Federalismo Repubblicano

[antenoride]

[FONT='Verdana','sans-serif']Esiste un Federalismo Repubblicano? [/font]
[FONT='Verdana','sans-serif']Si, lo so, è esistito, ma oggi è ancora attuale? [/font]
[FONT='Verdana','sans-serif']Partendo da quello storico filone è possibile formulare una visione di Federalismo Repubblicano da contrapporre a questo federalismo fiscale che ci viene oggi proposto (i soldi sono miei e me li gestisco io)?[/font]
[FONT='Verdana','sans-serif']Quali potrebbero essere i suoi pilastri portanti in grado di garantire:[/font]
[FONT='Verdana','sans-serif']- l’unità del paese[/font]
[FONT='Verdana','sans-serif']-una maggiore efficienza amministrativa[/font]
[FONT='Verdana','sans-serif']-la salvaguardia dei principi fondamentali per un paese democratico (Libertà-Fraternità-Uguaglianza)[/font]
[FONT='Verdana','sans-serif']-……[/font]
[FONT='Verdana','sans-serif']N.B.[/font]
[FONT='Verdana','sans-serif']Federalismo Repubblicano. Al termine Repubblicano io di solito do una doppia valenza, sia quella della tradizione partitica repubblicana, sia quella della nostra repubblica italiana. [/font]

[LUCIO (POL)]

Forse -anche per evitare di fare il gioco altrui- faremmo meglio a parlare di confederalismo repubblicano.

[edera rossa (POL)]

1) Ritengo che il termine federalismo repubblicano vada interpretato come l'aderire ad una corrente di pensiero politico che parte dal presupposto del valore della pluralismo e della partecipazione come metodo generale di governo. Per il federalismo repubblicano non si tratta solo di esaltare la diversità tra territori , quanto le diversità ( etniche, culturali, religiose) all'interno degli stati. Già in periodo napoleonico ci fu chi ricordò come il federalismo poteva adattarsi all'Italia, meglio che alla Francia, inquanto stato in via di formazione. Esso diffatti rappresenta geneticamente un diverso modo di essere rispetto all'autonomismo, più che un diverso modo di concreto governo delle realtà statuali.%%%%%%

[edera rossa (POL)]

2) Potremmo, in realtà, avere degli stati federali nei quali la quantità e la qualità dei poteri che i singoli territori riconoscono allo stato federale siano ben superiore di quelli che possono rimanere ad uno stato basato sulle autonomie regionali, una volta date alle regioni una serie di poteri delegati. Quindi differenza nella nascita , più che nella pratica politica ( ed in realtà gran parte di ciò che viene invocato dai leghisti per il nuovo stato federale poteva essere già stato realizzato mantenendo la struttura regionale dello stato).
Unica differenza significativa tra stato regionale e stato federale ritengo dovrebbe essere il diritto di secessione. Ma anche qui, credo sia poi, nel concreto, più una questione di volontà politca che di assetto istituzionale. Il regionalista Mazzini riconosceva , teoricamente inquanto contrario allo schiavismo, il diritto di secessione del Sud degli Stati Uniti, il federalista Cattaneo era contrario dal distacco dei cantoni cattolici dalla Confederazione Elvetica. %%%%%%

[edera rossa (POL)]

3) Credo quindi che il federalismo repubblicano ( al quale ai Cattaneo , Mario, Ghisleri, e tanti altri repubblicani nel corso dei decenni, aggiungerei anche le vicine posizioni di Salvemini, Dorso e soprattutto di Silvio Trentin) sia stato e sia una corrente di pensiero politico importante per l'esaltazione del valore della libertà liberatrice che necessita di un a pluralita centri attorno a cui svilupparsi ( la cattaneana libertà "piante dalle cento radici) , e per il riconoscimento del valore dei contrasti culturali, filosofici, politici, religiosi. Una esaltazione del dubbio permanente che è alla base di una serie di una illuministica fiducia nel valore della libertà individuale e dei gruppi , grandi o piccoli che siano. Il nostro federalismo è l'esatto contrario di quello leghista. %%%%%%%%%%%

