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    Predefinito Il valore europeo del risorgimento italiano, di Marco Pannella

    Celebrare a Londra il XX settembre. Il valore europeo del Risorgimento italiano

    Di Marco Pannella - 25 agosto 2008


    Credo che sia giunta di gran tempo l’ora di sottolineare che il 20 settembre 1870 (data della Breccia di Porta Pia e della liberazione di Roma dal potere pontificio) ha avuto un significato e un valore grande nella storia europea ed internazionale, sul piano istituzionale, politico, laico e religioso.
    Il fatto è che da tempo le tradizionali celebrazioni (e non-celebrazioni!) del XX Settembre, a Porta Pia e con convegni Radicali, mi sembravano improprie, troppo “nazionali” e troppo poco europee (e oltre), come dovrebbero essere. Ora, all’improvviso, abbiamo deciso di rompere gli indugi: vorremmo celebrare questa data a Londra, con un primo Convegno di studio e di riflessione, di rilancio del valore europeo che ebbe nel mondo politico, culturale e religioso europeo e in particolare britannico, fra 3 settimane, il 20 Settembre 2008.
    Visto il pochissimo tempo per organizzare questo appuntamento, pensiamo ad una giornata di lavori con presenze limitate e selezionate (semmai trasmettendolo in diretta in Italia su Radio Radicale, e ponendolo nei vari siti Internet nelle versioni inglese oltre che italiana, e fors’asnche in francese).
    Per sede possibile pensiamo a un ambiente londinese del Parlamento Europeo, a un’ospitalità parlamentare o universitaria, a quella di un Club Liberale… o di altra area politica che fosse disponibile e preferibile. Inviteremmo membri della Camera dei Comuni e dei Lord, oltre ai parlamentari del R. U. del Parlamento Europeo.
    Temi possibili sono infiniti. L’imbarazzo della scelta è quindi grande, e da risolversi in base alle disponibilità ed alla condivisione delle utilità di questo rilancio di attualità della storia europea in relazione al Risorgimento liberale Italiano. Provo a compitarne alcuni: “Cause e conseguenze europee (o britanniche, o francesi, o austriache ecc…) del 20 Settembre italiano e della fine degli Stati Pontifici”; “Ernesto Nathan londinese e romano: radici culturali e politiche familiari e britanniche, vicenda storica italiana”; “Lord Acton e gli eventi religiosi e politici degli anni ‘860 e ‘870 pontifici e italiani”; “Cause e conseguenze in Europa, nel mondo politico, in quello religioso (in particolare cattolico, evangelico, anglicano), in quello massonico e laico”; “Cause e conseguenze francesi del 20 settembre 1870, dell’Unità italiana e della Terza Repubblica”…
    Ci rendiamo perfettamente conto – credo che non sia difficile immaginarlo – della difficoltà di “improvvisare” questo inizio di impresa, nelle condizioni di tempo e di mezzi nelle quali ci troviamo. Abbiamo ritenuto necessario affrontarne il rischio e costi. Il ne s’agit plus de savoir si l’eau est froide, il faut traverser le courant.

    http://www.radioradicale.it/celebrar...mento-italiano

  2. #2
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    Notizie Radicali
    il giornale telematico di Radicali Italiani venerdì 05 settembre 2008
    Direttore: Gualtiero Vecellio

