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E nel solco tracciato dal ministro il provveditore agli studi di Bergamo non vuole essere da meno
Circolare ai presidi: "Sono i simboli dello Stato, giusto
che gli studenti li conoscano". Scoppia la polemica
Bergamo, a scuola si canta l'inno
E la Lega: "Una sceneggiata"
di FRANCO VANNI
BERGAMO - In provincia di Bergamo la scuola comincia con l'inno d'Italia, cantato in coro da un migliaio di studenti. Lo ha deciso il dirigente scolastico provinciale (che ha sostituito la figura del provveditore) Luigi Roffia, per cui "l'inno è simbolo dello Stato e dell'unità nazionale, ed è giusto che i ragazzi lo cantino". Sulle note di Fratelli d'Italia, un gruppo di cadetti della guardia di finanza in alta uniforme farà l'alzabandiera, aprendo così ufficialmente l'anno scolastico.
La cerimonia si terrà il 16 settembre nel cortile dell'istituto tecnico Natta di Bergamo. Oltre ai 900 studenti della scuola (di cui 30 stranieri), saranno invitati a cantare anche i rappresentanti dei ragazzi di altre scuole. La scelta della data, il giorno dopo l'inizio delle lezioni, dà il tempo agli studenti per esercitarsi. Oltre alle prevedibili polemiche della Lega (che nel Bergamasco alle ultime elezioni aveva il 31% dei voti), un altro inciampo alla cerimonia potrebbe essere infatti la poca conoscenza che i ragazzi hanno dell'inno.
Luca Capelli, studente al Natta e rappresentante in consiglio d'istituto, parla anche per i compagni: "Ci dovremo preparare, questo è sicuro. Io dell'inno ne so metà, altri nemmeno quella". E il provveditore annuncia: "Andrò a parlare con loro il primo giorno di scuola. Se lo chiederanno, potremmo distribuire il testo nelle classi". E se per imbarazzo, o per orgoglio padano, alcuni non volessero cantare? Roffia non ci crede: "L'anno scorso organizzammo nelle scuole incontri con la Guardia di Finanza.
Durante l'alzabandiera veniva suonato l'inno, e gli studenti erano commossi". Da qui l'idea di farlo cantare a loro, e di farne la sigla della scuola che comincia.
Ieri il provveditorato ha stampato l'invito "alle autorità" per la cerimonia: il vescovo di Bergamo Roberto Amadei, il presidente della Provincia Valerio Bettoni (Forza Italia) e Roberto Bruni, sindaco di Bergamo, di Centrosinistra. "E' una bella iniziativa, ci sarò - annuncia Bruni - nei giovani si deve affermare il senso delle istituzioni e dell'identità nazionale". E sul fatto che non tutti i ragazzi conoscano le parole dell'inno, rilancia: "Fratelli d'Italia va insegnato a scuola, è grave che alle superiori ci sia chi non lo conosce". Il provveditorato ha anche mandato una circolare a tutte le scuole della provincia, invitandole a organizzare per l'inizio dell'anno cerimonie simili.
E arriva la polemica della Lega. Per Daniele Belotti, presidente della commissione Cultura in consiglio regionale, "cantare l'inno in cortile è una sceneggiata, per rinsaldare un'identità che in realtà è debole.
Sarebbe stato meglio fare cantare ai ragazzi Notèr de Berghèm, inno cittadino che li rappresenta davvero".
http://www.repubblica.it/2008/08/sez...no-scuola.html
fascista o no, la cosa certa è che Tremonti è ....