Napoli. Palazzo San Giacomo e dintorni Poveri giardini del sindaco Iervolino (video)
E c'è anche chi rovista nelle borsette scippate Degrado e sporcizia a pochissimi metri dallo studio di Rosetta
a Piazza Municipio. Poi mamma e figlio ritrovano una sacca.....
NAPOLI - Facile improvvisare la cover de «I giardini di marzo» di Battisti. Per esempio, basta una passeggiatina nei dintorni di Palazzo San Giacomo ed ecco «I giardini del sindaco» (di Napoli). «Che posto è/Che schifo c'è/Non è più tempo di tollerar granchè»...e via parodiando. Strofe votate all'humor nero, sentitamente ispirate dai cumuli di sporcizia che incrostano le aiuole e il lastricato antistanti il sontuoso municipio partenopeo (superpresidiato in quanto meta quotidiana di proteste e pellegrinaggi tutt'altro che pacifici). Non stiamo parlando di una succursale, nè di un onesto avamposto circoscrizionale. Ad aver bisogno di una ripulita generale è proprio la sede del primo cittadino di Napoli. Almeno quella, s'immagina, dovrebbe brillare come uno specchio. Fantasie. Mattonelle (alcune rotte) annerite che manco Mastrolindo riuscirebbe più a farci nulla. Bucce di frutta «brucate» da colombi simili ormai a sorci piumati; cartacce che nessuno differenzia spuntano come macchie di rosolia anche nel verde dei giardinetti recintati. Resti bisunti di panini in ordine sparso. Mozzoni di sigarette a quintali. E l'unica fontanella manca poco che venga usata per fare il pediluvio.
STILE «REAL TV» - Tutto l'ambaradan è corredato da scenette stile «Real Tv» consumate a pochi metri la finestra della Iervolino. Come quella del bimbo (napoletano, non rom, chiariamo) che gironzolando per i giardinetti viene attirato da una borsetta abbandonata. A occhio e croce, lasciata lì dopo uno scippo. Il piccolo avverte la mamma (napoletana, non rom). La signora gli ordina di farle visionare la sacca in vilpelle nera. Il bimbo esegue. I due, accomodati su una panchina, rovistano nella borsa. Non ci trovano nulla di interessante, a parte, forse, alcuni documenti. Lei si alza, a fatica perché incinta, e la ripone nell'aiuola (coi documenti). Eppure a dieci passi esatti stazionano tre vigili urbani. «Che posto è....»
Alessandro Chetta
http://corrieredelmezzogiorno.corrie..._sindaco.shtml