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  1. #1
    Tonino crediamo in te
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    Da una palude lagunare piena di mussati :)
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    Bossi "sistema" il suo figliolo..

    non oso pensare se la stessa cosa l'avessero fatta Diliberto o Bertinotti...
    mamma mia, apriti cielo
    --------------------------------------------------------------------------------
    Bossi, il figlio a Palazzo con il placet di Silvio
    Renzo erede designato ha già conquistato il premier: Umberto porta ai vertici il tuo angelo custode
    ROMA — Proprio nei giorni in cui Kim Jong Il si eclissa da Pyongyang, un altro figlio di un capo assoluto si manifesta a Roma. Renzo Bossi è tornato l'altra sera, per la seconda volta in due settimane, a palazzo Grazioli, dove con cinque ministri e i capigruppo del Pdl ha partecipato al vertice sul federalismo tra Bossi (Umberto) e Berlusconi. Ieri il prediletto ha accompagnato il padre pure a palazzo Chigi, ed era al suo fianco quando il Senatur, all'uscita del Consiglio dei ministri, ha salutato a pugno alzato in segno di vittoria.
    Bossi quindi non scherzava affatto nel marzo 2005, nella prima intervista a un anno dalla malattia. Parlando di Renzo, disse che «quando passerò la mano, non certo adesso, qualcosa di me resterà. La mia famiglia resterà al servizio della Lega. Avanti, sino alla Padania». La predizione suscitò parecchie gelosie. Il primogenito di Bossi, Riccardo, si lamentò: «E io? Anche io sono attratto dalla politica — disse a Gian Antonio Stella del Corriere —. Ho due modelli: papà e Napoleone ». I colonnelli leghisti in pubblico elogiarono l'erede e in privato protestarono. Bossi ripeté che l'indicazione valeva per un futuro remoto: a lungo avrebbe comandato ancora lui. E ci fu anche chi tacque ma capì di essere tra i destinatari del messaggio, e si mosse di conseguenza.
    Silvio Berlusconi non è affatto contrariato dalla presenza di Renzo accanto al padre. Anzi, la sollecita. «Umberto, porta anche tuo figlio, dai!». Il premier capisce che la successione dinastica è un modo per affermare l'indipendenza della Lega: sul Carroccio Berlusconi non metterà le mani. Può sperare però di legarlo a sé anche nelle prossime generazioni. Il Cavaliere sa che Renzo non ha soltanto un effetto benefico sul padre; la sua parola comincia a essere ascoltata. Meglio quindi avere il ragazzo dalla propria parte, farlo sentire importante, guadagnarsene la simpatia. Tra l'altro, è coetaneo — vent'anni — di Luigi Berlusconi, con cui divide la passione per i motori (entrambi vanno spesso a correre all'autodromo di Monza).
    «Eccolo, l'angelo custode che veglia su di te» disse il Cavaliere a Bossi quando, il 16 novembre 2005, Renzo venne al Senato con i fratelli Roberto Libertà e Sirio Eridanio e la madre Manuela Marrone — prima signora della Lega, e qualcosa di più — ad assistere al voto sulla devolution. Il battesimo era avvenuto qualche mese prima, quando l'allora minorenne Renzo si era affacciato dalla finestra di casa Cattaneo, a Lugano, urlando: «Padania libera!». Se come giocatore di basket non è andato oltre il Valcuvia di Cuveglio, come segretario generale della nazionale padana di calcio è campione del mondo in carica: i suoi atleti hanno dominato il torneo in Lapponia riservato alle nazioni mancate. Ora gli verrà delegato il rito dell'ampolla, lo sposalizio con il Dio Po, dal Monviso alla Laguna veneta. Il 28 agosto scorso, la prima volta a palazzo Grazioli. Gelosissimo, il fratello maggiore Riccardo commentò: «Speriamo che abbia capito cosa si sono detti nostro padre e Berlusconi. E comunque, io sono stato anche ad Arcore!».
    Bossi lo ama al punto da polemizzare con l'intero corpo docente di origine meridionale, prima ancora della detestata Gelmini, quando Renzo fu bocciato — «per il secondo anno di fila!» fece notare perfidamente all'Ansa il senatore del Pd Antonio Rusconi — all'esame di maturità, nonostante avesse preparato una tesina dall'impegnativo titolo Carlo Cattaneo e la valorizzazione romantica dell'appartenenza delle identità. Chi l'ha scritta?, gli chiesero. «Mi sono ispirato ai libri di Cattaneo e di Gianfranco Miglio» fu la risposta. Il fratello maggiore Riccardo, sempre più geloso, infierì: «Strano. Alla biblioteca della Camera nei primi mesi della legislatura non risultano libri chiesti dalla Lega. Prima dell'esame di mio fratello, però, qualcuno ha voluto gli scritti di Miglio e di Cattaneo... ». Commentò La Stampa: «È possibile che tra i compiti dei parlamentari leghisti ci sia pure quello di scrivere la tesina al figlio del capo».
    Non è andata senz'altro così, ma anche la svogliatezza scolastica è un tratto di famiglia: il Senatur ha festeggiato per tre volte una laurea mai presa. Il tempo e il male non ne hanno intaccato il carisma, anzi: vedendolo avanzare in Transatlantico con il passo incerto e lo sguardo duro, un parlamentare di buone letture l'ha accostato al generale Dumesnil, amputato a Wagram ma mai domo, al punto da gridare ai prussiani che lo assediavano a Vincennes, alle porte di Parigi: «Vi renderò questo castello quando voi mi renderete la mia gamba!». Ecco, il problema di uomini così è che di rado lasciano veri eredi. Ma questo non frena le decine di leghiste che lasciano messaggi nella sua pagina di Facebook: «Renzo, sei bellissimo; sposami!».