[edera rossa (POL)]

4) Per il presente ( in cui istituzionalmente l'Italia, proprio perchè parliamo di uno stato già formato, non può che essere autonomista anche se si preferirà chiamarlo diversamente) un federalismo che ha sempre posto attenzione a quelle che Cattaneo chiamava le "languide estremità" non può certo essere quello dell'indifferenza o peggio verso le aree più deboli. Altro discorso per la possibilità di premiare le situazioni di autogoverno virtuoso. La nostra , l'ho già ricordato altre volte e mi permetto ripeterlo, è una scuola politica per la quale libertà ha sempre fatto rima con austerità. Ma siamo sicuro che gli strumenti esistenti non sarebbero sufficenti? Anche perchè è ancora il comune il centro pulsore delle autonomie. Ma proprio dai comuni è incominciata una tendenza a premiare chi fa , sin da giovine, politica per professione; proprio dai comuni viene un impennarsi della spesa pubblica.
Credo che alla fine più che di federalismo o non federalismo occorra, ed in questo tanto cattaneamente che mazzinianamente, formare i cittadini della repubblica che rimane dove "non l'uomo sull'uomo, ma il bene sol primeggia".

[edera rossa (POL)]

5) credo, comunque, che il richiamo fatto da Antenoride non vada abbandonato e che si possano elaborare nostre posizioni in materia di politiche fiscali volte a premiare le aree virtuose e politche di investimenti nei quali il rapporto costo benefici non si risolva nel confronto fra i costi per i cittadini ed i benefici per i soliti noti. Alcune idee le avrei anch'io, ma credo che prima sia il caso di spazzare via l'idea di fondo che all'Italia oggi serva qualcosa di simile a ciò che la lega scambia per federalismo.

[Venom]

2) [...] Il regionalista Mazzini riconosceva , teoricamente inquanto contrario allo schiavismo, il diritto di secessione del Sud degli Stati Uniti, il federalista Cattaneo era contrario dal distacco dei cantoni cattolici dalla Confederazione Elvetica. %%%%%%

Mazzini regionalista non direi proprio (e tanto meno federalista):

La Patria è il segno della missione che Dio v'ha dato da compiere nell'umanità. Le facoltà, le forze di tutti i suoi figli devono associarsi pel compimento di quella missione. Una certa somma di doveri e di diritti comuni spetta ad ogni uomo che risponde al chi sei? degli altri popoli: sono Italiano. Quei doveri e quei diritti non possono essere rappresentati che da un solo Potere uscito dal vostro voto. La patria deve aver dunque un solo Governo. I politici che si chiamano federalisti, e che vorrebbero far dell'Italia una fratellanza di Stati diversi, smembrano la Patria e non ne intendono l'Unità. Gli stati nei quali si divide in oggi l'Italia non sono creazione del nostro popolo: uscirono da calcoli d'ambizione di principi o di conquistatori stranieri, e non giovano che ad accarezzare la vanità delle aristocrazie locali, alle quali è necessaria una sfera più ristretta della grande Patria. Ciò che voi, popolo, creaste, abbelliste, consacraste coi vostri affetti, colle vostre gioie, coi vostri dolori, col vostro sangue, è la Città, il Comune, non la Provincia o lo Stato. Nella Città, nel comune dove dormono i vostri padri e vivranno i nati da voi, s'esercitano le vostre facoltà, i vostri diritti personali, si svolge la vostra vita d'individuo. È della vostra Città che ciascuno di voi può dire ciò che cantano i Veneziani della loro: Venezia la xe nostra: - l'avemo fatta nu. In essa avete bisogno di libertà, di Comune e Unità di patria, sia dunque la vostra fede. Non dite Roma e Toscana, Roma e Lombardia, Roma e Sicilia, dite Roma e Firenze, Roma e Siena, Roma e Livorno, e così per tutti i comuni d'Italia: Roma per tutto ciò che rappresenta la vita italiana, la vita della Nazione; il vostro comune per quanto rappresenta la vita individuale. Tutte le altre divisioni sono artificiali, e non s'appoggiano sulla vostra tradizione Nazionale.

