Originariamente Scritto da
catartica
Pia Covre: “Questa legge chiude gli occhi sulla prostituzione”
Giovedì 11 Settembre 2008 18:23
di Anna Ferrigno Dopo 50 anni dalla legge Merlin questa mattina il Consiglio dei Ministri ha dato l'ok al disegno di Legge presentato dalla ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna. Via le lucciole dalla strada, multe e arresti anche per i clienti: questi in sostanza i punti fondamentali del provvedimento. Abbiamo chiesto a Pia Covre, Segretaria del Comitato per i diritti civili delle prostitute, cosa ne pensa.
Qual è la vostra posizione in merito?
Noi siamo assolutamente in disaccordo con questa proposta. Siamo contrarie per varie ragioni, ovviamente, perché il disegno di Legge non migliorerà la condizione delle lavoratrici del sesso. Le spiego, in strada ci sono varie categorie, vari profili di persone. Non tutte quelle che sono per strada sarebbero in grado di spostarsi altrove, di trovare una casa in affitto, di acquistarla o comunque di avere un altro luogo dove lavorare.
Non saranno risolti neppure i problemi della prostituzione, ma questa appare piuttosto solo un'operazione di “maquillage”. Una sorta di pulizia delle strade.
Cosa accadrà concretamente con questa Legge?
Le persone che lavorano e i loro clienti non avranno scelta: dovranno nascondersi. Tutto si consumerà nella clandestinità assoluta, con ovvi vantaggi per le organizzazioni criminali che sfruttano le prostitute. Se la soluzione per arginare il fenomeno del traffico di esseri umani e dello sfruttamento delle donne è questa, allora ci troviamo di fronte a un sistema incapace.
Ci vogliono delle politiche sociali efficaci: un aumento dei finanziamenti per sostenere le vittime della schiavitù, un impegno di indagine da parte della Magistratura, che non può consistere solo nell'arrestare le vittime lasciando impuniti i trafficanti.
In pratica c'è bisogno di creare anche una situazione adeguata che tuteli le fasce socialmente a rischio…..
Sì. Penso ad esempio alle tante donne che hanno lavori precari e che magari sono mal pagate e con contratti anche a termine. Il precariato e le sue conseguenze portano molte donne a non arrivare alla fine del mese. In questo contesto criminalizzare le prostitute anziché garantirle i diritti è l'ultima cosa da fare.
Questa Legge, infatti, chiude gli occhi di fronte alla realtà delle cose.
Ma il provvedimento attacca però anche gli sfruttatori stabilendo il carcere fino a 12 anni e alimenta la lotta alla prostituzione minorile…
Guardi, nel codice penale italiano ci sono già le leggi. Abuso sessuale sui minori e sfruttamento della prostituzione sono punite pesantemente dalla nostra legislazione. Inoltre l'articolo 18 della Legge 40, così come le misure del 2003 contro la schiavitù, sono leggi efficaci, se solo fossero applicate attraverso un serio lavoro d'indagine.
Come operate sul territorio per tutelare le vittime da strada?
Abbiamo salvato migliaia di ragazze in Italia. Tutte le associazioni, e siamo tante, lavorano da anni seriamente in aiuto delle sfruttate in collaborazione con le forze dell'ordine.
Ma gli stanziamenti sono irrisori. Solo cinque milioni di euro, mai aumentati dal 2000.
Questa legge in questo senso è indegna perché parla di mettere in carcere delle vittime. Le quali non si autodenunciano non farebbero mai il nome del protettore per paura delle ripercussioni, e una volta fermate dalla polizia saranno sottoposte al ricatto: “O denunci chi ti sfrutta, o vai in carcere”.
Con questa legge si torna a parlare di case chiuse. Lei è d'accordo?
Credo sia un rimedio superato. Non si può tornare indietro di 50 anni, ma dobbiamo guradare a legislazioni avanzate come in Nuova Zelanda o in Olanda dove le prostitute hanno gli stessi diritti di un qualsiasi altro lavoratore. Questa è l'unica via possibile.
http://www.dazebao.org/news/index.ph...zia&Itemid=292