I meno giovani si ricorderanno certamente di un complesso di musica pop svedese degli anni settanta, chiamato ABBA, il cui elemento di bellezza femminile era incarnato dalla cantante Anna-Frid Lyngstad.

In verità essa non era svedese ma norvegese. Più esattamente era la madre ad essere norvegese mente il padre era tedesco.

Anna-Frid fu vittima della politica di persecuzione sistematica dei bambini nati dagli amori fra soldati tedeschi di stanza in Norvegia e donne norvegesi.

Questi bambini, chiamati "Tyskerbarnas" furono martirizzati, per il solo crimine di avere avuto un padre tedesco, con la complicità della CIA e del governo norvegese.

Ben 12.000 bambini, venuti alla luce nei centri di assistenza e di accoglienza per ragazze-madri dove a volte i soldati tedeschi, più precisamente le SS, si presentavano per averle in mogli, furono vittime dell'odio popolare che ricadde in massa sulla Germania dopo il 1945.

Nata nel 1942, Harriet von Nickel, una di queste bambine, racconta come un gruppo di abitanti del paesino di Bursr tentarono di violentarla quando aveva solo 9 anni e come le incisero una croce uncinata sulla fronte con un chiodo.

Tre anni prima, un uomo l'aveva gettata nell'acqua per vedere "se la strega affogava o galleggiava". All'età di due anni, la sua famiglia adottiva la incatenava nella cuccia del cane.

Ecco fino a dove ha portato la propaganda alleata !

Quando la sconfitta tedesca fu certa, Quisling tentò di mettere al sicuro questi bambini: 250 partirono per la Germania, la caritatevole Svezia ne accolse alcune centinaia, altri trovarono riparo in Brasile ed in Australia.

Purtroppo la stragrande maggioranza cadde nelle mani delle autorità. I bambini furono strappati alle loro madri e chiusi in asili psichiatrici. Le madri furono deportate in campi di concentramento dove furono ridotte in schiavitù e spesso violentate.

Ancora peggio, i bambini servirono per degli esperimenti, principalmente per test sulle droghe e furono anch'essi spesso vittime di sevizie sessuali e di torture.

Le loro madri venivano sistematicamente giudicate come ritardate mentali e asociali. Quanto ai piccoli, essi venivano considerati tedeschi cretini, dei topi e sporchi bastardi.

E sono i carnefici di queste donne e di questi bambini che vengono a fare a noi la morale, che criticano i nazisti, ben sapendo di essere stati molto peggio; coloro che ci presentano Mengele come un mostro quando essi hanno commesso ciò che ascrivono a Mengele stesso.

Se coloro che hanno sostenuto Hitler sono dei porci, allora anche quelli che sono stati al fianco degli alleati sono porci.

I sostenitori del regime collaborazionista con l'ordine plutocratico del 1945 sono dei tristi individui che non meritano altro che il più tenace disprezzo.

Francamente, un simile regime di odio e di ipocrisia merita di vivere?