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    Predefinito Swap e derivati: esposto alla Corte dei Conti

    In data odierna Azione e Tradizione ha inoltrato un esposto alla procura Regionale della Corte dei Conti per accertare se possano essere ravvisate eventuali responsabilità amministrative e/o penali a carico dei pubblici dipendenti e/o amministratori del Comune di Modugno. viene riportato - a firma del giornalista Giuseppe Daponte - il resoconto del Consiglio Comunale di Modugno tenutosi giovedì 31 luglio. L’articolista, nel riportare le dichiarazioni rese dai revisori dei conti in forza all’amministrazione comunale modugnese, si sofferma sulla seguente esternazione: “(si sollecita) la verifica puntuale sul progressivo raggiungimento degli obiettivi programmati e sull’inesistenza di debiti fuori bilancio e di oneri latenti”. Più oltre, si fa osservare come tale messaggio “magmatico” possa essere riconducibile a swap, derivati e mutui anomali che, a detta del presidente del Consiglio Comunale, Vito del Zotti, il Comune di Modugno ha acceso per un ammontare di 35.000 euro.

    Com'é noto, gli swap ed i derivati sono riconducibili alla categoria degli strumenti finanziari ad alto rischio che potrebbero determinare ripercussioni negative per le casse dell’ente come rilevato nella deliberazione n. 26/2008 della Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per il Molise nell’adunanza del 21 aprile 2008.

    Appare chiaro che, un corretto uso del pubblico denaro costituisce il cuore del principio di economicità e di efficienza ex art. 1 della legge 241/90 e la stessa deliberazione succitata non può fare a meno di osservare che “la responsabilità degli amministratori che fanno ricorso all'indebitamento (…) per finanziare spese diverse da quelle di investimento (art. 30, comma 15 della legge finanziaria 2003), o ancora la responsabilità erariale prevista dall’art. 3, legge finanziaria 2008, comma 56, costituiscono figure sintomatiche normative più che sufficienti per l'acclarazione di una responsabilità amministrativa finanziaria a carico dell'amministratore infedele; responsabilità che va enucleandosi in termini sempre più evidenti nell'ambito del controllo di tipo collaborativo tra la Corte dei Conti e gli Enti locali. D'altro canto anche sotto un profilo squisitamente di diritto comparato non esistono controlli che non abbiano a sfociare sempre e comunque nella individuazione della responsabilità finanziaria degli amministratori infedeli nell'osservanza delle norme a tutela della regolarità dei bilanci e quindi del corretto uso del pubblico danaro. In questo quadro è evidente allora che, attesa la pericolosità dei precitati contratti, gli Enti locali non possono cercare di traslare la loro responsabilità a carico delle banche contraenti le quali sono protese a realizzare il massimo profitto; tant' è che proprio la loro stessa avidità ha determinato, a livello internazionale, l'accumularsi di un volume cartaceo (contratti derivati e mutui sub prime) con uno scarso valore reale (…) Nondimeno, trattandosi di contratti estremamente aleatori, in caso di contenzioso, gli effetti monetari negativi per l’Ente finiscono con l’accrescere l’indebitamento, e tale indebitamento è certamente una grave irregolarità contabile che può essere fonte di responsabilità amministrativa finanziaria”.

    In data 30 luglio 2008 con deliberazione n. 30, la stessa Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo per il Molise precisava che siffatte tipologie contrattuali erano assimilabili a “giochi vietati alla pubblica amministrazione” data “la natura estremamente aleatoria dei derivati speculativi”. Nella medesima deliberazione si osservava che “la finalità istituzionale degli enti locali di tutelare gli interessi degli amministrati é incompatibile con contratti di natura estremamente aleatoria” e che, pertanto, “gli amministratori non possono stipulare questi contratti pena la loro diretta responsabilità”.

    Gli swap et similia sono artifici finanziari che hanno messo in ginocchio le casse di importanti comuni italiani ed in Gran Bretagna, 20 anni orsono, si sono avuti dissesti finanziari di diversi comuni tanto da essere vietati per legge. Nella primavera di quest'anno una puntata di Report si é occupata della vicenda.

