Prendendo spunto da due frasi di due musulmani con i quali stavo discutendo, apro questo 3d esponendo le mie considerazioni. Vorrei sapere cosa ne pensate e se sbaglio. La parte in rosso è quella che più mi interessa:
Non direi.Ma al di là della scienza moderna (alla quale mi riferisco nel post appena linkato), faccio notare che tradizionalmente l'Islam - a differenza del cattolicesimo - non ha mai avuto problemi con la conoscenza e le scienze naturali, quindi il problema non è che si ponga più di tanto..
Motivo la mia obiezione attraverso un piccolo esempio:
Nonostante i progressi nel campo della medicina nel mondo musulmano, fu il fisico e ricercatore Andrea Vesalio a spianare la strada alle più importanti scoperte mediche, pubblicando nel 1543 il tarttato De humani corpis fabrica. Perchè? Semplice: perchè Vesalio ebbe la possibilità di sezionare corpi umani; una pratica che l'Islam invece proibiva. Per non parlare del fatto che il libro di Vesalio è pieno di immagini dettagliate di anatomia del corpo umano, cosa che l'Islam vietava di fare (adesso non saprei...), perchè qualsiasi rappresentazione artistica del corpo umano era viatata.
l'Islam - a differenza del cattolicesimo - non ha mai avuto problemi con la conoscenza e le scienze naturali, quindi il problema non è che si ponga più di tanto...
Non è proprio così... Teoricamente (e teologicamente) dovrebbe essere l'esatto opposto.
San Tommaso d'Aquino ad esempio dice:
Poichè i principi di certe discipline, come la logica, la geometria e l'aritmetica, sono dedunti dai soli principi formali delle cose, dai qualei dipende la loro essenza, ne segue che Dio non può fare cose contrarie a codesti principi: non può fare, per esempio, che il genere non sia predicabile dalla specie; oppure che le linee le quali vanno dal centro alla circonferenza non siano uguali; o che un triangolo non abbia i tre angoli uguali a due retti.
In pratica , correggetemi se sbaglio, Allah, per il musulmano, è un Dio privo di vincoli. Per un cattolico è differente, come ci dimostra la stessa citazione che ho riportato: Dio, per un cattolico, ha creato l'universo seguendo leggi razionali che l'uomo può decifrare: da qui l'mmenso valorte della ricerca scientifica. Nell'Islam invece Allah è assolutamente libero da vincoli. Lo stesso al-Ghazzalì si oppose fortemente all'idea dell'esistenza di LEGGi (vincoli) naturali. Crederlo, secondo lui, sarebbe stato blasfemo e significherebbe negare l'onnipotenza di Allah.
ps. proprio in questi giorni il Vaticano ha espresso parole di assoluta benevolenza nei confronti della scienza.
Per un cattolico la tua frase, riferita alla sua religione, dovrebbe essere inammissibile. E' la scienza che da conferme, non il contrario.la conoscenza empirica è priva di ogni reale valore, e se questa non conferma la verità dei testi sacri, il problema è della scienza.
Questo è un discorso basilare che confuta anche l'affermazione precedentemente esaminata. Perchè se è vero che di problemi ce ne sono stati, come per altro abbiamo visto anche per l'Islam, tra scienza e fede, è vero anche che sono "facilmente superabili" giacché è anche la conoscenza scientifica che ci fa conoscere le leggi di Dio. E' attraverso la scienza che possiamo anche interpretare le Sacre Scritture, quantunque qualche volta le scoperte scientifiche possano sembrare in dissonanza con i Testi stessi: vedi il caso del sacerdote polacco Copernico. E la stessa questione della ruotazione della Terra intorno al Sole, ripresa anni dopo dal Galilei, non fu accettata non perchè non in linea con la Bibbia, ma perché non avvalorata da prove empiriche. Il moto delle maree fu la sua prova scientifica. Una prova ovviamente del tutto inconsistente.
E non è questione di coerenza, bada bene, ma di differenza. Se tu credi che Allah possa fare ciò che gli pare, un cattolico non pensa lo stesso del Signore. Non è questione di chi sbaglia e di chi è nel giusto, ma di differenti "modi" di Credere.
Detto questo vorrei ribadire che se è vero che la scienza è complementare, sarà anche vero che non esistono vincoli che possano rendere impossibile la convivenza tra fede e ragione. E' proprio sulla base di questa convivenza che è maturata la religione cattolica, tra gioie e dolori. La Bibbia stessa, che non è parola dettata del Signore, è difficilmente comprensibile se non si usa la ragione. Lo scetticismo, e a volte la condanna, di fronte a operazioni scientifiche, è doverosa: ma il motivo non sta nel fatto che questi possano farci scoprire cose differenti da quelle di cui si parla nelle Sacre Scritture, ma perchè a volte vanno contro il volere di Dio di cui siamo venuti a conoscenza.