Di fronte agli avvenimenti che si susseguono in modo verticoso e sempre più inquietante, non possiamo tacere lo stato d'ansia e di preoccupazione in merito alle condizioni economiche dell'area Euro, sconvolta nelle ultime ore da speculazioni borsistiche, crolli repentini, dati allarmenti e previsioni fosche. Ci troviamo innanzi ad un momento di svolta, potenzialmente catastrofico per i destini delle economie nazionali e per le condizioni di vita di noi cittadini. Il pizzico di ottimismo che ancora teneva in piedi una certa fiducia sulle possibilità di uscita dalla crisi, e dunque di nuovo sviluppo e di sana crescita negli anni a venire, rischia di svanire e di essere definitivamente cancellato proprio dall'incapacità dei governi ad affrontare la bufera.
Il Presidente della BCE Trichet parla, dopo un lungo elenco di (false?irresponsabilmente ottimistiche?) dichiarazioni rassicuranti, di "crisi di sistema". La Cancelliera tedesca Angela Merkel, dopo settimane di inerzia e di tentennamenti, accelera improvvisamente ed approva il piano di aiuti per la Grecia. Sarkozy, allarmato, spinge per un piano allargato ribattezzato "salva-Stati" (a tal punto siamo giunti!). Berlusconi si associa e lo staff italiano lascia trapelare l'aggettivo "drammatica" per descrivere la seduta di ieri dei Capi di governo europei. Insomma, ci troviamo sull'orlo del precipizio. A rischio è l'Euro, la moneta unica, considerata fino a ieri eterna, inaffondabile, scudo inscalfibile.
Che dobbiamo pensare? Cosa ci aspetta? Che accadrà lunedì all'apertura delle Borse e dei cambi? Sarà il crollo definitivo, irrecuperabile, oppure i mercati torneranno ad una, seppur timida e moderata, stabilità? Come ne usciremo sul medio-lungo periodo?
Tante domande in attesa di difficile risposta.