    Rileggiamo il venti settembre


    di Francesco Pullia
    Il venti settembre non è una data qualsiasi e non può essere considerata una semplice ricorrenza. Segna, invece, un momento storico la cui portata travalica connotati nazionali e confinati ad una specifica contingenza per affermarsi come punto cruciale e di svolta non tanto, come ben si sa, nei rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica quanto, invece, tra religiosità e religione. Contrariamente, infatti, a chi intende artatamente rimarcare e accentuare l’aspetto conflittuale, quasi di irrisolvibile dualismo, di insanabile opposizione cui alluderebbe la celebre breccia che pose fine ad undici secoli di dominio temporale da parte dei pontefici, riteniamo importante andare al di là delle interpretazioni scontate e valutare approfonditamente lo scenario completamente innovativo che da quella giornata così ricca di significati è venuto a configurarsi.
    Il venti settembre, in sostanza, va a nostro avviso riletto non come accezione di scarto, cesura, netta divisione e, quindi, scontro frontale tra laicismo e religione ma come un incentivo ad affrancare il sentimento religioso, e l’etica ad esso connessa, dalle grinfie di un deleterio assolutismo.
    Ecco perché in tempi come i nostri in cui torna ad aggirarsi il terribile, spaventoso, spettro del fondamentalismo, con il suo carico di foschi presagi e insanguinato presente, quella giornata va sottratta al passato e attualizzata come simbolo non tanto di tolleranza quanto di fecondo, costruttivo, ecumenismo dialogale, di ermeneutica scaturita dalla profondità dell’incontro e ascolto. Sappiamo quanto sia difficile riuscire a veicolare questa posizione in un periodo in cui, purtroppo, prevale il parossismo intollerante, in cui l’intersecazione (che è ben altro della e dalla contaminazione) è diuturnamente minacciata dalla sopraffazione e dall’unilateralismo estremizzato. Proprio per questo è necessario avviare una seria riflessione, in modo da abbattere inutili muri e steccati.
    Va, in primo luogo, oltrepassato e finalmente risolto l’equivoco che vorrebbe il laicismo come irreligioso e antireligioso, così come, d’altra parte, deve essere superata l’insussistente concezione secondo cui la religiosità sarebbe completamente avulsa dalla sfera cosiddetta laica.
    Laicismo e religiosità diventano e sono sinomini non appena cessano di autorelegarsi entro gli stretti confini delle convinzioni apodittiche, irrefutabili e, quindi, del totalitarismo, vale a dire di un orizzonte esaustivo e onnicomprensivo, per destinarsi ad essere strumenti di orientamento relazionale e relativo.
    Cosa intendiamo dire? Semplicemente che laicismo e religiosità si negano e oppongono quando vicendevolmente mirano ad erodere e schiacciare la propria reciprocità mentre si fondono quando, partendo dagli interrogativi basilari, costitutivi della nostra finitudine, aprono sentieri, anche intentati, all’alterità.
    Di conseguenza, non può darsi divario tra laicismo e religiosità ma tra quest’ultima e religione codificata, istituzionalizzata, assolutizzata, privata cioè di quella tensione veritativa che è tipica del ricercare e, dunque, dell’anelito all’altro.
    E’ implicito ed evidente che ciò vale anche nel caso in cui il laicismo pretenda di erigersi a religione, deprivando, per di più, il sacro, snaturandolo nell’enfasi secolaristica. Ciò che è mistero non può essere ridotto a mondano.
    E, allora, il venti settembre rappresenta la restituzione del sacro alla propria sacralità, la sua sottrazione alla mondanità, la riappropriazione, da parte di un sentire finalmente non più condizionato e sottoposto a coercizione confessionale, di quel totalmente altro (che nulla a che fare con il totalitarismo) di cui la nostra umana avventura è parte e partecipe.
    E’ religiosamente laico o, il che è uguale, laicamente religioso porre attenzione e conferire centralità, in un’accorta analisi, alla nascita, alla morte, alla dignità del vivere come a quella del trapassare, farlo senza preclusioni di sorta, esaltando, potenziando l’ascolto e, ancor di più, rendendo quest’ultimo parola, comprensione, compassione, compresenza.
    Se si dovesse efficacemente raffigurare ciò che il venti settembre, secondo quest’ottica propositiva, rappresenta dovremmo probabilmente pensare al tao, alla compenetrazione delle polarità dello yin e dello yang o anche alla scacchiera in cui il nero e il bianco non si escludono ma si amalgamano.
    In questo senso, il venti settembre va visto come un punto di svolta (e d’unione) in cui il sacro è riuscito ad evincersi dal proprio depauperamento temporale per tornare a muovere le coscienze.
    Per questo, la riflessione sulla data del venti settembre, che non per niente anticipa di un giorno l’equinozio autunnale, cioè l’istante in cui il sole viene a trovarsi esattamente sull’equatore, dovrebbe andare oltre gli angusti limiti nazionali e porsi come garanzia nei confronti di ogni insorgente integralismo, di ogni fanatico estremismo.

