiano che magari diffama un politico greco e di cui viene chiesta l'estradizione. E' inaccettabile la consegna da parte del nostro paese".
(NewsRimini.it)
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