Il caso a roma
Rom, milioni di euro
per alunni «fantasma»
La scolarizzazione di un bimbo rom può arrivare a costare al Comune di Roma quanto la retta annuale di una prestigiosa scuola privata: migliaia e migliaia di euro. A rivelarlo è il confronto tra i dati ufficiali sulle presenze in classe dei piccoli nomadi, che smentiscono quelli forniti dall'Arci, una delle associazioni che gestiscono il servizio.
Bambino rom E i conti non tornano. Cifre enormi per un servizio di cui usufruiscono in realtà solo in pochi. È la conclusione a cui è giunto Bruno Vespa nel corso della preparazione del suo libro «Un'Italia diversa. Viaggio nella rivoluzione silenziosa» (Rai Eri Mondadori) in uscita il prossimo 3 ottobre. E le insegnanti delle scuole, quelle che situazioni simili le vivono tutti i giorni, confermano: i bimbi rom che effettivamente arrivano in classe sono molti, molti meno rispetto a quelli previsti. Restano nei loro campi, o sono mandati a elemosinare, se non peggio. Ma i veri derubati - della loro infanzia - sono loro. Oltre che, più prosaicamente, il bilancio del Campidoglio. Che paga per servizi usati a metà.
Il Comune, annota infatti il giornalista, paga per il servizio una cifra considerevole, 3,6 milioni di euro. Ma in realtà a sedersi regolarmente ai banchi (almeno per quanto riguarda i grandi campi di Castel Romano e Tor de' Cenci, i soli finora sui quali è stato possibile fare riscontri, annota il libro), sarebbe solo una piccola parte del totale. Scuolabus che vanno e vengono dalle scuole semivuoti mentre le casse del Comune piangono. Ma non per molto: l'assessore alla Scuola del Comune di Roma Laura Marsilio ha deciso di vederci chiaro e vuole avviare un'inchiesta amministrativa. «Dati che ci hanno lasciati di stucco, e mettono in dubbio l'attendibilità delle associazioni» ha commentato a caldo.
«Secondo l'Arci - si legge infatti sul libro di Vespa - i bambini rom iscritti alla scuola di Castel Romano sono 257. Di questi solo un terzo frequenterebbe più o meno regolarmente (tra i 180 e i 140 giorni all'anno): 82 alunni. Sessantuno andrebbero a scuola solo tra i 70 e i 140 giorni all'anno, 33 da 18 a 71 giorni, 81 non ci mettono piede». Ma la differenza «clamorosa e sconcertante» è con i dati ufficiali forniti dalle scuole. Intanto gli iscritti sono 224 e non 257: trenta in meno. Quelli che frequentano tra i 144 e i 180 giorni sono 3. Quelli che vanno tra i 70 e i 140 giorni sono 66, quelli che vanno per meno di due mesi sono 73 e quelli che ignorano la scuola 82». A Tor de' Cenci la situazione non sarebbe migliore: «Su 89 iscritti a 7 elementari e a una media - scrive ancora Vespa - non ce ne è uno che sia andato a scuola per almeno 144 giorni. Ce ne sono 47 che vanno a scuola per meno di 140 giorni, 30 che frequentano tra i 20 giorni e i 2 mesi e 19 che non frequentano affatto. Sconfortanti, in particolare, i dati della scuola media: su 39 iscritti soltanto sei frequentano per più di 100 giorni e meno di 120». Ma secondo l'Arci, è scritto nel libro, le cose starebbero in modo diverso: l'associazione «ha assicurato al Comune che la frequenza media è stata di 22,7 alunni per mese. Come è possibile?».
Dati che fanno pensare. E le scuole del territorio confermano: secondo le insegnanti referenti del servizio delle scuole di Tor de' Cenci e Castel Romano, oltre alla «Gramsci» della Cecchignola la frequenza dei bimbi provenienti dai campi regolari sarebbe attorno al 50%, un dato che scende anche al 45% per i nomadi provenienti dai campi irregolari. Alla «Gramsci», che pure consegna tutti i mesi una relazione sulla frequenza scolastica al Comune, su 30 bambini assegnati sono circa 12 quelli che frequentano regolarmente. E poi, i buoni libro. Stando a un'insegnante della stessa scuola non sarebbero ancora arrivati: il referente Arci «non si sarebbe ancora fatto vivo».
Ma alla fine, a conti fatti, quanto costa al Comune un bimbo rom? Vespa spiega «che se andassero a scuola tutti i 1500-1600 che risultano frequentarla, il costo sarebbe di circa 2300 euro ciascuno. Ma analizzando i dati sui 313 alunni di Castel Romano e Tor de' Cenci e considerando che soltanto un terzo frequenta per qualche mese all'anno, il costo individuale salirebbe a circa 7000 euro. Se invece il costo per il campo di Tor de' Cenci si divide soltanto per i 23 alunni che frequentano per almeno cento giorni all'anno sui 180/200 regolamentari, il costo individuale sale a 9000 euro all'anno. Il doppio delle scuole private più care».
Anche il ministero dell'Istruzione non fornisce dati confortanti: Raffaele Ciambrone, direttore dell'ufficio che si occupa degli alunni stranieri, ha detto a Vespa che sui cinque pullman da 55 posti ciascuno che vanno ogni mattina a Castel Romano «non salgono complessivamente più di 30 bambini». E gli altri?
http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/...oni_euro.shtml
E questo non è l'unico caso, qualcuno ricorda la buffonata conosciuta con il nome Archeonomadi?
In quel caso vennero letteralmente buttati 45.000 Euro per dare nozioni ai nomadi sul valore dei nostri beni archeologici.
Informazioni che ovviamente vennero usate per rubare i reperti anziché tutelarli.