stavolta ti devo contraddire, che le discriminazioni (quando non vere e proprie persecuzioni, come in arabia saudita) esistono, questo non è una novità...e soprattutto contro i fratelli copti d'egitto
in ogni caso, speriamo che discriminazioni e persecuzioni appartengano sempre più al passato e non più al presente e mai al futuro
questo era vero fino ai tempi di Nasser, poi vi è stata una islamizzazione forzata, oggi al cairo ed in tutto l'egitto l'economia è in mano ai muslim, che hanno la precedenza anche nelle assunzioni nei concorsi pubblici etc..
guarda i nomi dei ministri di Mubarak, e mi dici quanti nomi cristiani ci sono.
ripeto, ho vissuto in egitto per più di un anno, parlo di cose che conosco di prima mano...
credo che il problema della reciprocità riguardi il rapporto tra stati e non intacchi i diritti che in uno stato democratico devono essere riconosciuti alla persona inquanto tali. Tra l'altro esiste un diritto di riunione che vale anche per i mussulmani italiani. Se un domani un qualsiasi stato mussulmano si dovesse lamentare per il trattamento dei suoi cittadini in Italia, si potrebbe rispondere in termini di reciprocità. Va però anche detto che per uno stato laico non si tratta di chiedere quante chiese cattoliche vi sono in quei paesi, ma chiedere che sia rispettato il diritto di espressione di tutti i cittadini italiani, qualsiasi sia la loro fede, atei compresi. Altrimenti saremmo anche noi uno stato confessionale anche nei rapporti internazionali. Cosa che , del resto, è già per molti aspetti
anche in germania negli anni trenta le minoranze ebree appartenevano alla media ed alta borghesia, ma pure alla bassa.
non è servito come alibi, non li ha risparmiati dall'essere perseguitati.
chiedi al tuo amico - ma solo se sei in confidenza, potrebbe avere timore di parlare altrimenti - ciò che il fratelli mussulmani incitano a fare, e che viene fatto. io ho testimonianze precise da alessandria.
i cristiani non sono numerosi, una volta - abbastanza recentemente - lo erano molto di più. c'è stata una fuga massiccia causata da persecuzioni e discriminazioni. le leggi dei paesi islamici non aiutano o garantiscono di certo la libertà di culto.
scrivere "ovunque" nel titolo è estremamente capzioso, te ne rendi conto?
sai, ne va del dibattito quando si comincia osì.
p.s. nei paesi islamici che ho menzionato di conoscere ci ho vissuto, non ci sono andato da turista.
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A fool and his money can throw one hell of a party.
Vedo che fate un po' come la Fallaci, mancate di analisi statistica. Lei, per denunciare l'intolleranza del mondo islamico, faceva continui riferimenti all'Iran di Khomeini (un paese, un periodo storico), voi all'Arabia Saudita. Ho letto che questo paese non brilla di tolleranza in ogni senso (peggio perfino dell'Iran), mi sembra però abbia qualche milioncino scarso di abitanti, rispetto al miliardo e passa di musulmani. Statisticamente è cioè abbastanza insignificante.
Poi, ripeto, visto che gli orridi palandroni leghisti parlano sempre di reciprocità, parliamo di quei paesi da cui provengono gli immigrati islamici in Italia: Tunisia, Marocco, Algeria, Egitto, Senegal. Almeno i primi quattro hanno molte più chiese cristiane nel territorio di quante moschee abbiamo noi. Del Senegal non so e quindi non mi esprimo
Berluskhorror