    www.corriere.it


    ---------------------
    http://www.corriere.it/politica/08_s...4f02aabc.shtml

  2. #2
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    Roma ladrona...

  3. #3
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    la democrazia ereditaria
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da ubik966 Visualizza Messaggio
    Roma ladrona...
    Perchè Renzo Bossi viene pagato?

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Safrana Visualizza Messaggio
    Perchè Renzo Bossi viene pagato?
    Non ancora credo (ma non ci metterei la mano sul fuoco).
    Per adesso è solo un raccomandato della politica.
    Più o meno come faceva andreotti all'epoca.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da anonimovenexian Visualizza Messaggio
    non oso pensare se la stessa cosa l'avessero fatta Diliberto o Bertinotti...
    mamma mia, apriti cielo
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    Bossi, il figlio a Palazzo con il placet di Silvio
    Renzo erede designato ha già conquistato il premier: Umberto porta ai vertici il tuo angelo custode
    ROMA — Proprio nei giorni in cui Kim Jong Il si eclissa da Pyongyang, un altro figlio di un capo assoluto si manifesta a Roma. Renzo Bossi è tornato l'altra sera, per la seconda volta in due settimane, a palazzo Grazioli, dove con cinque ministri e i capigruppo del Pdl ha partecipato al vertice sul federalismo tra Bossi (Umberto) e Berlusconi. Ieri il prediletto ha accompagnato il padre pure a palazzo Chigi, ed era al suo fianco quando il Senatur, all'uscita del Consiglio dei ministri, ha salutato a pugno alzato in segno di vittoria.
    Bossi quindi non scherzava affatto nel marzo 2005, nella prima intervista a un anno dalla malattia. Parlando di Renzo, disse che «quando passerò la mano, non certo adesso, qualcosa di me resterà. La mia famiglia resterà al servizio della Lega. Avanti, sino alla Padania». La predizione suscitò parecchie gelosie. Il primogenito di Bossi, Riccardo, si lamentò: «E io? Anche io sono attratto dalla politica — disse a Gian Antonio Stella del Corriere —. Ho due modelli: papà e Napoleone ». I colonnelli leghisti in pubblico elogiarono l'erede e in privato protestarono. Bossi ripeté che l'indicazione valeva per un futuro remoto: a lungo avrebbe comandato ancora lui. E ci fu anche chi tacque ma capì di essere tra i destinatari del messaggio, e si mosse di conseguenza.
    Silvio Berlusconi non è affatto contrariato dalla presenza di Renzo accanto al padre. Anzi, la sollecita. «Umberto, porta anche tuo figlio, dai!». Il premier capisce che la successione dinastica è un modo per affermare l'indipendenza della Lega: sul Carroccio Berlusconi non metterà le mani. Può sperare però di legarlo a sé anche nelle prossime generazioni. Il Cavaliere sa che Renzo non ha soltanto un effetto benefico sul padre; la sua parola comincia a essere ascoltata. Meglio quindi avere il ragazzo dalla propria parte, farlo sentire importante, guadagnarsene la simpatia. Tra l'altro, è coetaneo — vent'anni — di Luigi Berlusconi, con cui divide la passione per i motori (entrambi vanno spesso a correre all'autodromo di Monza).
    «Eccolo, l'angelo custode che veglia su di te» disse il Cavaliere a Bossi quando, il 16 novembre 2005, Renzo venne al Senato con i fratelli Roberto Libertà e Sirio Eridanio e la madre Manuela Marrone — prima signora della Lega, e qualcosa di più — ad assistere al voto sulla devolution. Il battesimo era avvenuto qualche mese prima, quando l'allora minorenne Renzo si era affacciato dalla finestra di casa Cattaneo, a Lugano, urlando: «Padania libera!». Se come giocatore di basket non è andato oltre il Valcuvia di Cuveglio, come segretario generale della nazionale padana di calcio è campione del mondo in carica: i suoi atleti hanno dominato il torneo in Lapponia riservato alle nazioni mancate. Ora gli verrà delegato il rito dell'ampolla, lo sposalizio con il Dio Po, dal Monviso alla Laguna veneta. Il 28 agosto scorso, la prima volta a palazzo Grazioli. Gelosissimo, il fratello maggiore Riccardo commentò: «Speriamo che abbia capito cosa si sono detti nostro padre e Berlusconi. E comunque, io sono stato anche ad Arcore!».
    Bossi lo ama al punto da polemizzare con l'intero corpo docente di origine meridionale, prima ancora della detestata Gelmini, quando Renzo fu bocciato — «per il secondo anno di fila!» fece notare perfidamente all'Ansa il senatore del Pd Antonio Rusconi — all'esame di maturità, nonostante avesse preparato una tesina dall'impegnativo titolo Carlo Cattaneo e la valorizzazione romantica dell'appartenenza delle identità. Chi l'ha scritta?, gli chiesero. «Mi sono ispirato ai libri di Cattaneo e di Gianfranco Miglio» fu la risposta. Il fratello maggiore Riccardo, sempre più geloso, infierì: «Strano. Alla biblioteca della Camera nei primi mesi della legislatura non risultano libri chiesti dalla Lega. Prima dell'esame di mio fratello, però, qualcuno ha voluto gli scritti di Miglio e di Cattaneo... ». Commentò La Stampa: «È possibile che tra i compiti dei parlamentari leghisti ci sia pure quello di scrivere la tesina al figlio del capo».
    Non è andata senz'altro così, ma anche la svogliatezza scolastica è un tratto di famiglia: il Senatur ha festeggiato per tre volte una laurea mai presa. Il tempo e il male non ne hanno intaccato il carisma, anzi: vedendolo avanzare in Transatlantico con il passo incerto e lo sguardo duro, un parlamentare di buone letture l'ha accostato al generale Dumesnil, amputato a Wagram ma mai domo, al punto da gridare ai prussiani che lo assediavano a Vincennes, alle porte di Parigi: «Vi renderò questo castello quando voi mi renderete la mia gamba!». Ecco, il problema di uomini così è che di rado lasciano veri eredi. Ma questo non frena le decine di leghiste che lasciano messaggi nella sua pagina di Facebook: «Renzo, sei bellissimo; sposami!».

