L’impianto off shore a regime da aprile
DAL NOSTRO INVIATO A PORTO VIRO (ROVIGI)
È grande come due campi da calcio e alto quanto un palazzo di dieci piani. Il rigassificatore di Rovigo inaugurato ieri, il più grande d’Europa e il primo al mondo off shore, è posizionato a quindici chilometri dalla costa e mette in fila numeri impressionanti: 180 metri di lunghezza, 88 di larghezza, 47 di altezza. Non solo: è un’infrastruttura che apre nuovi scenari negli approvvigionamenti energetici europei e italiani. Il terminale Adriatic Lng, questo il suo nome, ha una capacità di rigassificazione di otto miliardi di metri cubi di gas all’anno e fornirà circa il dieci per cento del fabbisogno nazionale di gas naturale. Ci sono voluti diciassette giorni di navigazione da Algeciras, in Spagna, per condurre a destinazione dopo oltre tremila chilometri l’imponente struttura, trainata da quattro rimorchiatori alla velocità media di circa otto chilometri all’ora. L’impianto è stato posizionato stabilmente sul fondo marino a circa ventotto metri di profondità con zavorra d’acqua. Ora, come spiegano i tecnici, « è in corso l’appesantimento con sabbia » Come arriverà il gas nelle nostre case? Ci vorrà innanzitutto qualche mese per completare le operazioni di installazione del sistema di ormeggio delle navi metaniere e per collegare l’impianto al metanodotto già posato che, da qui, porterà il gas naturale nella rete di distribuzione italiana e, quindi, nelle famiglie degli italiani. Questo non avverrà prima di aprile, al termine di un periodo di collaudi e di verifiche tecniche in occasione dell’arrivo della prima nave metaniera atteso nel primo trimestre del 2009 per il processo di raffreddamento. Il gas arriverà dal campo « North Field » nel Qatar, il più grande giacimento di gas al mondo, con oltre venticinquemila miliardi di metri cubi e sarà liquefatto con moderni treni di liquefazione in Qatar. Proprio il Paese di provenienza dice molto sull’importanza strategica dell’opera: si apre infatti una nuova via di accesso all’energia e si individua una via alternativa allo strapotere russo.
Significativa, in questo senso, la convergenza di soggetti e Paesi diversi: in Terminale Gnl Adriatico srl, la società che ha realizzato l’impianto, sono presenti Edison con una quota del dieci per cento, insieme a ExxonMobil e Qatar Terminal Limited, che detengono ciascuna una partecipazione del quarantacinque per cento. « Questa opera non solo contribuisce a risolvere il problema della sicurezza del sistema energetico nazionale, ma diversifica le fonti di approvvigionamento » ha sottolineato Umberto Quadrino, amministratore delegato di Edison.
« Oggi la nostra società cambia il mercato italiano del gas e aumenta la concorrenza » ha aggiunto, ricordando i progetti di gasdotti internazionali in corso, dall’Igi al Galsi. La nuova via mediorientale dell’energia può rappresentare una novità anche in termini geopolitici, soprattutto se i rapporti tra la Russia e le ex repubbliche sovietiche dovessero peggiorare, come ha dimostrato la recente crisi in Georgia. Lo si è compreso dalle parole dell’ambasciatore americano in Italia, Ronald P. Spogli, presente all’inaugurazione, che ha indicato la priorità nella messa in sicurezza degli approvvigionamenti. « Per voi italiani è un grande successo - ha detto Spogli *perché l’obiettivo di Stati Uniti ed Europa deve essere una sempre minor vulnerabilità dal punto di vista energetico » .
Diego Motta
Grande come due campi di calcio e alta quanto un palazzo di 10 piani l’infrastruttura Edison-Exxon-Qtl coprirà il 10% del fabbisogno del nostro Paese. Diciassette i giorni di navigazione per portarla alla meta Il metano sarà acqusitato in Qatar
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