Ma...naturalmente sta parlando delle scuole all'interno di Città del Vaticano...giusto ?
...come dite ??!!??
No ??!??!!??
Ma...naturalmente sta parlando delle scuole all'interno di Città del Vaticano...giusto ?
...come dite ??!!??
No ??!??!!??
Guadagnano anche di più:
http://oknotizie.alice.it/go.php?us=6140122008a83c51
Questa libertà è garantita e tutelata dalla costituzioni, cari i miei papaboys.Quello che vuole il Santo (?!) Padre è l'abolizione di quelle 5 parolette in rosso.Art. 33.L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali
Cari i miei sepolcri imbiancati.
Sono d'accordo.
Mi permetto di elencare alcune considerazioni:
1) quella del Papa, dispiace dirlo, è una vera e propria ingerenza negli affari di uno Stato sovrano e laico, e purtroppo il fatto che la Chiesa ci abbia abituati a continue esternazioni di questo tenore non le rende meno inopportune;
2) non si capisce perché la gerarchia ecclesiastica, che dovrebbe avere una visione ecumenica e comunque non limitata agli affari politici di un solo Stato (quello italiano), continui a indirizzare i suoi "consigli" alle questioni politiche dell'Italia. Perché non si rivolge a Sarkozy o a Zapatero affermando gli stessi principi, e parla invece soltanto della scuola cattolica in Italia?
3) perché discriminare rivendicando diritti soltanto per la "scuola cattolica" e non, in generale, per la scuola privata?
4) perché scomodare il concetto di "libertà" per i cittadini quando di tratta, chiaramente, di una richiesta di privilegi per chi gestisce le scuole cattoliche? Il fatto che le scuole cattoliche ricevano contributi pubblici non aumenterebbe la libertà di scelta, anzi, discriminerebbe tra scuola privata cattolica e scuola privata non cattolica, violando apertamente la Costituzione.