E' un pensiero che condivido moltissimo, l'Italia non è fatta di regioni ma di comuni, spesso diversissimi tra loro anche se nella stessa regione o provincia.
Rivendicare maggior autonomia per una regione o una macroregione come la "padania" per difenderne la cultura e la tradizione come fa Bossi è veramente assurdo.
Si dimentica infatti che per secoli ci sono state guerre tra Milano e Venezia, Venezia e Genova, tra Bergamo e Brescia, tra Como e Milano ecc.
Questo ovviamente non significa che l'unità italiana non ha senso.
Le diversità territoriali (soprattutto comunali) sono una ricchezza che vanno valorizzate, ma per fare questo non è necessario sfaldare lo stato centrale.

Per quanto riguarda la guerra civile americana, Mazzini parteggiò per il Sud, nonostante la schiavitù, per il suo liberismo economico, mentre invece il Nord era protezionista.

[edera rossa (POL)]

Mazzini regionalista non direi proprio (e tanto meno federalista):


E' un pensiero che condivido moltissimo, l'Italia non è fatta di regioni ma di comuni, spesso diversissimi tra loro anche se nella stessa regione o provincia.
Rivendicare maggior autonomia per una regione o una macroregione come la "padania" per difenderne la cultura e la tradizione come fa Bossi è veramente assurdo.
Si dimentica infatti che per secoli ci sono state guerre tra Milano e Venezia, Venezia e Genova, tra Bergamo e Brescia, tra Como e Milano ecc.
Questo ovviamente non significa che l'unità italiana non ha senso.
Le diversità territoriali (soprattutto comunali) sono una ricchezza che vanno valorizzate, ma per fare questo non è necessario sfaldare lo stato centrale.

Per quanto riguarda la guerra civile americana, Mazzini parteggiò per il Sud, nonostante la schiavitù, per il suo liberismo economico, mentre invece il Nord era protezionista.

Guarda che Mazzini riteneva che l'Italia potesse essere suddivisa in 10 o 12 regioni, il passo da te riportato è precedente.
Non ho trovato alcun passo di Mazzini in cui desse la preferenza al sud degli Stati Uniti per ragioni di liberismo economico, Ho invece trovato un suo passo, che non ricordo a memoria e che dovrei ritrovare fra i vari libri di Mazzini e sul mazzini che ho in casa, nel quale si dichiara, parlando a proposito della guerra di secessione americana, di essere favorevole al diritto dei cittadini di seccedere da un altro stato. Per la verità non mi risulta che , in generale, Mazzini , pur fortemente polemico con il comunismo, fosse un innamorato del liberismo economico se non per il contorno politico conseguente. Del resto la sua formula era quella della cooperazione e del capitale e lavoro nelle stesse mani.
Comunque il problema che pongo nei miei post è che non è il momento territoriorale a caratterizzare il federalismo democratico, ma il suo inserimento all'interno di una più generale valorizzazione delle differenze.
Ritengo inoltre che il federalismo abbia senso come richiamo ad una scuola di pensiero politico e che possa in concreto manifestarsi solo al momento della formazione di uno stato; mentre gli spazi del decentramento regionale sono più che
sufficenti alle nostre esigenze.
Aggingo che è forse il caso di ricordare come quella stessa destra pojadista, che oggi è ultrafederalista, fosse stata a suo tempo contrarissima all'attuazione del dettato costituzionale in materia di regioni. Ritengo che il ritardo di detta attuazione è stata una delle cause di molti nostri problemi .

[Repsol]

Bisogna abolire le province e dare maggore autonomia alle regioni ed ai comuni.

Non c'è bisogno di "federare" alcunchè. Solo maggiore automonia a quegli enti.