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Lezione olimpica di misure antinquinamento
di Paolo Hutter
Liberazione del 28/08/2008
Alcune delle misure antinquinamento prese nella capitale cinese dalla fine di luglio vengono abbandonate in questi giorni, altre lo saranno alla fine delle Paraolimpiadi. Le targhe alterne verranno riproposte. Qualunque siano i risultati di una misurazione attenta e indipendente di quello che è successo nel cielo a cinque cerchi, una cosa è certa e diciamola almeno qui, visto che finora nessuno lo dice: Pechino olimpica ha largamente superato Torino (Olimpiadi invernali 2006) sia come impegno che come risultati contro lo smog. Complice anche il fatto che le micropolveri cinesi erano sotto forte osservazione internazionale mentre nel 2006 a Torino il tema era stato assai poco presente, agitato solo dagli ambientalisti. I responsabili cinesi dell'ambiente affermano che la qualità dell'aria è stata più che accettabile e comunque al di sotto dei limiti mediamente stabiliti a livello internazionale. In nove delle giornate olimpiche la qualità dell'aria è stata addirittura ottima, cioè inferiore ai livelli raccomandati dalla organizzazione mondiale della sanità (20 microgrammi al metro cubo). Non è dato ancora sapere se la media complessiva delle giornate olimpiche in termini di microgrammi di Pm 10, sia stata inferiore anche agli standard europei. Questo forse è improbabile, sarebbe eccezionale, La Bbc ha condotto delle misurazioni non ufficiali nei primi 10 giorni concludendo che la media era stata di 70 microgrammi, in ogni caso molto inferiore a ciò che si temeva. A Torino la media ufficiale Arpa di quelle giornate olimpiche di febbraio 2006 è stata superiore ai 100 mcg, con una giornata, il 16 febbraio 2006 di record negativo assoluto del nuovo secolo. Ma il punto non sono i numeri in quanto tali. Il punto è che i cinesi hanno condotto uno sforzo eccezionale per ridurre le emissioni, spegnendo fabbriche inquinanti e limitando drasticamente il traffico privato sia con targhe alterne, sia con il fermo dei veicoli più nocivi, sia con zone a traffico limitato. Torino no, aveva fatto quasi il contrario. Le modeste restrizioni al traffico privato in vigore nell'inverno 2006 per iniziativa della Provincia erano state addirittura tutte soppresse - e già da prima di Natale - perchè il sindaco non voleva "ostacolare la mobilità" in occasione delle Olimpiadi. Questo record negativo olimpico torinese è stato - per fortuna o purtroppo, a seconda dei punti di vista - piuttosto trascurato a livello internazionale. L'Unep, la sezione ambientale dell'Onu, è stata un po' vaga e reticente in proposito. E difficilmente se ne parlerà ora, dopo l'impegno di Pechino. Ma a parte le questioni di immagine internazionale, è dei nostri polmoni che si tratta. Nei primi mesi di quest'anno le condizioni economiche hanno portato a un calo del traffico nelle città italiane, le telecamere hanno contribuito a migliorare un po' la situazione facendo rispettare le regole e le condizioni meteo hanno diminuito la cappa degli ultimi inverni. La qualità dell'aria è migliorata un po' ma siamo ancora ben lontani dai limiti europei. Varrebbe dunque pena di tener presente la lezione.