La Georgia «ha il diritto di entrare nella Nato». Lo ha affermato al termine del suo incontro con il premier Silvio Berlusconi, il vicepresidente americano, Dick Cheney. «Io e il Presidente - ha detto Cheney - abbiamo discusso di tutti questi problemi e degli ultimi sviluppi in Georgia che ho visitato giovedi scorso». «La comunità internazionale - ha quindi aggiunto - è unita nel deplorare l'azione militare russa e nel condannare i suoi tentativi unilaterali e illegittimi di alterare i confini della Georgia riconosciuti a livello internazionale».
«La comunità internazionale - ha continuato Cheney - sostiene l'indipendenza e l'integrità territoriale della Georgia e chiede la risoluzione pacifica della disputa basata su una discussione in buona fede tra le parti e una mediazione internazionale obiettiva».
Da parte sua Berlusconi ha confermato come l'Italia sia impegnata ad evitare che si ritorni alla Guerra fredda con la contrapposizione tra Russia e Occidente. «Credo che in questa direzione dovevamo continuare a svolgere la nostra attività e a collaborare tutti insieme noi che facciamo parte dell'Occidente, che non sono due ma uno solo. In questo Occidente con l'accordo di Pratica di mare avevamo incluso anche la Federazione russa, insieme dobbiamo operare per combattere le crisi del mondo, il terrorismo, la proliferazione delle armi atomiche, la miseria e le malattie, per portare il mondo ad uno stato di pace e di benessere ancora lontano da essere raggiunto», ha detto il premier italiano.
Russia, relazioni diplomatiche e 5700 soldati in Abkhazia e Ossezia del Sud
La Russia ha deciso di stabilire relazioni diplomatiche con l'Abkhazia e l'Ossezia del Sud, dopo aver riconosciuto l'indipendenza delle due repubbliche lo scorso 26 agosto. Lo ha detto il ministro degli Esteri Sergey Lavrov. L'apertura delle relazioni si inserisce nella crisi del Caucaso, dopo il conflitto divampato lo scorso 8 agosto, su attacco georgiano. Lavrov ha detto che Mosca garantirà a Tskhinvali e Sukhumi sostegno militare in caso di minaccia, oltre ad accordi di amicizia e cooperazione.
Infatti, Mosca invierà complessivamente 7.600 militari nelle due regioni separatiste. Lo ha annunciato il Ministro della difesa, Serdiukov. Il premier russo Dmitri Medvedev aveva chiesto al ministro della difesa di definire l'organizzazione della presenza delle truppe e delle basi militari russe nelle due regioni, in seguito a una precisa richiesta dell'Ossezia del sud e della Abkhazia.
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