Contestualmente alla recentissima visita nel vecchio continente della senatrice colombiana Piedad Córdoba, leader del movimento dei “Colombiani per la Pace ”, è emersa con forza la denuncia di un altro gravissimo caso di aggressione extraterritoriale perpetrata dallo Stato colombiano. Si tratta della “Operación Europa”, ordinata dal governo Uribe ed eseguita dalla sua polizia politica, il famigerato DAS, già noto per intercettazioni illegali di magistrati, giornalisti e membri dell’opposizione politica in Colombia, nonché per la compilazione di liste nere di sindacalisti, oppositori, dirigenti sociali, i cui nominativi, indirizzi e schemi di movimento vengono passati ai paramilitari e ad altri apparati repressivi dello Stato che poi si incaricano di trucidarli.
Questa operazione, per la quale la cancelleria colombiana ha organizzato una rete di delatori ed il DAS ha impiantato sette basi segrete in diversi paesi europei, ha come obiettivo centrale quello di screditare, togliere credibilità, intercettare telefonicamente ed ambientalmente, pedinare ed intimidire un ampio ventaglio di soggetti che denunciano la politica violatrice dei diritti umani del regime colombiano: dalle organizzazioni di difesa dei diritti umani e di solidarietà con la lotta del popolo colombiano agli innumerevoli europarlamentari critici del governo Uribe, passando finanche per la Sottocommissione per i Diritti Umani del Parlamento Europeo.
A denunciarlo con forza è stato l’eurodeputato spagnolo Raúl Romeva, durante la sessione plenaria dell’organo legislativo dell’UE lo scorso mercoledì 21 aprile: “...Si sa che il governo colombiano sta cercando di generare in modo artificiale legami tra Piedad Córdoba ed i gruppi guerriglieri, concretamente le FARC, oltre al fatto, ancora più grave, che nella cosiddetta ‘Operazione Europa’ si fa riferimento alla volontà manifesta di perseguitare, attaccare palesemente e screditare le autorità per i diritti umani in Europa, compresa la Sottocommissione per i Diritti Umani del Parlamento Europeo”.
Romeva, unitamente alle europarlamentari Catherine Grèze (francese) ed Ulrike Lunacek (austriaca), ha inoltrato un’interpellazione in proposito alla Commissione Europea ed al Consiglio dell’UE, chiedendo di fare chiarezza, di esigere al governo colombiano spiegazioni esaustive in merito e di bloccare l’implementazione del trattato di libero commercio “Accordo Multilaterale”, siglato dall’Unione con la Colombia (e col Perù).
Questa gravissima operazione dell’establishment colombiano in Europa attraverso il DAS, tra le altre cose volta a fare pressioni affinché i governi dei diversi paesi membri collaborino alla cosiddetta “guerra al terrorismo” (leggasi guerra sporca contro il popolo), null’altro è che un tentativo di stampo mafioso di zittire tutte quelle voci che non solo riconoscono l’esistenza di un conflitto sociale ed armato nel paese andino-amazzonico, ma che chiedono anche a gran voce una soluzione politica e dialogata dello stesso.
E mentre la politica della “Sicurezza Democratica” (versione attuale della Dottrina della Sicurezza Nazionale made in USA) di Uribe e dei suoi accoliti fallisce miseramente, sotto i colpi contundenti del movimento guerrigliero e l’incremento generalizzato dell’instabilità sociale e degli indici di violenza, lo Stato colombiano accusa gli oppositori interni ed esterni di complicità/appartenenza alle FARC. Vecchio e sempre rispolverato stratagemma per togliere di mezzo il dissenso, come stanno facendo con Piedad Córdoba e come hanno provato a fare con la nostra stessa Associazione, oltre che con diverse organizzazioni di solidarietà col popolo colombiano attive in paesi di almeno tre continenti. Spesso con la complicità e la collaborazione delle autorità dei suddetti paesi, allineate a Washington e/o fameliche di procacciare e garantire alle proprie borghesie allettanti investimenti in terra colombiana.
Il governo colombiano, tuttavia, dimentica che il Sole non si può coprire con un dito, che il genocidio sistematico ed ininterrotto di chi lotta per la pace con giustizia sociale non elimina le cause che hanno generato e che alimentano il conflitto sociale ed armato. E che da tempo ormai il re è nudo.

da NUOVA COLOMBIA