Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
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    Predefinito Silvio, tu sei la luce che ci guida...

    Oggi vertice romano del centrodestra per cercare in extremis di varare il decreto legislativo per salvare il Comune di Catania. E intanto da domani si prepara l'assedio a Palazzo degli Elefanti

    Metti che oggi, 11 settembre, mentre tutto il mondo rievoca la tragedia che fu, a Roma qualcuno prova a scongiurare la tragedia che sarà. Quella del dissesto del Comune di Catania.

    Quando i giochi sembrano fatti e la partita perduta, finalmente i vertici del centrodestra sembrano proprio oggi pronti al fatidico incontro. Non è detto che si arrivi sino al presidente del Consiglio Berlusconi, ma la corte del premier si riunirà nella capitale, cercando di trovare il modo di convincere il governo Tremonti a varare questo decreto legislativo salva Catania.

    E’ una parola. Il ministro è appena andato ad arrotondare la sua R moscia a Ballarò, spiegando che per sanare il paese bisogna versare ancora lacrime e sangue, tanto che, per esempio, nel caso Alitalia o si fa così, o non si fa più niente.

    Pensate che il ministro che va a cercar funghi con Bossi per boschi acconsentirà a trovare una via d’uscita addirittura legislativa, e comunque l’unica se si vuol trovare, per versare nelle casse asciutte di Catania per lo meno 350 milioni di euro?

    Non ci crede quasi nessuno, questo è il brutto, ma tra oggi e, probabilmente, domani, il vertice romano che farà fare titoli ai giornali e impazzire i retroscenisti, si farà. Berlusconi ha detto "ci penso io a Catania", ma è una parola. Dovrebbero seguire contanti, che non ci sono.

    Per Roma capitale è stata fatta un’eccezione e quando qualcuno parlò di prestito a fondo perduto, il ministro dell’Interno, Maroni, saltò sulla poltrona tuonando che non si sarebbe prestato a fondo perduto nulla. Eventualmente prestito. Oppure, avrà pensato, si paga alla romana…

    Dunque Catania non ha regali da attendere, né bastano spiccioli. Domani il fortino-Comune comincerà ad essere assediato: la Multiservizi avanza due mesi, quelli dell’assistenza sociale otto, i pulizieri da agosto non vedono una lira. E i dipendenti dello stesso Comune, 4500, sanno che a fine mese non ci sarà nulla per loro.

    Battute finali, dunque, che non fanno ridere. Anche il ministro La Russa ha promesso che parlerà al Cavaliere. Sussurrandogli, chissà: Silvio, tu sei la luce, che ci guida e ci conduce. Già, la luce. Catania al buio attende sgomenta l’ora segnata dal destino. Che s’è ritagliato giorno dopo giorno.





    11/09/2008
    di Saverio Lodato
    http://www.lasiciliaweb.it/index.php...=dietropalazzo

  2. #2
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    Braccio di ferro
    Il caso Catania spacca il governo. Per scongiurare il dissesto del Comune il presidente del Consiglio vorrebbe mandare subito 70 milioni a Catania. Ma il ministro Tremonti sostiene la linea del no

    Ha ragione Enzo Bianco, non c'è che dire. E, stavolta, sbaglia e stupisce, Nello Musumeci, politico smarcato da sospette dipendenze. Berlusconi deve intervenire sul caso Catania perché è stato lui a scegliere per Catania negli ultimi 8 anni gli amministratori.

    Benedicendo questo e quello, anche quelli che hanno amministrato male, quelli che hanno coperto un deficit che s'ingrossava a vista d'occhio e nessuno tra gli uomini del Cavaliere aveva l'onestà intellettuale di denunciare. C'entra, eccome, Berlusconi. Che, come abbiamo detto qualche giorno fa sul nostro Blog, ha un debito di 900 milioni con Catania. Fosse un debito di riconoscenza, d'amore, di pudore. Chissà, s'interpreti come si vuole.

    E tanto questo debito Berlusconi sa di avere, che sta tentando di trovare una soluzione-tampone, per evitare che il 30 settembre il Comune chiuda baracca, con l'assedio in piazza. Ha promesso a Fini, a Lombardo, a La Russa, ad Alfano e Castiglione, che potrebbero arrivare a giorni quei 70 milioni di trasferimenti anticipati dell'ottobre 2008 e marzo 2009. Giusto per respirare. Ma Berlusconi non è solo, e rappresenta l'area del governo che ragiona col cuore.

    Quella che ragiona col portafogli fa capo a Giulio Tremonti, il quale ricevuto l'input dal premier ha incaricato i tecnici del Ministero dell'Economia di elaborare la soluzione. Risposta? Non serve a niente mandare quei 70 milioni, si tratterebbe secondo loro solo di allungare l'agonia della città di qualche mese. Al che Tremonti ha riparlato con Berlusconi e la situazione in queste ore s'è impantanata su questo punto.

