Originariamente Scritto da
Dav. c. G.
I pensionamenti nella scuola, che prima della riforma Maroni del 2004 ( che prevedeva un assurdo gradone da 57 a 60 anni dal 2008), si aggiravano mediamente sulle 17.000 unità, sono passati a 22.000 nel 2005, a 30.000 nel 2006 e addirittura a 46.000 nel 2007; sono stati solo 23.800 nel 2008 ( dopo la riforma Prodi); è prevedibile una stabilizzazione, se non una lieve riduzione, negli immediati e prossimi anni nonostante l'età media del personale della scuola aumenti di anno in anno. E' plausibile che lo stesso andamento ( o almeno molto simile) sia avvenuto tra tutti gli altri dipendenti pubblici e privati.
In pratica la riforma Maroni è servita solo a mettere strizza ai lavoratori che sono letteralmente fuggiti verso la pensione; ha contribuito senz'altro Tremonti che nel 2007 gridava ai 4 venti di fuggire in pensione prima che Prodi peggiorasse la riforma ( cioè voleva far credere che Prodi avrebbe rinviato la possibilà del pensionamento ); ed un tale elemento lo hanno fatto pure Ministro del Tesoro.
Tali comportamenti irresponsabili hanno determinato aumenti della spesa pubblica; molto meglio e più equo fare riforme che aumentano gradualmente l'età pensionistica; come quelle del 1992 (Amato), 1995 (Dini), 1997 (Prodi), 2007 (ancora Prodi).
Quindi fnora il governo della destra non ne ha ancora azzeccata una, che sia una, per alzare l'età pensionistica in modo equo ed indolore.