    www.corriere.it
    non oso pensare se la stessa cosa l'avessero fatta Diliberto o Bertinotti...
    mamma mia, apriti cielo


    allora osa pensare a Segni Mario figlio del presidente della Repubblica Segni, Gorgio Lamalfa figlio di Ugo o Berlinguer cugino di Enrico, mamma mia.....chiuditi cielo.....

  7. #7
    email non funzionante
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    contro i raccomandati,il clientelismo di Roma ladrona... ridicoli

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Safrana Visualizza Messaggio
    non oso pensare se la stessa cosa l'avessero fatta Diliberto o Bertinotti...
    mamma mia, apriti cielo

    allora osa pensare a Segni Mario figlio del presidente della Repubblica Segni, Gorgio Lamalfa figlio di Ugo o Berlinguer cugino di Enrico, mamma mia.....chiuditi cielo.....
    Però quando le raccomandazioni sono padane vanno bene... La puzza di clientelismo non ti da fastidio...

  9. #9
    Abbi Dubbi
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    Citazione Originariamente Scritto da Safrana Visualizza Messaggio
    non oso pensare se la stessa cosa l'avessero fatta Diliberto o Bertinotti...
    mamma mia, apriti cielo


    allora osa pensare a Segni Mario figlio del presidente della Repubblica Segni, Gorgio Lamalfa figlio di Ugo o Berlinguer cugino di Enrico, mamma mia.....chiuditi cielo.....

    Naturalmente per te, è la stessa cosa, vero ?
    Proprio uguale uguale, eh ?

  10. #10
    Tonino crediamo in te
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    Berlinguer cugino d'Enrico? Che c'entra scusa?

 

 
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