  3. #3
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    XX Settembre, Radicali Italiani: invito pubblico a partecipare alla celebrazione della Breccia di Porta Pia
    DEPOSITEREMO LA BANDIERA DELL'EUROPA SUL LUOGO DELLA BRECCIA

    Roma , 19 settembre 2008
    • Dichiarazione di Antonella Casu Segretaria, Michele De Lucia Tesoriere, e Bruno Mellano Presidente di Radicali Italiani

    Ieri, intervenendo a Montecitorio a conclusione della seduta mattutina, gli onorevoli Mario Pepe (PDL), Maria Antonietta Farina Coscioni e Maurizio Turco (RADICALI/PD) hanno ricordato la valenza politica della celebrazione della Breccia di Porta Pia, ricordando la caduta del potere temporale dei papi, sottolineando il valore unificante della laicità dello Stato e richiedendo la partecipazione ufficiale del Parlamento repubblicano alla ricorrenza del XX settembre 1870, hanno, infine, dato appuntamento pubblico a tutti i parlamentari per domani, sabato 20 settembre, alle ore 16.00 a Porta Pia.



    Facciamo nostro l’invito formulato ieri dai deputati Pepe, Coscioni e Turco durante la seduta della Camera dei Deputati e lo estendiamo a tutti i cittadini, in particolare romani, che potranno essere raggiunti dalle nostre parole. Da sempre, riteniamo importante ricordare e celebrare il XX settembre affinché non si perda la memoria di un EVENTO storico, estremamente fecondo di implicanze e ricadute politiche, per il nostro paese ma non solo.


    Mentre Marco Pannella ed Emma Bonino sono a Londra per ricordare ed approfondire il significato europeo della caduta del potere temporale del papato, mentre Radicali Italiani saranno impegnati contemporaneamente in ben 18 regioni per il lancio della campagna nazionale per “l’Anagrafe pubblica degli Eletti”, come nuova lotta per la caduta del poter temporale della partitocrazia italiana attraverso l’inveramento dell’einaudiano “conoscere per deliberare”, crediamo opportuno e doveroso che singoli cittadini si uniscano alla pattuglia laica dei parlamentari che si è data appuntamento a Porta Pia.


    Ci permettiamo di estendere l’invito ai laici come ai credenti, ai cattolici liberali come ai credenti in altro, agli agnostici come agli atei: riprendiamoci una ricorrenza, cancellata dal calendario, ma rimasta scolpita nella matrice profonda dello Stato moderno italiano, affinché non si tratti di una mera lapide dimenticata

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    Radicali a Londra per ricordare il 20 settembre 1870


    • da La Repubblica del 19 settembre 2008, pag. 59

    di Dario Pappalardo

    Con la breccia di Porta Pia - i1 20 settembre 1870 - e la liberazione di Roma dal potere pontificio non si compì soltanto l’unità d’Italia, ma nacque anche l’Europa laica. Lo sostengono i Radicali italiani che oggi e domani promuovono a Londra, nella sede di rappresentanza del Parlamento europeo, il convegno "Roma 20 settembre 1870, data epocale del mondo contemporaneo? Eredità e attualità" (gli interventi saranno disponibili anche sul sito www.radioradicale.it).

    «Celebreremo così la scomparsa degli Stati Pontifici, la nuova Europa ispirata a grandi valori laici, democratici, liberali, moderni», recita l’invito firmato da Emma Bonino e Marco Pannella. Lo scopo è di confrontare le pagine di storia di ieri con quelle di oggi, mentre la religione torna quotidianamente a incrociarsi con l’agenda della politica. «Per anni abbiamo ricordato l’anniversario inversione ‘domestica", a Roma - spiega Pannella - ma, ora, mentre assistiamo alla riproposizione del Concilio Vaticano I, del Sillabo e del fondamentalismo confessionale, è giunto il momento di sottolineare che l’evento del 1870 ha avuto una portata non solo nazionale, ma europea». Da qui la scelta di ospitare l’appuntamento a Londra, città che «accolse e protesse molti eroi dei Risorgimenti liberali continentali, come Kossuth, Mazzini e Garibaldi. E che impresse con la politica laica dei Gladstone, le religiosità forti dei Lord Acton e del cardinale Newman, la difesa della libertà di ricerca, morale, civile, scientifica, religiosa».

