La mattina del 30 Agosto l'esercito birmano ha iniziato i
bombardamenti con mortai pesanti al villaggio di Boe Wae Hta, nella
regione di Dooplaya.
L'attacco continua ininterrottamente da giorni, colpendo
indiscriminatamente scuole, presidi sanitari ed abitazioni, ed il
numero delle vittime civili aumenta di ora in ora.
Nel villaggio è presente una delle tre cliniche sanitarie mantenute
dalla Comunità Solidarista "POPOLI", allo scopo di aiutare l'etnia
Keren, continuamente sotto attacco da parte dei narcotrafficanti di
Rangoon e dai militari del regime birmano.
Resistendo ad un vero e proprio genocidio i profughi karen, circa
12.000, in un perimetro di guerra il cui accesso è vietato alle
organizzazioni umanitarie, ricevono aiuti esclusivamente dalla
comunità "POPOLI".
Nelle cliniche lavorano ininterrottamente 28 operatori sanitari e nel
corso dell'anno vengono effettuate diverse spedizioni di farmaci e
strumenti sanitari.
Sono sessanta anni che la Birmania persegue e condanna il popolo Karen
ad un esilio forzato.
Ma su questa guerra non si posano gli obiettivi delle telecamere occidentali.
Nessun attore famoso parlerà mai del popolo Karen.
Eppure anche lì si muore.
In silenzio…..
Casapound Italia, contro questa ennesima "invisibile" offensiva,
lunedì 1 settembre alle ore 18 attiverà un presidio di protesta sotto
l'Ambasciata Birmana a Roma in via della Camilluccia,
chiedendo alle istituzioni italiane di attivarsi presso il regime
birmano affinché cessino gli attacchi e le violenze contro i Karen.