Un posto civile
Sette ottime ragioni per riconvertire la base USA di Sigonella
Scritto da Antonello Mangano
Una installazione gigantesca, la più grande base US Navy del Mediterraneo, una città autonoma che minaccia la vita di milioni di persone, blocca lo sviluppo dell’aviotrasporto civile e - soprattutto - trasforma la Sicilia in una base per i massacri attuali in Medio Oriente e futuri in Africa, secondo le strategie tracciate dai neocon USA autori del “Progetto per un nuovo secolo americano”. I siciliani non hanno diritto di conoscere quali rischi corrono, meno che mai a che titolo gli americani hanno deciso di soffocare il loro sviluppo. Ma se ieri la base “portava lavoro”, oggi regala solamente allarme ed insofferenza. Il calcolo tra i benefici che la base porta ed i costi che il territorio deve sopportare è facile a farsi. La riconversione non è solo una scelta di pace, è anche l’unica opzione possibile.
Sette ottime ragioni per la riconversione
RAGIONI ETICO-POLITICHE
1. La difesa della vita
Per quanto sempre meno popolare, il tema della pace e la contrapposizione alla cultura militare della distruzione e della morte è patrimonio di milioni di persone in tutto il mondo. Le scelte di compromesso dei partiti della sinistra, nella loro fallimentare esperienza di governo, hanno indebolito in Italia la forza che solo qualche anno fa il New York Times definiva “the second superpower”.
Negli ultimi anni, anche la cultura cattolica tende a parlare di difesa della vita solo a proposito di embrioni e cellule, tacendo quasi sempre sul tema storico della pace.
2. La guerra permanente
Il “Progetto per un nuovo secolo americano” ha definito la strategia dei conservatori USA, di cui l’amministrazione Bush è espressione diretta, di creazione del nemico (“axis of evil”) e di guerra permanente (“war on terror”), inventando pericoli artificiali come le “mass destruction weapons” dell’Iraq, al fine di favorire il complesso militare-industriale e proteggere le risorse energetiche.
Accettando la presenza e l’ampliamento delle basi USA in Italia si collabora a questa strategia folle che ha già prodotto le tragedie dell’Afghanistan e dell’Iraq.
MOTIVI GIURIDICI
3. Sovranità
La sovranità del territorio di Sigonella è formalmente italiana. La base USA è “ospite” della nostra aeronautica in base ad accordi diretti tra governi, una sorta di “diplomazia segreta” del tutto incostituzionale.
4. Costituzione
La Costituzione della Repubblica Italiana impedisce la partecipazione a guerre che non siano difensive. Ogni azione di guerra che vede coinvolta la base di Sigonella, così come le altre installazioni USA sul territorio, viola la legge fondamentale del nostro stato.
MOTIVI ECONOMICI
5. Bilancio costi-benefici e progetto di riconversione
La tendenza sempre maggiore di Sigonella ad essere “città autonoma” con scarsi contatti con territorio riduce i benefici economici per le province di Catania e Siracusa, mentre sono sempre più alti i costi.
Il progetto di riconversione della base ad aeroporto civile permetterebbe la riappropriazione di una fetta importante della Piana di Catania, oltre che la creazione di un polo aeroportuale di rilevo intercontinentale, con grandi benefici per l’occupazione.
SICUREZZA E PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
6. Voli civili e radar
Il radar militare di Sigonella controlla i voli civili del vicino scalo di Fontanarossa; i voli militari del 41.mo stormo; tutti i voli dell’aeronautica USA. Una “servitù militare” incredibile che mette in contrasto le esigenze di segretezza dei militari con quelle ordinarie del traffico civile. La recente strage di Cagliari, del resto, ne è una tragica dimostrazione.
L’ipotizzata applicazione a Sigonella di “velivoli senza pilota” renderebbe altissimo il rischio di incidente, come ammesso dalle stesse fonti militari italiane.
7. Incidenti e leucemie Due tra i numerosi incidenti che hanno coinvolto le unità militari USA sono avvenute in territorio di Lentini, nel 1984 e nel 1985. Da allora lì si muore di leucemie e linfomi con tassi più elevati che in ogni altra zona d`Italia. Da Sigonella decolla un aereo ogni tre minuti. Il porto di Augusta ospita sommergibili a capacità nucleare, a due passi dal polo petrolchimico. Gli incidenti sono coperti da segreto, nonostante la sovranità italiana. Possono ripetersi in qualunque momento.
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