    I lavori saranno introdotti oggi alle 15 da Graham Watson, presidente del Gruppo ALDE (Liberale Democratico) del Parlamento Europeo. Tra gli aderenti all’iniziativa radicale c’è lo storico Giuseppe Galasso. «Spesso si dimentica che la breccia di Porta Pia pose fine a 1300 anni di potere temporale della Chiesa - dice Galasso -. Un potere che, da papa Gregorio Magno in poi, incise su tutta la storia europea. Già prima della conquista sabauda di Roma, i cattolici liberali e giansenisti avevano compreso che il potere temporale costituiva per la Chiesa una pericolosa tentazione: l’ingerenza indebita nella vita civile dei paesi».

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    Siena: commemorazione del 138° anniversario della breccia di Porta Pia


    Siena, 18 settembre 2008
    [FONT='Verdana','sans-serif']Causa concomitanti festeggiamenti dell’Istrice, la commemorazione del 138° anniversario della breccia di Porta Pia, è spostata a lunedì 22 settembre dalle 18 alle 19. Verranno letti passi, sul valore della laicità, tratti dagli scritti di Gaetano Salvemini ed Ernesto Rossi.
    L’associazione radicale Global Democracy, promotrice dell’iniziativa, rinnova l’invito ad associazioni e semplici cittadini a comunicare la loro adesione anche a mezzo telefono (339.1029814 Giulia Simi). Occorre uscire dalla logica, filo conduttore dei rapporti tra potere e Chiesa dal dopoguerra a oggi, di non “spaccare” l’Italia tra laici e cattolici, di preservare la coesione della società italiana, come se lo richiedesse una sorta di responsabilità istituzionale nei confronti dell’unità repubblicana. Si tratta, invece, di un compromesso di potere tra “poteri”.Al momento hanno dato la loro adesione tra gli altri il Partito Socialista/Riformisti senesi, la Sinistra Democratica , Verdi e gli ex sindaci di Siena Vittorio Mazzoni della Stella, Mauro Barni, Angela Bindi (capo gruppo di RC nel comune di Sovicille ), Amedeo De Napoli (consigliere comunale di Sovicille-Lista per Sovicille). [/FONT]

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    Il XX settembre sarà celebrato a Londra proprio mentre l’Italia “non conta più niente”


    • da Europa del 19 settembre 2008, pag. 8

    di Federico Orlando

    Cara Europa, conservo a casa un libro di scuola media col famoso (per me) quadro di Cammarana che raffigura l’irruzione dei bersaglieri di Cadorna nella Breccia di Porta Pia scavata dai cannoni di Cialdini il 20 settembre 1870. Quel giorno, caduto Napoleone III che proteggeva il potere temporale, l’Italia potè completare la sua unità con Roma capitale. Poi fascismo e Dc cancellarono non solo Cammarata, ma anche la separazione fra stato e chiesa.Ora la Lega cancella anche l’Italia.Mi chiedo perché mai Pannella abbia deciso di ricordare a Londra, oggi o domani, questa data che in Italia nessuno ricorda. Maria Pia Gelmini, Roma



