Originariamente Scritto da
pietro936
Una lettera istruttiva pubblicata su Liberazione del 29 agosto, pag.18
Chi ha elevato
il livello della scuola
del nord?
Caro direttore, ero emigrata a Pieve di Cadore, in provincia di Belluno, dove mi era stata assegnata una cattedra di lettere alla scuola media. Come tutti gli insegnanti avevo corretto e consegnato in presidenza il "mio" primo pacco di compiti in classe di italiano. Una collega di Agordo già mi aveva chiesto come mai "laggiu" (la terra è rotonda e non ci può essere un giù e un su!) non ci mandano a scuola di dizione. Io allora ero molto timida e con il complesso di inferiorità o "sicilianite", come direbbe Umberto Santino, e non ho saputo rispondere che mi sarebbe veramente piaciuto andare a scuola di dizione, ma per imparare a parlare con la cadenza catanese o messinese, non certamente per parlare come lei che aveva una cantilena eccessiva, proprio dialettale (chi è stato ad Agordo sicuramente mi può dare ragione). Un bel giorno comincia a terrorizzarmi, lei che già insegnava da alcuni anni e "sapeva come andavano le cose!": «Guarda che il Preside si legge i compiti ad uno ad uno e non è mai contento di come li correggiamo e del voto assegnato», mi diceva. Io ero veramente preoccupata, m'avesse avvisato prima, l'agordina, avrei fatto le nottate su quei compiti da correggere prima di consegnarli, per essere sicura di non fare una brutta figura! Volle il caso che il Preside ci convocasse di lì a qualche giorno assieme, noi due, e lei per strada continuava ad assillarmi: «Vedrai, non è mai contento!». Il Preside, senza tanti preamboli si rivolse per prima a me dicendomi che era molto soddisfatto di come avevo corretto i compiti, che forse ero stata un tantino troppo esigente, nel senso che correggevo anche le virgole. Era altresì molto soddisfatto del mio criterio di valutazione che giudicò «molto obiettivo». Poi si rivolse alla mia collega e le disse: «Signorina, lei dovrebbe adeguarsi al criterio di valutazione della Professoressa Ficarra». Sono passati 50 lunghi anni e il ricordo è ancora vivo! E oggi aggiungo che, visto che nel Nord da sempre insegnano molti meridionali, questi contribuiscono a tenere alto il livello della scuola della Padania! Non oso pensare come potrebbe abbassarsi il livello di questa scuola del Nord se Bossi riuscisse a mandare via tutti gli insegnanti meridionali: dovrebbe fare ricorso a insegnanti di fortuna del posto, tirando fuori dalle fabbriche e mettendo in cattedra magari gente con solo il diploma triennale!
Giuseppina Ficarra via e-mail