    I tecnici dell'Economia, in sostanza, valutano meno dannoso andare al dissesto, liquidare i creditori e ripartire. Ignorano, forse, che qua c'è una polveriera pronta a saltare in aria e che siamo alla viglia della ribellione, dopo aver perduto tempo nei mesi e nelle settimane dell'emergenza sociale montante. Ma, a quanto pare, Tremonti & C. sarebbero molto scettici anche perché non avrebbero visto un vero e proprio piano di rientro del maxi deficit. Anche questo avrebbe bloccato tutto. Insomma situazione al limite. Prevarranno le ragioni del cuore aperto di Berlusconi o quelle della cassaforte chiusa di Tremonti? Atroce domanda per una città con i fiammiferi per far luce.





    12/09/2008
    di Andrea Lodato
    http://www.lasiciliaweb.it/index.php...=dietropalazzo

  3. #3
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    300 milioni appena!
    E' la cifra calcolata dal Ministero dell'Economia che servirebbe a Catania entro il 31 dicembre per scongiurare il dissesto. Ma il governo non li ha e non crede che il piano di rientro del Comune sarà sufficiente. Per questo ha frenato sull'anticipazione di 70 milioni per la fine di questo mese

    A conti fatti, senza sconti né buonismi vari ed eventuali, il Ministero dell’Economia, in maniera assolutamente informale, ha calcolato che per salvare il Comune di Catania, ma salvarlo davvero, servirebbero entro il 31 dicembre qualcosa come 300 milioni di euro.

    Senza questa gigantesca somma il dissesto sarebbe inevitabile. Ecco perché a Tremonti i tecnici del ministero hanno spiegato che i 70 milioni di anticipazioni chiesti dal presidente del Consiglio per mettere un ditino nella voragine aperta a Palazzo degli Elefanti, equivarrebbe ad allungare l’agonia del Comune e, di fatto, a gettare al vento quei soldi. Che, in pratica, lo Stato manco ha. Dovrebbe cercare e, magari, potrebbe anche trovare.

    Ma, si son detti, vale la pena produrre questo sforzo se, in ogni caso, non esiste piano di rientro che possa consentire a Catania di mettere assieme entro il 31 dicembre i 300 milioni che servono? La loro risposta, molto tecnica, è stata ovviamente no.

    Anche perché lo stesso Tremonti ha poi detto a Berlusconi quel che tutti sanno: ammesso che si trovino i 70 milioni anticipando i trasferimenti di ottobre 2008 e marzo 2009, ammesso che si capisce, non ci sarebbe da parte del governo alcuna possibilità di andare a cercare nient’altro. Cioè non passi per la testa a qualcuno l’idea che saltato l’ostacolo del 30 settembre, si ricominci a bussare alla cassa centrale. Niente da fare, niente da dare.

    Toccherebbe, cioè, al Comune inventare la soluzione. Il sindaco presenterà a giorni il piano di rientro al Consiglio comunale, ma per quanto possa risultare un piano energico e credibile, è ipotizzabile, si chiedono a Roma, che produca liquidi per 300 milioni? Perché qui non si tratta più di capire quanto vale Catania, quanto il suo patrimonio immobiliare, quanto le sue società privatizzabili.

    Qui ci vogliono soldi, tanti, maledetti e subito. E non ci sono. Né a Catania, né a Palermo, né a Roma. Il Liotru, si sussurra in città, ha chiesto di essere risparmiato ed ha avviato le pratiche per chiedere asilo politico altrove. Ora tutti invocano il miracolo e sperano nella Santa. Ma corrono tempi tristi e "Noli offendere Patria Agathae quia ultrix iniuriarum est" vale per tutti, no?





    13/09/2008
    di Saverio Lodato
    http://www.lasiciliaweb.it/index.php...=dietropalazzo

  4. #4
    "CATTOCOMUNISTA"
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    Qual'è il giorno limite entro cui il governo dovrebbe fare il trasferimento danaroso?

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da garulfo Visualizza Messaggio
    Qual'è il giorno limite entro cui il governo dovrebbe fare il trasferimento danaroso?
    Entro il 30 Settembre

  6. #6
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    Molte persone hanno negozi o svolgono attività produttive e qualcuno gli dà anche il posto pubblico immeritato e i costi certamente crescono. Con tutta questa clientela poi arrivano i problemi.

  7. #7
    Con Il Popolo Palestinese
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    Io inizio a convincermi sul federalismo fiscale.
    Non se ne può più di vedere questa gente che prima fa danni e poi va ad elemosinare soldi a Roma per fare magari altri danni.
    Ciascun comune abbia un suo budget e se lo gestisca in modo oculato.

 

 

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