Nelle braccia del Nazismo
21 agosto 2008
Il Secolo XIX, 21 agosto 2008
Libro scandalo: le francesi si gettarono nelle braccia dei nazisti. Furono i soldati di Adolf Hitler a scatenare negli anni delloccupazione la rivoluzione sessuale in Francia e le francesi, affascinate dai biondi e prestanti tedeschi, fecero quasi a gara per gettarsi nelle loro braccia. Ha scatenato furiose polemiche il libro di Patrick Buisson 19401945: Gli anni erotici, che smonta uno dei miti francesi più tenaci, quello delleroica resistenza della popolazione contro loccupante nazista, al quale si sarebbero rifiutate perfino le prostitute dei bordelli. Il quotidiano Le Monde ha sferrato un durissimo attacco allautore, un politologo diventato lo scorso anno consigliere di Nicolas Sarkozy, accusandolo di aver «colpito sotto la cintura» ed aver trasformato loccupazione nazista «in una gigantesca orgia».
Ma le cifre del libro sono difficilmente contestabili e mettono in evidenza una verità amara, riconosciuta recentemente anche dal ministro degli Esteri, Bernard Kouchner, che in una conferenza alluniversità Humboldt di Berlino ha chiesto di rendere giustizia agli oltre 200 mila «enfants de boches», i figli dei crucchi, ancora oggi umiliati a causa della loro origine, chiedendo di «trasformare in una realtà positiva la loro identità franco-tedesca». Nel suo libro Buisson mette in evidenza che, a dispetto dei 92 mila soldati francesi caduti nella disperata resistenza contro laggressore nazista e dei due milioni di uomini deportati in Germania dopo la disfatta del giugno 1940, in Francia ci fu uno spettacolare boom delle nascite, al quale non è stato estraneo il contributo della virilità dei boches.
Un altro choc i parigini lo hanno subito qualche mese fa, in occasione della mostra fotografica Parigi sotto loccupazione, in cui sono state esposte le immagini scoperte dopo la morte del fotografo André Zucca, da cui emerge che allombra della croce uncinata i francesi, una volta assuefatti alloccupazione, hanno continuato a spassarsela allegramente. Da più parti era stato chiesto di chiudere la mostra, ma il sindaco socialista Bertrand Delanoë ha tenuto duro, con il risultato che mai unesposizione degli ultimi 140 anni ha avuto unaffluenza così massiccia. Nel suo libro, che sta scatenando ancora più polemiche di quello di Jonathan Littell, Le Benevole, incentrato sulla figura di un mostruoso ufficiale delle SS dalle tendenze omosessuali, Buisson cita a sostegno della sua tesi anche Simone de Beauvoir, che in quegli anni rimase affascinata dalla «cultura del corpo» dei soldati tedeschi, scoprendo «la spontanea gentilezza» degli occupanti e «il vero significato della parola party», mentre il suo compagno e filosofo Jean-Paul Sartre non ebbe difficoltà ad ammettere che «non siamo mai stati così liberi come sotto loccupazione». «È irritante apprendere che mentre gli ebrei venivano deportati, i francesi si dedicavano alle avventure sessuali, ma questa è la verità», sostiene Buisson, il quale rincara la dose affermando che largomento del suo libro «rompe un tabù, con una storia che nessuno vuole ascoltare. Anche se ferisce il nostro orgoglio nazionale, la realtà è che la gente si era adattata alloccupazione». Nel libro di 571 pagine, edito da Albin Michel, lautore scrive che la schiacciante supremazia dellesercito tedesco aveva prodotto sulle donne «uno choc erotico, la cultura nordica del corpo aveva scardinato la visione morale francese. I tedeschi si mostravano costantemente a petto nudo, quando si lavavano alle fontane dei villaggi o pulivano le loro armi. I corpi dei soldati della Wehrmacht scatenarono un terribile scompiglio in Francia, poiché in fin dei conti erano alti, ben curati e ben fatti», mentre di fronte alla loro virilità gli uomini francesi rimasti in patria apparivano «stanchi masturbatori».
Lumiliante disfatta dellesercito francese nel giro di poche settimane viene assimilata nel libro a un fiasco della virilità gallica mentre, emancipate sessualmente dai soldati di Hitler, le donne scoprivano la scarsa forza erotica dei loro uomini. Se «le donne serbano il loro cuore per i vinti», come vantava un famoso detto del tempo, era però ai vincitori che facevano spesso dono dei loro corpi ovunque capitasse, anche al cinema, che secondo lautore «per pochi franchi era meno costoso di una stanza dalbergo, era oscuro e offriva anonimità, un posto ideale per le espansioni amorose». Distrutto anche il mito del rifiuto alloccupante delle prostitute, creato sul modello della protagonista del racconto Boule de suif, palla di sego, di Guy de Maupassant, ambientato allindomani di unaltra disastrosa disfatta francese, quella contro i prussiani nel 1870. Buisson rivela che i tedeschi erano i benvenuti nelle migliori maison, con un terzo dei locali riservato agli ufficiali di Hitler, mentre «altre 100 mila parigine si trasformavano in prostitute occasionali», ammaliate dal fascino teutonico o semplicemente per sopravvivere meglio e ottenere qualche vantaggio e comodità. Allindomani della disfatta nazista, queste francesi colpevoli di aver amato un tedesco vennero sottoposte al terribile supplizio di essere rapate a zero e fatte sfilare per le vie di città e villaggi tra lo scherno feroce dei loro concittadini. A rimanere vittima del fascino teutonico era stata anche la celebre attrice Arletty, che però con francese strafottenza aveva ribattuto a chi laccusava che mes fesses nont pas de patrie, le mie chiappe non hanno patria.