Castelvolturno (Caserta), 19 settembre - Il Casertano come il Far West: un agguato a Baia Verde e una sparatoria a Castelvolturno, sette morti, un ferito gravissimi. Questa la sintesi di quanto avvenuto nella tarda serata di ieri. Una sequenza di fatti agghiaccianti, che dai bossoli trovati a terra, sembrano rimandare alla comune matrice della camorra.
A cadere per primo sotto i colpi dei sicari è Antonio Celiento, 53 anni, ritenuto affiliato al clan degli Schiavone, titolare di una sala giochi nella frazione di Baia Verde. Venti minuti dopo - ''al secondo goal del Napoli'', riferisce qualcuno dei presenti - poco lontano, al km 43 della Domitiana, si uccide di nuovo: restano a terra tre ghanesi, un liberiano e un cittadino del Togo. Sul posto vengono trovati 84 bossoli, sono state utilizzate una pistola 9x21 e una mitraglietta 7.62; corrispondono a quelli trovati vicino il corpo della prima vittima, crivellata con 20 colpi. Il riconoscimento avviene grazie alle persone che accorrono sul posto.
Momenti di fortissima tensione: una folla di extracomunitari aggredisce le forze dell'ordine. Calci, pugni, spintoni, si ribalta un cassonetto dell'immondizia, insulti, maledizioni al grido di ''italiani tutti bastardi''. Qualcuno collabora anche, però: testimoni raccontano alla polizia di aver visto un'auto dotata di lampeggiante, con tre persone a bordo: i sicari avrebbero indossato dei giubbotti con la scritta carabinieri. In nottata viene ritrovata un'auto bruciata, fra Nola e Villa Literno, quasi irriconoscibile.
Obiettivo del commando erano certamente i tre uomini all'interno di un negozio - ''Ob Ob exotic fashions'' c'è scritto all'ingresso - al civico 1083: rivoli di sangue scorrono fra le macchine da cucire di una piccola sartoria a soqquadro, piena di stoffe e cotone colorato.
Restano sotto i colpi anche un giovane a bordo di un'auto - non ha avuto neanche il tempo di levarsi la cintura di sicurezza - e un altro africano freddato a pochi passi dalla vettura. Un sesto, un liberiano, viene portato in condizioni gravissime in ospedale, dove muore alle prime ore del mattino.
La strage è avvenuta in un territorio popolato da extracomunitari - per lo più nigeriani e ghanesi - che portano avanti una fiorente attività di spaccio. Un rifiuto alla camorra, magari di fronte alla pretesa di una tangente supplementare, potrebbe aver innescato l'attrito fra extracomunitari e criminalità organizzata. Un mese fa c'era stato un primo avvertimento, raccontano gli investigatori, ma quanto accaduto adesso non ha precedenti.
Bazooka!!!
Azz...ho perso il conto
carne da cannone
la camorra è più efficiente dello Stato.
Ora il sistema inizia a scricchiolare.
solidarietà per i camorristi.
Nazionalizzazione della malavita.