MOZIONE N° 3
(La Mozione, presentata dalla Sezione di Cagliari e sottoscritta dalle Sezioni di Capoterra, Decimoputzu e Serramanna, nonché dai Nuclei della Trexenta, si ispira alla 'LETTERA DI GIOVANNI BATTISTA MELIS AI SARDISTI' del 12 agosto 1975)
MOZIONE SARDISTA
ILXIX Congresso del Partito sardo d'azione, svoltosi in Oristano nei giorni 13 e 14 gennaio 1979,
CONSTATATA
l'assoluta, colpevole incapacità costituzionale dei partiti politici di matrice esterna al territorio, alla storia, alla tradizione, alla cultura, alla mentalità stessa dei sardi, di difendere gli interessi della Sardegna e sollevare il popolo sardo dallo stato coloniale cui è stato relegato:
RIVENDICA
al P.S.d'Az. la prerogativa di unica formazione politica idonea a tutelare gli interessi presenti e futuri della nostra Isola e di tutti i sardi.
RIAFFERMA
solennemente la validità dell'enunciato dello Statuto all'art. l°, che per chiarezza si ripropone:
"Il Partito sardo d'azione è una libera associazione di coloro i quali vogliano costituire una forza politica allo scopo di realizzare il progresso sociale e economico del Popolo sardo e si propongano di condurre la Sardegna alla AUTONOMIA STATUALE, nell'ambito di un PATTO FEDERATIVO con la Repubblica italiana e nella prospettiva di una CONFEDERAZIONE EUROPEA E MEDITERRANEA delle regioni e delle etnie".
INTERPRETA
l'Autonomia come Sovranità della Sardegna, con la disponibilità, libera e indipendente, per il popolo sardo, delle sue proprietà e ricchezze naturali, del suo territorio, dei suoi redditi, dei suoi rapporti commerciali, della sua cultura, delle sue tradizioni, della sua identità.
IN UNA SARDEGNA SOVRANA CON L'AUTOGOVERNO:
AFFERMA
con forza il principio, sancito dallo Statuto, della libera partecipazione dei lavoratori alla gestione, al controllo e alla proprietà dei mezzi e delle iniziative di produzione, affinché, nel quadro di una economia razionalizzata, si determini l'equa distribuzione del reddito prodotto e si apra la via a una graduale e pacifica evoluzione della società sarda verso un avvenire nel quale i lavoratori, per libera scelta anche associati o detentori del capitale, siano coinvolti nelle attività produttive.
RIFIUTA
per il Partito ogni. e qualsiasi sua strumentalizzazione come pedina nel gioco di altre formazioni, = lo rilancia e lo ripropone come autonomo protagonista di una politica tesa allo sviluppo e alla crescita sociale e civile della Sardegna, impegnandolo a presentarsi con liste proprie alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale Sardo.
RIVENDICA
al Partito sardo d'azione, il ruolo di forza politica democratica,indipendente e progressista, capace di solidarizzare e coagulare in una piattaforma comune il più ampio arco di forze sensibili all'esigenza di una presenza marcatamente sardista nel contesto della Società, in una Europa dei popoli e non degli stati.
INDICA
nelle lotte democratiche e unitarie di massa e nella partecipazione popolare alle attività pubbliche, gli strumenti per il raggiungimento degli obiettivi proposti, condannando con fermezza qualsiasi forma di violenza e terrorismo, del tutto estraneo alla nostra cultura e al nostro modo di concepire il vivere sociale e civile in libertà e democrazia.
INVITA
tutti i sardi a stringersi intorno alla bandiera dei "Quattro Mori" perché, in un'unica solidarietà, le popolazioni sarde si affranchino dai danni causati all'Isola dai partiti italiani in trenta anni di assoggettamento dell'Istituto Autonomistico a condizionamenti e interessi esterni.
FORZA PARIS!