Sotto l'albero 5 mila posti a rischio

Dai precari ai cassintegrati: ecco i lavoratori in bilico a Palermo
di Antonio Fraschilla


La valanga di licenziamenti che il segretario nazionale della Cgil Gugliemo Epifani ha annunciato in Italia, a Palermo è già slavina. Sono oltre 5 mila i posti di lavoro a rischio nei prossimi giorni, tra precari che hanno contratti in scadenza e dipendenti in cassa integrazione in aziende che difficilmente continueranno l´attività nel 2009.

Non c´è settore o comparto, dalla pubblica amministrazione alle industrie, dall´edilizia ai call center, che non sia coinvolto da tagli del personale e rinnovi contrattuali: in ballo ci sono 5.125 posti di lavoro, solo a Palermo.

«Quello alle porte è il Natale più difficile negli ultimi 20 anni», assicurano i sindacati.
Il mese di dicembre potrebbe essere l´ultimo periodo di lavoro per mille precari di Regione e Comune di Palermo.

È già iniziato in questi giorni l´assedio a Palazzo d´Orleans da parte dei 40 tecnici dell´Agenzia regionali dei rifiuti con contratto in scadenza, e a breve sotto la presidenza della Regione arriveranno anche i 430 catalogatori dei beni culturali, per non parlare del 350 funzionari della protezione civile: «Nessuno parla di noi, leggo sui giornali dei posti di lavoro a rischio, ma mai di quelli pubblici, e in particolare della protezione civile regionale - dice Claudio Bartolotta - Ho un bambino di 3 anni, sognavo di passare un Natale sereno con lui, purtroppo non dormo la notte perché non so se il primo gennaio avrò ancora un lavoro».

Sempre nel settore pubblico ci sono i 40 dipendenti della Fiera del Mediterraneo che non sanno se avranno rinnovati i contratti e da due giorni hanno occupato gli uffici dell´Ente. Alla Regione, in una società esterna che ha realizzato il censimento dei beni, la Exitone, non saranno rinnovati 10 contratti: «Si tratta di ragazzi con altissima professionalità che dopo aver realizzato quasi da soli un censimento molto grande, rischiano di perdere il lavoro il primo gennaio», dice Monica Genovese, della Filcams Cgil.



Anche al Comune di Palermo, nonostante la grande stabilizzazione di 2.900 lsu, ci sono 57 articolisti che hanno il contratto in scadenza: «E per loro Palazzo delle Aquile non ha previsto alcuna stabilizzazione», dice Giovanni Cammuca.
Se anche nel pubblico ci sono centinaia di posti a rischio, figuriamoci nel privato e specie nel settore dell´industria e dei call center. Per quanto riguarda le aziende palermitane, in bilico ci sono 400 operai. A Termini Imerese da giorni protestano 23 licenziati della Ergom, azienda dell´indotto Fiat.

Di questi 19 sono donne, per loro tutti i dipendenti dell´azienda hanno deciso di scioperare fermando così la produzione dello stabilimento Fiat. Il 31 dicembre scade la cassa integrazione di ben 160 operai della Telecom e 110 della Tecnosistemi. Di mobilità si parla anche nell´azienda orafa Stancampiano: «Ho 36 anni, due figli e se perdo il lavoro difficilmente lo ritroverò perché sono un operaio molto specializzato - dice Giancarlo Russello - Ma questo Natale farò comunque di tutto per far trovare i regali sotto l´albero ai miei figli, di appena 18 mesi. Ho molta paura per il futuro della mia famiglia».

Nei giorni scorsi ha chiuso i battenti la Metalmeccanica meridionale, con 45 dipendenti che dal primo gennaio non avranno più un lavoro, come i 21 della Legnomarket e circa 30 della Effedì, azienda metalmeccanica di Carini che costruisce il veicolo Gasolone e che ha annunciato delle mobilità.
Davvero difficile è la situazione dei call center della città. Soltanto all´Alicos, azienda del gruppo Cos che lavora per Alitalia, potrebbero perdere il lavoro 1.600 persone, quasi tutti giovanissimi.

«Se la Cai, la nuova Alitalia, non rinnoverà il contratto con l´Alicos potremmo perdere tutti il lavoro - dice Rosalba Vella - Non è facile in questi giorni andare in azienda senza avere notizie sul nostro futuro, perché nessuno sa ancora cosa farà la nuova compagnia di bandiera». Il piano industriale della Cai ha intanto previsto 160 mobilità all´aeroporto Falcone e Borsellino, con i dipendenti che da una settimana bloccano i check-in, e 5 addette alla biglietteria Meridiana hanno ricevuto le lettere di licenziamento insieme a 4 operai della ditta che si occupava della manutenzione degli impianti elettrici dello scalo, la Gelmo.
Un pessimo Natale lo passeranno anche i mille dipendenti dei laboratori privati in convenzione con la Regione, che dopo i tagli varati dall´assessorato alla Sanità hanno annunciato riduzioni di personale. A rischio sono anche i contratti di 120 tra medici e infermieri precari negli ospedali pubblici palermitani e i 30 lavoratori della ditta farmaceutica Sofarma Morra.


Dalla crisi non si salva nemmeno il settore dell´edilizia, con Consortile Lercara, Cariboni e Prefabbrica Nord che minacciano di licenziare 180 operai. «Un disastro è anche il settore agroalimentare, con 400 posti a rischio», dice Nuccio Ribaudo, della Flai Cgil. Tra questi ha già perso il lavoro Franco Gulino, 45 anni, due figli ex dipendenti del pastificio Castagna: «Quello alle porte per me sarà il Natale più infelice, a questa età e in questa terra come farò a ritrovare un lavoro?».
(22 novembre 2008)
http://palermo.repubblica.it/dettagl...chio/1550341/2