    Risponde Federico Orlando:Cara Maria Pia (uso confidenzialmente il nome, lei mi capirà).
    Preso dalle cronache, conosco poco delle ragioni per cui il mio vecchio amico Pannella e la senatrice Bonino abbiano deciso di celebrare il XX settembre in un club liberale di Londra o in una sede parlamentare di quel paese, fra le memorie anglo-italiane di Acton e Nathan. Dell’iniziativa radicale mi interessa non solo il dibattito su un avvenimento “europeo”, come lo ha definito lo storico Giuseppe Galasso a radio radicale, ma il momento particolare in cui si svolge. Proprio ieri mi ha colpito e avvilito una dichiarazione di Carlo De Benedetti, che mi ha reso esplicito un sospetto che stentavo a confessarmi: «Non contiamo più nulla. L’Italia è un paese che è stato cancellato dagli schermi radar del mondo. Con l’eccezione del nostro passato, se arrivasse uno tsunami e non ci fosse più l’Italia, nessuno se ne accorgerebbe. Recentemente sono stato negli Stati Uniti e per la prima volta da anni nessuno mi ha chiesto nulla di cosa accade nel nostro paese». Capito, Maria Pia? Con l’eccezione del nostro passato (anche se le stesse visite ai musei sono dimezzate nell’ultimo anno), non esistiamo più per il mondo: siamo tornati esattamente «l’Italia espressione geografica», quale eravamo considerati nel mondo prima del risorgimento liberale che unificò il paese, abolì gli staterelli padani e borbonici e il potere temporale dei papi e fece dell’“Italietta” un’ espressione di pensiero politico. È durato poco, lo so. Il fascismo, per lucrare il sostegno pontificio che prima del XX settembre aveva lucrato Napoleone III, si mise sotto la mantella del papa: cosa che non impedì né a Napoleone III di finire a Sedan né a Mussolini di finire a Salò. Poi venne la democrazia cristiana dove, come scriveva il mio vecchio direttore Spadolini, «morto De Gasperi, la sua eredità fu dispersa e dilapidata nella guerra fratricida di tutti contro tutti nella Dc» (Il Tevere più largo, Longanesi 1970). Quel fratricidio ci ha portato, via tangentopoli, all’Italia barzellettistica di Berlusconi e delle folle che lo applaudono, come a Napoli applaudono le marionetta di Pulcinella quando bastona un’altra marionetta. È l’angoscia di questo presente che mi fa attaccare alla ciambella che De Benedetti non nega ai naufraghi di un’Italia che poteva essere e non è stata, la ciambella del «nostro passato».
    Porta Pia è, dopo la rivoluzione francese di ottanta anni prima, la pagina più importante della storia d’Europa.
    Logico e forse utile che Pannella e Bonino vadano a ricordarla a Londra, nell’Europa che non soffre tsunami.


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    XX Settembre, Rovasio: la commemorazione della Breccia di Porta Pia di questa mattina una farsa. Ricordati i soldati papalini e Papa Paolo VI nel silenzio generale delle istituzioni
    La vera e unica commemorazione della Breccia di Porta Pia si farà oggi pomeriggio alle ore 16 con la bandiera dell’Europa.

    Roma, 20 settembre 2008
    • Dichiarazione di Sergio Rovasio, Segretario Associazione Radicale Certi Diritti

    Questa mattina, nell'anniversario della Breccia di Porta Pia, ci siamo recati come Associazione Radicale Certi Diritti alla commemorazione ufficiale che il Comune di Roma, insieme ai rappresentati della Regione e della Provincia, promuove dal 1871 nel luogo della breccia in Corso d'Italia.

    I rappresentanti del Comune, che hanno preso la parola, hanno ricordato i soldati papalini caduti durante gli scontri con i Bersaglieri, dando lettura dei loro nomi (e non di quelli dei bersaglieri caduti) Successivamente è stata addirittura ricordata la figura di Paolo VI. Nessuno dei rappresentanti delle istituzioni presenti ha contestato tali affermazioni, ad eccezione di alcuni cittadini che hanno fischiato gli oratori. Appena gli oratori hanno concluso gli interventi è stato tolto l'audio e i rappresentanti delle Associazioni presenti non sono potuti intervenire. Alcuni rappresentanti delle Associazioni presenti, tra le altre l'Uaar di Roma, Certi Diritti, la Fondazione Massimo Consoli, Radicali Italiani, hanno invitato i cittadini ad essere presenti oggi pomeriggio alle ore 16 nello stesso luogo per la commemorazione vera della Breccia di Porta Pia con alcuni parlamentari di diversi schieramenti politici dove verrà depositata la bandiera dell’Europa.