    Per la segreteria politica
    Azione e Tradizione
    Gianvito Armenise
    http://www.azioneetradizione.it/news.asp?id=486

  2. #2
    noblesse oblige
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    Qualcosa si muove...dal corriere del mezzogiorno di domenica 12 ottobre 2008

    BARI — «Stiamo concludendo i nostri controlli e verificando i bilanci preventivi dei Comuni. Quest’anno, in modo particolare, ci siamo dedicati agli indebitamenti, anche con società». A parlare è Michele Grasso, consigliere della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti. Sono in allarme i magistrati contabili per l’uso e abuso di dervivati da parte degli enti locali ed è soprattutto il Salento ad essere "osservato". «Se l’indebitamento supera i tre anni il Comune deve ricapitalizzare e deve indicare come», continua ancora Grasso. Equazione che si traduce, di solito, in una ridotta offerta di servizi alla collettività. Come è noto la Corte dei Conti vigila sul buon andamento delle amministrazioni per assicurare la corretta gestione delle risorse pubbliche. E, come è ovvio, la roulette degli swap (gli strumenti di finanza derivata che hanno permesso l’attività di scambio del debito contratto a tasso fisso con la Cassa depositi e prestiti e poi traferito alle banche con tassi variabili) lasciano la Corte assai perplessa. Tanto che, un mesetto fa, una nuova relazione arrivata da Roma, ha invitato tutti i magistrati contabili a monitorare con particolare attenzione questo tipo di fenomeno. «Naturalmente,il nostro compito, se dovessimo rilevare un forte indebitamento è quello di segnalarlo ai Consigli comunali, nonchè - se vengono accertate responsabiltà - alla Procura». Con i mercati in piena turbolenza e le borse oscillanti, la "bolla" dei derivati (ancorati al tasso euribor, il termometro del mercato finanziario internazionale in continuo rialzo) toglie il sonno a molti sindaci. Specie dopo le dichiarazioni del presidente nazionale della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro, che in una intervista al Sole 24 Ore, ieri, ha spiegato che «quello dei derivati è diventato un problema enorme, di cui nessuno al momento conosce l’entità. I più esposti sono soprattutto i Comuni medio-piccoli che, in alcuni casi, per avere maggiore liquidità, sono andati al di là dell’assunzione di un normale rischio finanziario».

    L’unico appiglio per tirarsi fuori potrebbe essere racchiuso proprio nelle ultime leggi Finanziarie che hanno stabilito l’obbligatorietà della comunicazione al ministero dell’Economia dell’esistenza di questi contratti, pena l’inefficacia delle operazioni. Cavillo al quale i Comuni e la stessa Anci, che cura gli interessi delle amministrazioni pubbliche, potrebbero appellarsi per invalidare gli swap. Per la verità, il presidente Lazzaro ha anche invocato una «norma di "chiusura" che chiarisca quali sono i provvedimenti che la Corte può adottare per dichiarare l’inefficacia dei contratti». Se c’è un controllo, infatti, serve anche una conseguenza. Tuttavia l’Anci regionale replica per bocca del vicepresidente, Fabiano Amati: «La nuova norma potrebbe essere incostituzionale. Meglio sarebbe la rinegoziazione col ceto bancario. Deve rendersi conto che se lo Stato è andato incontro alle difficoltà delle banche, le banche devono andare incontro ai Comuni, con responsabilità». Sugli swap si era già soffermato il procuratore regionale, Francesco Lorusso, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2008. Nella sua relazione, puntava l’attenzione, al primo punto, per ipotesi di danno erariale sui «contratti sottoscritti dagli enti territoriali per l’impiego di strumenti finanziari, anche "derivati"».

    Intanto, si allunga la lista dei Comuni pugliesi che hanno sottoscritto gli swap e che ora si trovano in difficoltà ad uscirne. Il Sole 24 Ore, sempre ieri, ha puntato l’attenzione sul municipio di Francavilla Fontana. Si parla con di «una situazione rischiosa con Unicredit per il contratto sottoscritto nel 2002». E se l’amministrazione volesse tirarsi fuori subito dovrebbe sborsare alla banca 61mila euro. La foto d’insieme arriverà a breve: entro fine anno, la Finanziaria impone ai Comuni di allegare una nota ai bilanci con la dichiarazione di eventuali operazioni di finanza derivata e indicare la copertura finanziaria in caso di perdita. Uno scatto che potrebbe lasciare tutti di sasso.

    di Lorena Saracino


    Dalla stessa pagina si apprende che tra i comuni sotto osservazione c'è anche Modugno con quasi 9 milioni di Euro sottoscritti con la Monte dei Paschi di Siena nel 2003. Durata 12 anni... il procuratore avrà letto il ns esposto??? mah... a modugno l'altro giorno si sentiva nell'aria una strana puzza...

 

 

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