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chi ha letto "Le nettoyage ethnique" non si meraviglia certo . Mai pubblicato in Italia, però. ecco un brano che ho tradotto: "....L'antisemitismo serbo- Il movimento filonazista Zbor si distinse nella caccia all'ebreo. Inquadrati nei Volontari Serbi di Ljotich, questi nazisti serbi guidarono la Gestapo. Il 27 luglio 1941 1200 Ebrei di Belgrado si consegnarono ai Tedeschi, e vennero presi in consegna dai Volontari Serbi. 120 vennero ammazzati dopo pochi giorni come ostaggi in rappresaglia ad un'azione partigiana. Gli altri 1080 inviati ai lavori forzati. I giorni successivi i Volontari Serbi assieme ai volkdeutsche rastrellarono le vie di Belgrado e catturarono altri Ebrei che inviarono ai lavori forzati. Assieme volkdeutschen e Volontari Serbi distrussero sinagoghe e dissacrarono i cimiteri ebraici. Nel '42 catturarono 7 Ebrei camuffati da serbi e vennero per ciò elogiati come eroi sul giornale Obnova, organo dello Zbor. Alcuni Ebrei raggiunsero i cetnici, credendoli resistenti; ma quando si accorsero del loro collaborazionismo era ormai troppo tardi. Vennero torturati, sgozzati e squartati. Altri vennero venduti ai Tedeschi. Altri, soprattutto coloro che raggiunsero i cetnici di Mihajlovich, vennero sgozzati come i maiali, secondo la tecnica cetnica. Nella Belgrado occupata i Serbi filonazisti organizzarono il 22 ottobre 1941 la Grande Esibizione Anti Massonica. L'iniziativa partì da Giorge Perich, capo della sezione propaganda di Stato del gen. Nedich, già agente dei servizi tedeschi prima dell'invasione. I direttori della esibizione furono Lazar Prokich e Stevan Klujich, entrambi membri influenti di Zbor. Klujich era anche editore dell'edizione serba del giornale nazista Signal. La sezione giudaica era curata dal prof. Momcilo Balich. Decine di migliaia di persone accorsero a visitare, pagando, questa esibizione. I temi razzisti antisemiti vennero amplificati dalla stampa serba. Dopo pochi mesi il camion-camera-a-gas iniziò il suo quotidiano viaggio di disgraziati che venivano asfissiati coi gas di scarico. 7000 ebrei morirono così, attraversando in mezzo all'indifferenza generale le strade della periferia di Belgrado insensibili alle loro urla disperate. I loro abiti vennero acquistati da una ditta serba, con regolare contratto firmato negli uffici della Gestapo di Belgrado. Nell'agosto del '42 non c'erano più Ebrei in Serbia, ed il governo Nedich confiscò tutte le loro proprietà. E con il 60 % di quei fondi, un miliardo di dinari, pagò i danni all'Esercito Tedesco. La Serbia di Nedich ricevette l'elogio del fuerher come il primo paese d'Europa Judenfrei (libero da Ebrei). ... Il collaborazionismo del clero serbo ortodosso- Importanti dignitari della chiesa serbo -ortodossa appoggiarono apertamente i nazisti e condivisero con giustificazioni teologiche il loro sterminio. Già il 7 luglio 1941, il giorno dell'inizio dell'insurrezione partigiana, un sinodo della chiesa serbo ortodossa dichiarò che era neccessario essere leali verso le autorità di occupazione e che era compito della chiesa il mantenimento dell'ordine e della sottomissione. Alla fine dell'ottobre '41 ci fu un incontro molto pubblicizzato fra Milan Nedich ed il metropolita Josif, capo del sinodo, nel quale la chiesa confermò il pieno sostegno al governo. Nel novembre, mentre si era intensificata la caccia all'Ebreo, il pope Dušan Popovich condannò gli Ebrei dal pulpito della cattedrale di Belgrado con queste parole "...ci hanno tradito e venduto! Il verme del tradimento e della corruzione è penetrato nel nucleo della Jugoslavia, portato dal Giudaismo e dalla Massoneria...". Il 30 gennaio 1942 il Metropolita Josif proibì la conversione degli Ebrei all'ortodossia, chiudendo così una potenziale via di salvezza dallo sterminio sicuro, già iniziato a Sajmište. Mentre era in corso lo sterminio degli Ebrei, abbondantemente preannunciato e ormai ben noto, il Ministro Serbo dell'economia Mihajlo Olcian veniva benedetto dal reverendo Nikolaj Velimirovich, vescovo serbo ortodosso entusiasta del nuovo ordine. Questa benedizione venne impartita dopo che Olcian aveva pronunciato un violento discorso antisemita, definendo gli Ebrei causa dei loro mali, principale nemico della Serbia , scusandosi con i Tedeschi per il ruolo dirigente che avevano gli Ebrei prima del loro arrivo salvifico e ringraziando i Tedeschi per aver liberato la Serbia dal dominio ebraico. I Serbi di oggi, grazie ad una grande campagna di revisionismo storico, hanno elevato Velimirovich a profeta, e lo considerano addirittura il più grande teologo dopo S.Sava. E' stato fatto credere loro che egli sia un martire, torturato dai nazisti nel campo di Dachau. Effettivamente egli venne internato per due mesi a Dachau alla fine di settembre 1944, come molti altri religiosi, ma venne trattato come prigioniero d'onore (Ehrenhaftling), in un appartamento privato, nutrito col rancio degli ufficiali tedeschi, e poteva andare in città con una scorta di soldati tedeschi. Venne poi ricoverato nell'ospedale del campo e infine, agli inizi di dicembre, liberato per l'intervento di Ljotich. Quindi venne alloggiato prima in un albergo turistico e poi in un albergo di Vienna, dove ricevette cure mediche. Nemmeno dopo aver constatato le sofferenze terribili degli Ebrei a Dachau egli ebbe parole di solidarietà, ma solo di condanna nei loro confronti come assassini di Cristo. Ispirandosi ai Protocolli dei saggi di Sion, a Dachau scrisse un libello antisemita indicando negli ebrei i figli di Satana, inventori della democrazia, degli scioperi, del socialismo, dell'ateismo, della tolleranza per tutte le fedi, del pacifismo, della rivoluzione universale, del capitalismo e del comunismo... Egli venne liberato da Dachau assieme al Patriarca della chiesa serbo ortodossa Gavrilo Dozhich, il quale però si rifiutò di riconoscere la Serbia di Nedich perché da essa erano escluse le regioni annesse alla Croazia, all'Ungheria, alla Bulgaria ed al Montenegro, territori soggetti al suo patriarcato (ma altrettanto alleati ai nazisti). In definitiva quasi tutti gli ebrei della Serbia, circa 15.000, vennero soppressi entro la metà del 1942. Harald Turner proclamò che, primo stato in Europa, la Serbia era Judenfrei. Ciò sarebbe stato impossibile senza la grande collaborazione delle autorità serbe , dei cetnici e della chiesa serbo ortodossa.