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    XX Settembre, Radicali Italiani: invito pubblico a partecipare alla celebrazione della Breccia di Porta Pia
    DEPOSITEREMO LA BANDIERA DELL'EUROPA SUL LUOGO DELLA BRECCIA

    Roma , 19 settembre 2008
    • Dichiarazione di Antonella Casu Segretaria, Michele De Lucia Tesoriere, e Bruno Mellano Presidente di Radicali Italiani

    Ieri, intervenendo a Montecitorio a conclusione della seduta mattutina, gli onorevoli Mario Pepe (PDL), Maria Antonietta Farina Coscioni e Maurizio Turco (RADICALI/PD) hanno ricordato la valenza politica della celebrazione della Breccia di Porta Pia, ricordando la caduta del potere temporale dei papi, sottolineando il valore unificante della laicità dello Stato e richiedendo la partecipazione ufficiale del Parlamento repubblicano alla ricorrenza del XX settembre 1870, hanno, infine, dato appuntamento pubblico a tutti i parlamentari per domani, sabato 20 settembre, alle ore 16.00 a Porta Pia.



    Facciamo nostro l’invito formulato ieri dai deputati Pepe, Coscioni e Turco durante la seduta della Camera dei Deputati e lo estendiamo a tutti i cittadini, in particolare romani, che potranno essere raggiunti dalle nostre parole. Da sempre, riteniamo importante ricordare e celebrare il XX settembre affinché non si perda la memoria di un EVENTO storico, estremamente fecondo di implicanze e ricadute politiche, per il nostro paese ma non solo.


    Mentre Marco Pannella ed Emma Bonino sono a Londra per ricordare ed approfondire il significato europeo della caduta del potere temporale del papato, mentre Radicali Italiani saranno impegnati contemporaneamente in ben 18 regioni per il lancio della campagna nazionale per “l’Anagrafe pubblica degli Eletti”, come nuova lotta per la caduta del poter temporale della partitocrazia italiana attraverso l’inveramento dell’einaudiano “conoscere per deliberare”, crediamo opportuno e doveroso che singoli cittadini si uniscano alla pattuglia laica dei parlamentari che si è data appuntamento a Porta Pia.


    Ci permettiamo di estendere l’invito ai laici come ai credenti, ai cattolici liberali come ai credenti in altro, agli agnostici come agli atei: riprendiamoci una ricorrenza, cancellata dal calendario, ma rimasta scolpita nella matrice profonda dello Stato moderno italiano, affinché non si tratti di una mera lapide dimenticata

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    Siena: commemorazione del 138° anniversario della breccia di Porta Pia


    Siena, 18 settembre 2008
    Causa concomitanti festeggiamenti dell’Istrice, la commemorazione del 138° anniversario della breccia di Porta Pia, è spostata a lunedì 22 settembre dalle 18 alle 19. Verranno letti passi, sul valore della laicità, tratti dagli scritti di Gaetano Salvemini ed Ernesto Rossi.
    L’associazione radicale Global Democracy, promotrice dell’iniziativa, rinnova l’invito ad associazioni e semplici cittadini a comunicare la loro adesione anche a mezzo telefono (339.1029814 Giulia Simi). Occorre uscire dalla logica, filo conduttore dei rapporti tra potere e Chiesa dal dopoguerra a oggi, di non “spaccare” l’Italia tra laici e cattolici, di preservare la coesione della società italiana, come se lo richiedesse una sorta di responsabilità istituzionale nei confronti dell’unità repubblicana. Si tratta, invece, di un compromesso di potere tra “poteri”.Al momento hanno dato la loro adesione tra gli altri il Partito Socialista/Riformisti senesi, la Sinistra Democratica , Verdi e gli ex sindaci di Siena Vittorio Mazzoni della Stella, Mauro Barni, Angela Bindi (capo gruppo di RC nel [FONT='Verdana','sans-serif']comune di Sovicille ), Amedeo De Napoli (consigliere comunale di Sovicille-Lista per Sovicille). [/FONT]

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    "Roma, 20 settembre 1870: data epocale del mondo contemporaneo? Eredità e attualità dello stato laico". L'invito di Marco Pannella ed Emma Bonino al convegno di Londra

    18 settembre 2008
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    Caro, cara,
    siamo lieti di invitarla ad assistere (partecipare ?) al Convegno sul tema:
    “Roma 20 settembre 1870, data epocale del mondo
    contemporaneo? Eredità e attualità”
    che si terrà VENERDÌ 19 DALLE 15 ALLE 19 nella sede di rappresentanza del Parlamento Europeo a Londra, 2 Queen Anne’s Gate London SW1H 9AA, proseguendo SABATO 20 SETTEMBRE, DALLE 9 ALLE 19, in quella dell’Istituto Italiano di Cultura, 39 Belgrave Square London SW1X 8NX, entrambe gentilmente concesseci. La preghiamo di risponderci per poter prevedere la sua presenza, il suo arrivo e assegnarLe il suo posto alla riunione.
    Celebreremo così con i lavori che svolgeranno venti storici e accademici di sicuro prestigio (britannici, italiani, francesi, ungheresi, belga), il 138esimo anniversario della conquista di Roma all’Unità Italiana, la scomparsa degli Stati Pontifici, la nuova Europa ispirata a grandi valori laici, democratici, liberali, moderni.
    Ma perché qui, a Londra?
    Perché non più solamente alla breccia di Porta Pia, a Roma?
    Già sappiamo che, per le generazioni che hanno vissuto lo scorso secolo, “la Voce di Londra” è stata la voce della libertà e delle liberazioni per i popoli oppressi e quelli minacciati dalle feroci dittature nazifasciste, comuniste, militariste.
    Ma già nell’800 si erano verificati importanti eventi, oggi meno conosciuti; qualcosa di simile, almeno di altrettanto straordinario.
    Celebreremo quindi anche la splendida Londra di allora, quella che accolse, protesse, unì per decenni cruciali, molti degli eroi e degli autori dei Risorgimenti liberali continentali. La Londra che impresse, fra l’altro, con la politica laica dei Gladstone, le religiosità forti dei Lord Acton, del Cardinale Newman in forte consonanza con i cattolici liberali e/o Rosminiani italiani, specie con Manzoni, la difesa della libertà di ricerca, morale, civile, scientifica, religiosa.
    Ricorderemo la sua accoglienza per Kossuth, per Mazzini, ospite della famiglia Nathan, per tanti altri.
    Ernesto Nathan, l’ancor oggi ritenuto il più grande Sindaco della Roma del 900, il grande radicale d’ispirazione fabiana che fu anche Gran Maestro della Massoneria post-risorgimentale italiana nei difficili anni di convivenza con pontefici che combattevano come “usurpatori” governo e popolo democratici italiani.
    La celebreremo anche ricordando la straordinaria manifestazione di popolo con cui fu accolto e onorato Giuseppe Garibaldi, a Trafalgar Square e nei dintorni: vi furono un milione di londinesi, secondo le stime di quei giorni.
    Il Convegno sarà aperto dal saluto di Graham Watson, Presidente del Gruppo ALDE (Liberale Democratico) del parlamento Europeo e fra i relatori ci sarà anche il deputato di Cambridge David Howarth.
    Abbiamo invitato e attendiamo la presenza di altri autorevoli colleghi parlamentari delle principali famiglie politiche. Purtroppo i nostri inviti sono stati inviati solamente in questi ultimi giorni per il poco tempo del quale abbiamo potuto disporre e ce ne scusiamo. Speriamo vivamente che siano ugualmente accolti Attendiamo le loro risposte, così come quella del Sindaco di Londra Boris Johnson, al cui saluto terremmo davvero molto.
    Grazie per l’attenzione.
    Cogliamo l’occasione per inviarvi i nostri migliori saluti, sperando di avere il piacere di conoscervi e salutarvi di persona.
    Vostri





    Emma Bonino Marco Pannella
    Vice Presidente del Senato italiano Deputato Europeo
    P.S.
    Essendo la capienza di entrambe le sale, specie quella del P.E. limitata, vi chiediamo di comunicarci tempestivamente l’intenzione di essere presenti, a una delle date (il 19/09 e il 20/09) o ad entrambe.
    I posti saranno assegnati rispettando l’ordine cronologico di arrivo delle adesioni pervenute.
    Le adesioni possono essere comunicate rispondendo a questa stessa email e per ulteriori informazioni si può chiamare nelle ore d’ufficio il numero
    +44 (0) 2073964430
    Sarò presente solo venerdì _____
    Sarò presente solo sabato _____
    Sarò presente ad entrambe le date _____

 

 
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